Arte e Poesia, I detenuti fuori dalle mura di Rebibbia

I detenuti fuori dalle mura del carcere per una sera.
Accade a Roma con i reclusi di Rebibbia che domani sera al teatro Quirino metteranno in scena ‘La leggenda di Fitzcarraldo’. Dopo il successo conseguito il 26 maggio 2010 con lo spettacolo ‘Viaggio all’isola di Sakhalin’ di Laura Andreini Salerno e Valentina Esposito, frutto di intensi mesi di laboratorio con 30 detenuti attori di Rebibbia, le stesse, col Centro Studi Enrico Maria Salerno, presentano domani un nuovo lavoro.

Lo spettacolo racconta l’epopea dell’avventuriero irlandese Brian Sweeny Fitzgerald, detto Fitzcarraldo, vissuto tra fine dell’800 e i primi del 900, che perseguì il folle progetto di costruire un teatro dell’Opera in mezzo alla foresta amazzonica, cui ha dedicato un celebre film Werner Herzog.

Spinto dal suo irrinunciabile sogno, il temerario imprenditore ingaggia un equipaggio di squattrinati marinai alla ventura. L’impresa li porta attraverso territori ancora inesplorati, e diventa subito romanzo picaresco, letteratura di viaggio, tra epica e teatro.

In un mondo primitivo ancora pieno di mistero, la voce di Enrico Caruso si diffonde attraverso un vecchio grammofono che viaggia lungo il fiume come fosse la polena del battello a vapore che li trasporta.

Punta di diamante della proposta di reinserimento per i reclusi di Rebibbia è l’arte teatrale: dal 2002 il Centro Studi Enrico Maria Salerno, in accordo con la Direzione del penitenziario ed il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha assunto la responsabilità delle attività teatrali e formative presso, coinvolgendo sino a oggi oltre 100 detenuti attori e producendo 7 spettacoli (Shakespeare, Dante,
Cechov, Giordano Bruno, Eduardo) con oltre 50 repliche per un totale di 22 mila spettatori. Condividono la direzione delle attività Laura Andreini Salerno, Fabio Cavalli e Valentina Esposito.

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