Marco Rovelli, La parte del fuoco

Appuntamento

Venerdì 19 Ottobre 2012 presentazione e concerto di La parte del fuoco
di Marco Rovelli, Barbès Editore, 2012 (euro 15,00)

ore 21,30 Presentazione del libro con Andrea Cortellessa
22,30 Concerto con Lara Vecoli (violoncello)

Csoa Ex Snia Viscosa, Pigneto – Roma

IL LIBRO
In un vecchio film un uomo di nome Kowalski fugge in auto, lungo le strade senza fine del deserto americano, accompagnato solo da una voce all’autoradio. Non sappiamo da cosa stia fuggendo; conosciamo solo il suo destino alla fine della strada, al punto zero: quando si disintegra in una palla di fuoco. Anche Karim, giovane intellettuale tunisino, è un uomo in fuga – ma il suo destino sarà diverso. Per diciotto giorni conosce l’inferno su una barca, perso nella corrente. Per poi sopravvivere in un “vuoto pneumatico”, le orecchie ancora piene di quello scroscio. Sempre all’erta, come un animale braccato. È in un Centro di Permanenza Temporanea che incontra il “grado zero”, la nuda vita. Dove, come per far breccia nel corpo perché sfiati il troppo che ha attraversato, Karim lo incide, lo tatua, lo taglia. E così si salva dal lager.

Ma è solo quando incontra un destino simile al suo che può sciogliere il canto del suo abbandono. Anche per Elsa, che pure risiede nel luogo dove è nata, la vita è “un passaggio in terra nemica”. Anche lei, che s’è arresa all’ordine paterno, ha raggiunto il “grado zero della vita”: la sua pelle è di vetro, ogni cosa le scivola addosso. E anche lei, in cerca di una via d’uscita, non trova di meglio che tagliarsela, quella pelle. Elsa e Karim si incontrano nella parte del fuoco: quella in cui deve bruciare qualcosa, di sé, per davvero incontrare l’altro. La pelle che si brucia è la storia che si racconta. La propria storia: quella che, quando si svolge, crepita.

Per raccontare questa storia senza usurparla, Marco Rovelli ha dovuto adottare uno strumento semplice quanto estremo: anziché prendere la sua voce come un ventriloquo, al suo protagonista si rivolge in seconda persona. Non è la prima volta che qualcosa del genere accade, in narrativa, ma qui ha una necessità diversa. Perché questa “lingua-tu”, che avvolge tutto il testo, chi scrive se l’è dovuta forgiare allo scopo di ascoltare. Così la parte del fuoco diventa anche quella di chi legge: nel momento in cui capiamo che questa storia ci riguarda. “Il fuoco non incenerisce necessariamente”.

Andrea Cortellessa

Marco Rovelli è nato a Massa nel 1969. Vive a Milano dove insegna filosofia e storia. Ha pubblicato le “narrazioni sociali” (come preferisce chiamarle, invece di reportages narrativi) Lager italiani (Rizzoli, 2006), Lavorare uccide (Rizzoli, 2008) e Servi (Feltrinelli, 2009); e le raccolte di poesie Corpo esposto (Memoranda, 2004) e L’inappartenenza (Transeuropa, 2009). Inoltre Con il nome di mio figlio. Dialoghi con Haidi Giuliani (Transeuropa, 2009) e Il contro in testa (Laterza, 2012). Come musicista ha fatto parte de Les Anarchistes; nel 2009 ha pubblicato il cd solista libertAria. È andato in scena con Servi e con Homo migrans. Collabora con l’Unità, il manifesto, alfabeta2. Il suo sito è www.marcorovelli.it.

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