Fabio Pusterla, lo sguardo del bambino

Fabio Pusterla

da PIETRA SANGUE (Marcos y Marcos, 1999)

A Nina che ha paura

Gli scricchiolii notturni e quel silenzio
irreale: foglie, voci lontane, uno sciacquío
forse di grossi pesci nel lago. Anche la luna
che passa ha la sua voce
lunare, di capra gialla. Ed è il tuo turno,
stavolta, di vegliare
su me, sul mio respiro
che ogni poco svanisce nel buio.
Ma non pensarci, se puoi,
non preoccupartene;
so troppo bene cos’è svegliarsi di notte,
tendere invano l’orecchio, maledire
il nulla che ti attornia,
un muro inerte.

da FOLLA SOMMERSA (Marcos y Marcos, 2004)

C’è una piccola valle che s’inoltra
nelle colline così dolci e popolose, solo un tratto
d’ombra visto dal treno, dietro il verde
che fugge e quelle bestie
miti, vacche e cavalli
uguali da un anno con l’altro e quasi immobili
lungo il filo dei giorni.
Ma uno, se alza gli occhi dal suo libro,
o si sveglia smarrito a un sobbalzo,
la guarda per un attimo come si guarda il vuoto.
E tutto è fermo: una coda a mezz’aria,
un getto giallo d’urina, un ghiaccio teso
sui fotogrammi spezzati, un bambino
che salta e resta appeso
al suo gesto giocoso. C’è una casa
e del fumo e un paesaggio tagliato dal treno.
E quell’ombra.

C’è sempre una piccola valle che s’inoltra
e non si sa dove porti
se ci passi
qualcuno mai. Lì vorrei immaginarvi
camminare da soli nei boschi d’autunno,
a modo vostro liberi, senza voltarvi. E non posso.

Fabio Pusterla, nato a Mendrisio nel 1957, è poeta, critico letterario, traduttore e docente. Voce oramai tra le più accreditate della poesia italiana, nella sua scrittura colma di ‘luoghi’ e ‘tempi’ – notevole lo sguardo teso al ‘dato’ naturale-paesaggistico e a quello temporale – viene sempre rivolta alla vicenda umana una inquieta tensione, che si fa nominazione e memoria. Tra i suoi libri (molti dei quali editi da Marcos y Marcos) ricordiamo Le cose senza storia (1994), Pietra sangue (1999), Folla sommersa (2004), Corpo stellare (2010), Argèman (2014). Nel 2007 ha ricevuto il prestigioso premio letterario svizzero intitolato a Gottfried Keller. Nel 2009 è uscita per Einaudi una antologia di suoi testi, riassuntiva di un ventennio di scrittura poetica – Le terre emerse (poesie scelte 1985 – 2008).

La scelta delle poesie di Fabio Pusterla è a cura di Emanuele Franceschetti

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