Günter Grass: “Ciò che va detto”

Con una poesia pubblicata oggi dalla ‘Sueddeutsche Zeitung’ lo scrittore e premio Nobel per la letteratura  nel 1999 Günter Grass interviene sui rapporti tra Israele e l’Iran e scatena un pandemonio in Germania. Secondo quanto riportano oggi i principali mezzi di informazione  lo scrittore nella poesia chiede alla Germania di non fornire altri sommergibili a Israele che potrebbe lanciare missili con testata nucleare contro l’Iran;  Grass sostiene infatti che l’arsenale atomico di Israele rappresenta una minaccia più seria della possibile atomica iraniana.  Il testo, rifiutato da Die Zeit, è stato pubblicato oggi dalla Suddeutsche Zeitung oltre che da altri quotidiani europei come “La Repubblica” e “El Pais”. Nella poesia Grass critica anche la politica tedesca rimproverando a Berlino di aver venduto e continuato a vendere armi letali a Israele.

Il giornale di Monaco di Baviera mette in prima pagina la foto di Grass accompagnata dal titolo “Ein Aufschrei”, un grido di dolore, sottolineando che il Nobel tedesco “mette in guardia su una guerra contro l’Iran”. Nella poesia dal titolo “Ciò che va detto“, lo scrittore spiega i motivi per cui il suo Paese non deve più fornire sommergibili a Israele. Nel giorni scorsi i cantieri navali tedeschi hanno consegnato un quarto sommergibile “Dolphin” a Israele che dovrebbe riceverne ancora un altro.

Grass paventa la possibile minaccia di “un attacco preventivo” contro un Paese che si sospetta di voler costruire l’atomica, ma subito dopo aggiunge: “Perché mi vieto di chiamare per nome quell’altro
Paese, in cui da anni, anche se in segreto, e’ disponibile un crescente arsenale nucleare, ma fuori controllo, poiché non sono ammesse ispezioni?”.

Grass è stato duramente criticato dal Consiglio centrale ebraico tedesco: il suo è stato definito “un pamphlet aggressivo”, ha detto il presidente del Consiglio Dieter Graumann all’agenzia tedesca Dpa.

Per Graumann è triste che il premio Nobel per la letteratura demonizzi in quel modo Israele: il testo – che accusa lo Stato ebraico di mettere a repentaglio la già fragile pace mondiale – è irresponsabile e capovolge la realtà delle cose. Per il presidente del Consiglio ebraico non è Israele a minacciare la pace, ma l’Iran, il cui regime opprime il suo popolo e finanzia il terrorismo internazionale. “Un autore straordinario del resto non è automaticamente uno straordinario analista della politica mediorientale”, chiosa Graumann.

Dura risposta anche dell’ambasciatore israeliano in Germania, Emmanuel Nahshon, che sulla homepage
della rappresentanza diplomatica scrive che fa parte della tradizione europea “accusare gli ebrei di uccisioni rituali nell’imminenza della festa del Pessach. In passato erano i bambini cristiani, con gli ebrei accusati di usare il loro sangue per fare il pane azzimo, oggi e’ il popolo iraniano, che lo Stato ebraico vorrebbe cancellare”. Reazione pesante anche da parte del presidente della Commissione Esteri del Bundestag, Ruprecht Polenz (Cdu), secondo il quale “Grass è un grande scrittore, ma ogni volta che parla di politica ha difficoltà e sbaglia sovente, questa volta ha sbagliato di grosso”.

Durissimo il commento dello scrittore ebraico Henrik M. Broder, columnist dello ‘Spiegel’, secondo il quale lo scrittore di Danzica rappresenta “il prototipo dell’antisemita”. Secondo Broder, Grass ha sempre avuto “problemi” con gli ebrei, “ma non li ha mai articolati in maniera così chiara come in questa poesia”.

Un sostegno al premio Nobel è invece arrivato dalla Linke, il cui deputato Wolfgang Gehrcke ha spiegato che “Grass ha ragione” ed ha mostrato “il coraggio di dire cose che continuano ad essere taciute”.

http://www.sueddeutsche.de/verlag

http://www.repubblica.it/ambiente/2011/04/10/news/nucleare_grass-14743120/

36 pensieri su “Günter Grass: “Ciò che va detto”

  1. Sono per la soppressione totale della produzione delle armi, industria che fiorisce nella guerra, arricchisce personaggi diabolici e crea solo sofferenze ed orrori. Pensate che certe scuole private americane investono le somme delle future pensioni dei professori nell’industria delle armi…”un investimento sicuro, un profitto sicuro” dicono per convincere ad investire nel loro “prodotto”!
    Adriana Feoli
    “Sulla terra tocco il cielo”

  2. Sono d’accordo con Henrik Broder, secondo me Grass ha dei problemi irrisolti di antisemitismo: ma come si fa a paragonare un paese che ha portato la democrazia in medio oriente e il progresso scientifico nella ricerca e in altri settori? israele minaccia forse l’occidente e l’Europa? Israele minaccia forse i popoli democratici? Israele è una spina nel fianco dei sàtrapi arabi che sanno che se i loro popoli si svegliassero saprebbero fare un paragone serio tra loro e i cosiddetti nemici!!!

  3. Lui no e un antisemita, questo vuole dire anche anti arabo, e lui questo non lo e, lo che il governo israeliano dovrebbe dire e che Günter Grass e anti sionista, ma questo il governo sionista de Israele non lo direbbe mai.
    Il pericolo e Israele e non Iran.

    questti link pecatto che sono in tedesco
    http://www.youtube.com/watch?v=Apr2m0qeTMI
    http://www.youtube.com/watch?v=Ff6OpvntJMU
    e il piu importante in inglese
    http://www.youtube.com/watch?v=OutHVLXKO2w

  4. Gunter Grass dice cose giuste,criticare Israele e’ impossibile altrimenti si e’ antisemiti,le reazioni negative alla poesia possono essere condivise da un pubblico demente non da chi vive e vede da vicino la situazione in medio oriente.
    Maurizio

  5. La Germania non si è mai liberata dal complesso di colpa dello sterminio imperdonabile degli ebrei ed è questa una delle motivazioni per cui continua a fornire armi e sommergibili ad Israele, ormai dotata di un potenziale atomico tale da minacciare la pace e gli equilibri mondiali! Se il risultato è la gara agli armamenti fra Iran ed Israele, forse il campanello di Gunther Grass non è del tutto da sottovalutare.

  6. avesse torto, chi dice la verità va sempre in croce, ma ditela tutti la verità e anche da matti saremo liberi….Israele deve volere la pace

  7. Ho l’impressione che i detrattori di Gunter Grass siano a corto di argomenti.
    Inoltre insistono sul solito equivoco di identificare gli Ebrei in generale con lo stato d’Israele.
    Grass ha mosso delle critiche alla politica estera di uno stato, non a un intero popolo o a una religione.
    Ma tale equivoco torna sempre comodo a chi vuole usare l’accusa di ‘antisemitismo’ indiscriminatamente.

  8. Come mai ogni volta che qualcuno azzarda una riflessione su Israele viene letteralmente circondato e giubilato. I media oggi sono esattamente l’equivalente del potere della chiesa di ieri capace allora di stravolgere qualsiasi verità e bruciare come eretici i potenziali avversari. La differnza sta nel fatto che oggi vieni “bruciato” dal fuoco di fila di mille bocche coordinate mediaticamente che ti sputano addosso “sentenze” senza alcuna interpretazione e riflessione aperta. Questo è probabilmente il progresso e la sua gestione finalizzata sempre a soddisfare gli interessi degli stessi (lobby ebraica e lobby finanziaria). Siete proprio bravi! Complimenti!

  9. È un circolo vizioso che le vittime di ieri diventino i carnefici di oggi e Israele con la sua arroganza nei confronti dei palestinesi lo dimostra ampiamente mettendo le premesse per ridiventare vittima.

  10. Lo scrittore tedesco, Premio Nobel della letteratura, riprende la parola dopo un lungo silenzio e dice quello che pensa sulle minacce alla pace, quelle vere. Facendo infuriare la lobby sionista e gli intellettuali arruolati in tutte le guerre funzionali agli interessi strategici dei paesi della Nato, Israele inclusa.
    Molti giornali tedeschi non hanno voluto pubblicare questa poesia di Gunter Grass. Altrettanto hanno fatto i grandi giornali europei. In Italia lo ha fatto la Repubblica ma “blindaola” dentro due commenti che dovevano fargli da velo. Sarebbe stato meglio, molto meglio, che l’avessero pubblicata e basta. Il problema è ciò che Grass denuncia e che deve lanciare un segnale di allarme per tutti, prima che sia tardi, prima che la verità sui pericoli di guerra in Medio Oriente venga definitivamente affossata dalla rete di complicità politiche, militari e intellettuali di cui Israele continua a godere.

  11. Pingback: Günther Grass actúa como profeta « angelblanco I

  12. Lo storico militare israeliano Martin Karfeld ha affermato che Israele si potrebbe trovare costretto a distruggere l’intero continente europeo usando ogni tipo di armi, incluse quelle nucleari, nel caso in cui sentisse la sua fine vicina. Ha anche aggiunto che Israele considera l’Europa un bersaglio ostile.

    Queste dichiarazioni sono state rilasciate durante un’intervista al canale 7 della radio israeliana, tradotta in arabo dal Centro studi, analisi e informazionihttp://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/3250-storico-israeliano-israele-si-potrebbe-trovare-costretto-ad-annientare-leuropa.html

  13. Rainews (in particolare questo blog che ha trattato la notizia) non ha i diritti d’autore sulla poesia, nè quelli di traduzione.

    Però ha il diritto di mettere al corrente (diritto di cronaca) quello che in rete accade, quello che oggi (5 aprile 2012) riportano i principali mezzi di informazione e non solo in rete.

    Chiunque voglia (lo desideri) può andare a leggere ‘alla fonte’. La poesia è in tedesco. La fonte è anche ‘la prima luce del mondo’ metaforicamente, s’intende.

  14. “come si fa a paragonare un paese che ha portato la democrazia in medio oriente e il progresso scientifico nella ricerca e in altri settori?”La Palestina non è uno Stato: quindi, nessuna indagine sui crimini israeliani. La Corte Penale Internazionale (CPI) non indagherà sui crimini di guerra commessi dallo Stato di Israele nell’offensiva contro Gaza (Operazione ‘Piombo Fuso’, 2008-2009) poiché ‘la Palestina non è uno Stato’La Corte Penale Internazionale non indagherà sul comportamento di Israele nel corso dell’offensiva contro Gaza del dicembre 2008 perché “la Palestina non è uno Stato”: questo è quanto ha dichiarato il procuratore della CPI, Luis Moreno-Ocampo, martedì.

  15. Bravo a Gunter Grass, un uomo coraggioso che ha detto ciò che molti pensano. La dittatura razzista-ebraica Israele, con centinaia di testate nucleari, è una minaccia per il mondo intero.

  16. Tanto per mettere qualche puntino sulle i, quello che segue è il testo della cosiddetta “scomunica” di Spinoza (in realtà più che di scomunica si tratta di un vero e proprio “herem”, o maledizione rituale, analoga alla “fatwa” islamica), emessa nel XVII dalle autorità ebraiche olandesi contro il grande filosofo ebreo per le sue idee eretiche in materia religiosa. Come si vede, la storia si ripete…

    “Con il giudizio degli angeli e la sentenza dei santi, noi dichiariamo Baruch de Spinoza (alias Gunther Sachs) scomunicato, esecrato, maledetto ed espulso, con l’assenso di tutta la sacra comunità […]. Sia maledetto di giorno e maledetto di notte; sia maledetto quando si corica e maledetto quando si alza; maledetto nell’uscire e maledetto nell’entrare. Possa il Signore mai piú perdonarlo; possano l’ira e la collera del Signore ardere, d’ora innanzi, quest’uomo, far pesare su di lui tutte le maledizioni scritte nel Libro della Legge, e cancellare il suo nome dal cielo; possa il Signore separarlo, per la sua malvagità, da tutte le tribú d’Israele, opprimerlo con tutte le maledizioni del cielo contenute nel Libro della Legge […]. Siete tutti ammoniti, che d’ora innanzi nessuno deve parlare con lui a voce, né comunicare con lui per iscritto; che nessuno deve prestargli servizio, né dormire sotto il suo stesso tetto, nessuno avvicinarsi a lui oltre i quattro cubiti [circa due metri], e nessuno leggere alcunché dettato da lui o scritto di suo pugno”.

  17. ma qualcuno l’ha letta la poesia?
    Io si, l’ho letta, era su La Repubblica del 4 aprile.
    C’era il testo integrale, con la traduzione del prof. Claudio Groff.

  18. Un piccolo contributo per una migliore conoscenza della mentalità sionista…

    «Non esiste un popolo palestinese, non è come se noi fossimo venuti qui a cacciarli e a impossessarci del loro paese. I palestinesi non esistono». (Golda Meir in un’intervista al Sunday Times del 15 giugno 1969).

    “Siamo circondati da un mare di odio. Per noi non ci saranno pace e prosperità finché non detteremo le regole con la forza dei pugni. Dobbiamo ridurli alla sottomissione totale oppure dobbiamo prevedere che saremo eternamente oppressi.” (Menahem Begin, Discorso del 3.1.1956)

    “Col sangue e col sudore si alzerà una razza fiera, generosa e crudele.” (Canto del Betar, organizzazione dell’estrema destra ebraica)

    “Voi, abitanti di Israele, non dovete rammollirvi o lasciarvi intenerire, non dovete provare compassione per loro finché non avremo distrutto le sedicente cultura araba, sulle cui rovine noi edificheremo la nostra civiltà”. (Menechem Begin, Conferenza dei capi militari di Tsahal, 28.10.1956)

    Meditate, gente, meditate…

  19. E per finire, un’interessante serie di affermazioni di autori ebraici sullo Stato d’Israele…

    “Gli abitanti del mondo possono essere divisi fra Israele e le altre nazioni prese in blocco. Quello d’Israele è il popolo eletto: dogma capitale”. (Rav Cohen, Le Talmud, Paris, Payot 1986, p.104)

    “L’amara ironia della sorte ha voluto che le stesse tesi biologiche e razziste divulgate dai nazisti, e che hanno ispirato le infamanti leggi di Norimberga, servano di base alla definizione di ebraicità in seno allo Stato d’Israele.” (Haim Cohen, ex giudice della Corte Suprema d’Israele, in Joseph Badi, Fondamental Laws of the State of Israel, New York, 1960, p.156)

    “Le stesse statistiche del governo israeliano mostrano che solo il 15% degli israeliani sono religiosi: questo non impedisce al 90% di essi di affermare che questa terra è stata data loro da Dio (…) al quale non credono.” (Nathan Weistock, Le sionisme contre Israel, Parigi, Maspero 1969, p.315

  20. Pieno sostegno al grande Grass che ha il coraggio di dire chiaro e tondo come stanno le cose, contro le politiche fasciste e guerrafondaie dell’entità sionista e di chi lo sostiene sempre e comunuqe, dagli USA e lacché, fino agli utili idioti che si bevono tutte le propagande.

  21. Mi rivolgo ai vari autori di commenti insulsi: vi spiacerebbe sforzarvi un pochino e ricordare che nel 2010 Grassa ha confessato il suo passato di nazista, che ha combattuto indossando la divisa delle SS? Ma siete tutti rincoglioniti? Per conto mio dovrebbe restituire il Nobel, e vergognarsi.

  22. Ho letto la poesia e devo dire che la trovo di una carica drammatica sconvolgente. Una meraviglia letteraria che parla al mondo di uno stato troppo abituato ad essere controllore e aguzzino degli altri e poco controllato dalla comunità internazionale. Se fosse stato scritto nei confronti della Cina sulle persecuzioni al popolo tibetano? Gli Ebrei devono immaginarsi popolo eletto e prescelto da Dio, non carnefici, lobbisti, persecutori peggiori di chi li ha perseguitati. Gunter Grass è ciò che gli intellettuali dovrebbero essere: la voce di una coscienza che non si rassegna a morire alle logiche perverse di un occidente che ha perso il proprio senso e la propria presunta dignità! Italia compresa viste le recenti commesse Finmeccanica in Israele.

  23. Vi invito a leggere l’articolo di Adriano Prosperi apparso su Repubblica,un giornale non certo sospetto di filoisraelismo a ogni costo. Prosperi ha ragione:Grass rovescia le realtà e fa di un paese minacciato un “pericolo”.Quanto a Grass,francamente,dovrebbe star zitto:uno che è stato,volontario,fra le SS,non può parlare di ebrei.Mai più. Sarà dogmatismo,il mio,sarà un tabù,ma anche mangiare carne umana è tabù,non vi pare? E in ogni caso la poesia è di una bruttezza unica. Grass scrive benino in prosa (ve lo dice ún germanista),ma la poesia non fa per lui.

  24. Per quanto sforzi abbia fatto, non ho più trovato il testo della poesia di Gunther Grass su Repubblica.it.
    Qualcuno mi smentisce o se no, perchè?

  25. Trovo vergognoso, oltre che storicamente e intellettualmente scorretto, accusare di antisemitismo chiunque sia in disaccordo con la politica espansionistica e guerrafondaia dello stato di Israele. Usare le vittime dei lager nazisti come pretesto per giustificare ogni abuso compiuto dagli israeliani è un insulto alla verità e al buon senso. Proviamo a guardare verso Israele con obiettività, atteniamoci ai fatti, consideriamo l’ arroganza, la violenza, l’ indifferenza con cui quotidianamente violano gli accordi che erano alla base della nascita del loro Stato. Forte dell’ appoggio incondizionato comprato negli U.S.A., reso inattaccabile dal nulla osta perpetuo di vittima indiscussa, a cui tutto è consentito, ogni giorno Israele strumentalizza e infanga la memoria di milioni di martiri ebrei .

  26. Ma qualcuno di voi ha imparato a pensare? Scrivete frasi stereotipate e vuote. Al diavolo tutti quanti! Quella poesia di Grauss non era neanche bella. Per chi l’avesse letta. Menti aride.

    Sono l’ingranaggio di un unico sistema
    Singola rotella di un tutto in movimento
    Al suo passo sento che la terra trema,
    nel profondo tanti temono il suo avvento.

    Sono l’ingranaggio di un unico sistema
    Certo, destinato a sostituirsi al vecchio…
    Sono una rotella fuggita al vecchio schema

    Lucida e ribelle nel mio nuovo macchinario;
    Una stella morta svanì dal firmamento
    Perché occupava lo spazio necessario
    Al fiammante sole nato dal cemento.

    “Coscienza collettiva”

  27. israele (minuscolo) è una Seria Minaccia non solo alla Pace, ma alla Libertà stessa dell’essere Umano. E’ ora di prendere atto di questa orrenda realtà e adoperarsi per renderlo inoffensivo con ogni mezzo a disposizione. Non è uno stato, deve essere annientato, distrutto e i suoi sostenitori devono essere dispersi, arrestati e financo condannati a morte. I pochi che si salvano, che ragionano, che non usano e non vogliono usare violenza, devono invece essere tutelati e distinti dai pazzi farneticanti violenti. Palestina Libera!

  28. Pingback: Notas alemanas a pie de página: El tambor de Grass en fuego cruzado | Im Geviert

  29. Un dirigente dell’Olp, Zahir Muhsein, dichiarò a un giornale olandese nel 1974:

    “il popolo palestinese non esiste, il popolo palestinese è stato creato per ragioni strategiche in funzione antisionista, ma non appena avremo conseguito la distruzione di Israele non aspetteremo un solo momento ad unirci al popolo arabo di cui facciamo parte.”

  30. il commento di tal Gufy del 29 aprile è quanto di più orrendo, violento, razista, antisemita, e schifoso si potesse scrivere. Si vede che tu odi gli ebrei, ma il guaio è che non sai nenache perchè. TI hanno infarcito la capoccia con tante di quelle balle, parli di Israele senza neanche conoscerne la storia che finisci con lo scrivere delle assurdità.
    VERGOGNATI!

    VIVA ISRAELE!

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