Sono le 3,45 ora italiana quando dal Dolby Theatre di Los Angeles Ewan McGregor e Viola Davis annunciano l’Oscar a “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino.
C’è poco da fare e da dire. “La Grande Bellezza” era il favorito, soprattutto dopo aver vinto per la stessa categoria il Golden Globe della Stampa estera accreditata a Los Angeles. Aggiudicandosi L’Oscar come miglior film straniero, Paolo Sorrentino ha riporta l’Italia sulla scena internazionale a distanza di 15 anni da “La vita è bella” di Roberto Benigni. Sorrentino conquista l’Oscar a 52 anni dalla delusione di Fellini che con “La dolce vita” non riuscì a conquistare la preziosa statuetta (era candidato nella categoria “miglior regista”) dopo il trionfo di Cannes. E proprio al film più popolare di Fellini si ispira l’ultimo lavoro di Sorrentino.
Seguendo Jep Gambardella (Toni Servillo), un intellettuale dandy napoletano di 65 anni autore di un solo romanzo scritto 40 anni fa e grande viveur, Sorrentino racconta in maniera grottesca e a volte dissacrante una Roma degradata, con i suoi ricchi vuoti e annoiati, le feste scatenate a base di musica dance, balli di gruppo, drink e cocaina. “La grande bellezza” ha la scenografia piu’ bella del mondo, una Roma fotografata in maniera eccelsa da Luca Bigazzi sul cui sfondo si muovono personaggi della “Dolce vita” di oggi: scrittori falliti (Carlo Verdone), spogliarelliste mature e disilluse (Sabrina Ferilli), nobili decaduti, presudo-intellettuali, bacchettoni benestanti (Pamela Villoresi), imprenditori cinici e vacui (Carlo Buccirosso), donne ricche e annoiate (Isabella Ferrari), editori nani e artisti improbabili, ex soubrette distrutte da droga e alcol (Serena Grandi), alti prelati che parlano solo di cibo (Roberto Herlitzka) e “sante in vita” che si nutrono solo di radici “perché le radici sono importanti”. Come Marcello nella ‘Dolce vita’ di Federico Fellini, Jep Gambardella (anch’egli giornalista) vive di notte e passa da una festa all’altra, da una donna all’altra, vedendo scorrere davanti a sé gente senza identità, persone sconfitte la cui sofferenza e tragedia umana vengono esaltate dal confronto impietoso con ‘la grande bellezza della città di Roma. “La grande bellezza” ha incassato oltre 8 milioni di euro in Italia e superato ampiamente i 2 milioni di dollari negli Stati Uniti, dove è uscito il 15 novembre 2013. Il concorrente più temibile eè stato fino all’ultimo, il belga Alabama Monroe che aveva tolto a La grande bellezza il César per i film non francesi.
Nel discorso di ringraziamento, Sorrentino è apparso emozionatissimo. Sul palco oltre a lui,Toni Servillo e il produttore della Indigo film, Nicola Giuliano. Sorrentino ha detto di essersi ispirato a Fellini, a Scorsese, ai Talking Heads e a Maradona. E’ evidente non era sicuro di vincere, non si era preparato nessun discorso. Dal palco ha ringraziato, la moglie Daniela i suoi due figli.
Sorrentino ha dimostrato che il suo film “La grande bellezza” era davvero il migliore. L’Oscar sarà un trampolino di lancio importante per Sorrentino, la Indigo film e forse, per tutto il cinema italiano. Il regista sta lavorando già a un altro film con Michael Caine e a breve inizierà le riprese.