Nichi Vendola, l’uomo, il poeta e il politico

Quando sento parlare Nichi Vendola in televisione, spesso mentre sto preparando la cena, e quindi quando sono di  spalle al televisore, smetto di fare qualsiasi cosa perchè sento la necessità di fermarmi, di sedermi al tavolo e di stare ad ascoltarlo. Tutte le volte mi dico: ‘Ma perchè quando parla Vendola sento anche l’uomo e non solo il politico?’  Perchè le due essenze convivono perfettamente in lui. Non a caso Nichi Vendola è anche poeta. Forse è per questo che le sue parole dette in pubblico mi hanno sempre trasferito ‘qualcosa di familiare’ e di profondamente umano. Frasi come:  ‘La vita del mio nemico è sacra’, oppure: ‘Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno d’amore, per questo siamo belli.’ 
L’ultima frase che gli ho sentito dire qualche giorno fa è stata questa: ‘C’è un’Italia migliore’.  

Luigia Sorrentino

Nichi Vendola ‘Ultimo mare’ Manni Editore (euro 14,00) Continua a leggere

Camilla Miglio, Maree

La grande poesia tedesca del Novecento è lo sfondo delle Maree di Camilla Miglio, AtìEditore, 2010 (Euro 12). Immmagini nitide, fotografate nella precisione della lingua e del verso, immergono il lettore in un paesaggio mediterraneo segnato dalla distanza, dal dolore, ma anche nel piacere.  Il tema della fragilità è il perno su cui ruotano le sue poesie – così come era stato per Paul Celan – come sottolinea Antonella Anedda nella prefazione-colloquio che introduce i versi della Miglio: << La fragilità credo sia la condizione di chi scrive e così facendo si espone.>> risponde la Miglio, ma poi aggiunge: <<Scrivere in versi espone come parlare una lingua che abbiamo guardato dall’esterno e poi acquisito con sforzo, dolore, ma anche piacere.>>

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