Andy Milne, intervista/interview

Arte e Poesia: Andy Milne  
a cura di Luigia Sorrentino

Ho conosciuto Andy Milne, compositore, al Castello di Civitella Ranieri, un’altura che domina la valle del Tevere e la città di Umbertide. La costruzione fu iniziata da Ruggero Cane Ranieri. L’opera venne completata da Raniero Ranieri pronipote di Ruggero Cane, probabilmente nel 1519. Nel 1950 una cugina americana Ursula Corning arrivò per un breve soggiorno a Civitella, ospite di Lodovico Ranieri. La signorina Corning è stata una delle prime alpiniste e sciatrici nelle alpi svizzere. Viveva e lavorara a New York e i suoi interessi includevano l’arte, la musica e i viaggi, con l’Italia, come meta preferita. 

 Agli inizi degli anni Novanta la sognorina Corning (nella foto)  istituì la Fondazione Civitella Ranieri  al fine di permettere che questa tradizione continuasse anche dopo la sua scomparsa. Grazie alla sua generosità la Fondazione, non a fini di lucro, offre dei periodi di residenza nel castello, a scrittori, musicisti ed artisti provenienti da tutto il mondo. In questo contesto ho incontrato e conosciuto Milne, ma anche Ishmael Beah, Monica Ferrell, Gabriel Fried, Overton Loyd, Valerio Rocco Orlando, Sreshta “Rit”
Premnath, Riccardo Enea Previdi, Samantha Schweblin. 
 
Oggi vi parlo di Andy Milne, al quale sono riuscita a fare una breve intervista proprio mentre ero ospite del castello.  La particolarità dell’intervista è che potrà essere letta in doppia lingua, italiano e inglese.

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Intervista di Luigia Sorrentino a Andy Milne
Civitella Ranieri 23-24 giugno 2011

Andy, hai chiesto un’anima alla musica. Quando hai trovato quest’anima?
“Credo di aver compreso per la prima volta il mio legame con la musica all’età di 4 anni. Ho iniziato a studiare pianoforte a 7 anni. Crescendo, il mio rapporto spirituale con la musica si è rivelato progressivamente, attraverso la mia esperienza di artista e di amante della musica.”

Beethoven cosa ha portato alla musica? E’ davvero come dice Cioran: “Beethoven ha introdotto nella musica gli sbalzi d’umore, ha lasciato che vi entrasse la collera?”
“Credo che in una certa misura sia vero, sebbene si possano scorgere dei segni di rabbia anche nella musica di Mozart. Sicuramente è una caratteristica della musica di Beethoven che contraddistingue la sua musica da quella dei compositori precedenti.”

Cosa sarebbe la musica senza Mozart?
“Credo che la musica in un’accezione globale (che è l’unica in cui si possa considerare la musica nel villaggio globale in cui viviamo) sia un’enorme linea del tempo che si estende ben oltre la tradizione musicale e artistica dell’Europa occidentale. Cercare di isolare un compositore è un po’ come chiedersi come funzionerebbe il nostro corpo senza un particolare organo vitale. Credo che Mozart sia una figura molto importante, ma non penso comunque che la sua musica sia più determinante di quella di Charlie Parker, John Coltrane, Wagner, o Stravinsky.” 

A chi devi ‘tutto’ o ‘molto’?
“Sicuramente devo molto alla mia famiglia che mi ha dato la possibilità di esplorare la mia creatività. Devo molto anche ai miei mentori che mi hanno mostrato come continuare a sviluppare la mia creatività da solo. Sicuramente sono stato guidato a creare e a cercare sempre l’eccellenza grazie all’ispirazione che ho ricevuto dall’ascolto di grandi comunicatori musicali come Herbie Hancock, Joni Mitchell, e Thelonious Monk.”

E’ vero che la musica, il comporre musica, impedisce la morte? Rende immortali?
“Non credo che l’immortalità dipenda da una musica composta o improvvisata. penso piuttosto che sia una questione di onestà di espressione che rende la musica potenzialmente immortale. la musica vive grazie all’apprezzamento del pubblico che non può sfuggire alle sue verità.”

La vera musica, fa palpare, toccare, il tempo?
“Non sono sicuro di aver pienamente compreso la sua domanda, ma credo che la mia risposta possa collegarsi a quanto ho detto precedentemente. Affinché la musica riesca a toccare e trascendere il tempo sono necessarie purezza e onestà nello spirito.”

Che cos’è per te la musica?
“Per me la musica è la metafora della vita.”

Da New York a Civitella Ranieri per 6 settimane. Che cosa è in gestazione? Perchè qui a Civitella si respira l’aria della Creazione?
“Ho in mente di iniziare una ricerca e comporre una grande suite ensemble per esplorare la relazione tra i principi della cura omeopatica e la musica.
Più che la creatività, qui sto vivendo una libertà che porta ad una creatività senza inibizioni, nonché la possibilità di concentrarmi esclusivamente sui miei obiettivi.”

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Art and Poetry: Andy Mline
by Luigia Sorrentino
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Luigia Sorrentino interview Andy Milne
Civitella Ranieri 23-24 June 2011
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Andy, you have asked for a soul from music. When did you find this soul?
“I think I first realized my connection with music when I was about 4 years old. I began my formal training on the piano when I was 7 years old. As I mature, my spiritual relationship with music is progressively revealed to me through my experiences as an artist and as a fan of music.”

What has Beethoven brought to music? Is it true what Cioran says, “Beethoven introduced mood swings into music, he let anger in”?
“I think to a certain degree this may be true, although I think one might find the emergence of anger in Mozart’s music. It is certainly a characteristic of Beethoven’s music that distinguishes his music from earlier composers.”

What would music be without Mozart?
“I think music in a global sense, (which I think is the only way we can now look at music in the global village we live in), is an enormous timeline which stretches far beyond the Western European art music tradition. To single out any one figure is like asking how our would bodies function without a particular vital organ. I think Mozart is a very important figure, however I don’t see him as more pivotal to music as a whole than Charlie Parker, John Coltrane, Wagner, or Stravinsky.”

Who do you owe everythingto, or a lot?
“I certainly owe a great deal to my family for giving me opportunities to explore my creativity. I also owe a great deal to my mentors for showing me how to develop on my own. I’ve certainly been driven to create and strive for excellence thanks to the inspiration I’ve received from listening to great musical communicators like Herbie Hancock, Joni Mitchell, and Thelonious Monk.”

Is it true that music, composed music, prevents death? Is immortal?
“I don’t think its a matter of music being composed or improvised that makes it immortal. I think its more about the honesty behind the expression that makes it potentially immortal. Music lives on because of the appreciation found in it by people who can’t escape its truths.”

True music, palpates and touches time?
“I’m not sure if I totally understand your question, but similar to my response to your previous question, I think there needs to be a purity, honesty of spirit for music to touch and transcend time.”

What is music to you?
“Music for me is actually the metaphor for living.”

From New York to Civitella Ranieri for 6 weeks. What do you have planned? Here at Civitella, do you breathe creativity in the air?
“My plan for my residency is to research and begin composing a large ensemble suite exploring the relationship between the principles of homeopathic healing and music. More than creativity, I am experiencing a freedom here which leads to uninhibited creative practice, as well as the potential for singular focus towards my goals.”
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Andy Milne, nato a Toronto, trae ispirazione da varie forme di musica, politica, filosofia, commedia e fantascienza. Nella sua musica, sono presenti le influenze di artisti del calibro di Thelonious Monk, Art Tatum, Herbie Nichols, Bela Bartok, Joni Mitchell e Stevie Wonder.
Vincitore dei premi della New Works Commissione e del French America Jazz Exchange dalla Chamber Music America nel 2006, e definito “Rising Star Keyboardist” (Stella snascente alla tastiera) dalla Down Beat Magazine nel 2004, Milne e’ una delle piu’ autorevoli e rispettate voci del jazz contemporaneo. Il suo gruppo, ormai molto noto al pubblico, propone con estrema precisione un connubio di funk, hip-hop e jazz. Il loro ultimo lavoro, Layers of Chance [ObliqSound/Contrology – 2008], le caratteristiche composizioni fresca da Milne che si fondono varie strutture strumentali, groove contagioso, a strati con lussureggianti armonie e testi struggenti.

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Toronto native Andy Milne draws inspiration from various forms of music, politics, philosophy, comedy, and science fiction. Some of his musical influences include Thelonious Monk, Art Tatum, Herbie Nichols, Bela Bartok, Joni Mitchell and Stevie Wonder. A recipient of the New Works commission and the French-America Jazz Exchange grants from Chamber Music America in 2006, and voted “Rising Star Keyboardist” by Down Beat Magazine in 2004, Milne is one of the most important and respected voices in jazz today. His highly recognizable group Dapp Theory blends funk, hip-hop and jazz with seamless precision. Their current release, Layers of Chance [ObliqSound/Contrology – 2008], features fresh compositions by Milne that blend various instrumental textures, infectious grooves, layered with lush harmonies and poignant lyrics.

(Traduzione di Freya Yost e Letizia Tesorini)

www.andymilne.com

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Un ringraziamento particolare all’intero staff della Fondazione Civitella Ranieri .
Grazie a Dana Prescott, Direttore Esecutivo (qui accanto ritratta con Erica Naess) , e,  tra i molti altri, grazie a Diego Mencaroni e Freya Yost.

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