Ivano Ferrari, la carne che non sfama

Ivano Ferrari

Dalla vasca d’acqua bollente
emerge un enorme maiale
bianco come uno spettro
che oscilla impudico fino a quando
dal finestrone il sole
accende quintali di luce.

A qualche centinaio di metri
passata la forma fresca del prato
e dopo case dagli occhi spenti
si trova il cimitero degli umani
dove c’è carne che non sfama. Continua a leggere

Alessandro Canzian & Ivano Ferrari

ivano_ferrariUn poeta legge un poeta
A cura di
Luigia Sorrentino


Il testo di Ferrari, partendo da un concetto di degradazione necessaria (la macellazione), sa delineare la fisionomia umana nella sua complessità comprendente la ricerca del sacro, del nobile, e la convivenza con lo squallore, la fame. È una fotografia del tempo, impietosa ma non drammatica.”
Alessandro Canzian

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Ivano Ferrari, “La morte moglie”

Anteprima

La morte moglie, Ivano Ferrari, Einaudi 2013

Recensione di Alessandro Canzian


E’ in uscita per Einaudi “La morte moglie”, di Ivano Ferrari (Mantova 1948). Volume che senza troppe sottigliezze o delicatezze traccia una linea di congiunzione tanto netta quanto acida e disillusa tra poesie ritrovate su un vecchio quadernetto all’epoca di Macello (come afferma Antonio Moresco in postfazione) e poesie scritte in morte della moglie. Una tematica comune lungo gli anni che vede la pena del vivere, il dolore, nella pena dell’essere carne. Tanto il piccolo puledro sporco di madre sul tavolo del macello quanto la bestia a cui dare più botte di quante ne regga quanto il tumore tragico che fa regredire al semplice e che porta l’autore a dire aiutami a sgomberare merda dal cuore. Un essere carne che vive e quindi muore in maniera grottesca, carnale. Continua a leggere