Addio a Edwar El Kharrat

edwar_el_kharratLo scrittore egiziano Edwar El Kharrat, che grazie al suo stile surrealista e simbolista è
considerato uno degli innovatori della letteratura araba contemporanea, è morto il primo dicembre 2015 al Cairo all’età di 89 anni.

Ha pubblicato numerosi romanzi, tradotti in sette lingue. In italiano sono apparsi “Alessandria città di zafferano” (Jouvence), che presenta molti elementi autobiografici, “Le ragazze di Alessandria” (Jouvence), storie al femminile in Egitto dal secondo dopoguerra agli anni ’60, e “I sassi di Bubillo” (Edizioni Lavoro), che con gli occhi di un giovane protagonista che vive su una collina in estate fa rivivere miti dell’antichità.

Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1926 da una famiglia copta, Edwar El Kharrat in gioventù fu attivo nel movimento rivoluzionario egiziano, scontando due anni di carcere negli anni Quaranta. Laureato in legge, funzionario di vari enti, fu eletto segretario generale dell’Unione degli scrittori afro-asiatici, incarico che ha mantenuto a lungo. Dal 1983 si è dedicato esclusivamente alla letteratura e nel 1986 ha fondato la rivista d’avanguardia “Gallery ’68” che si opponeva all’estetica classica dello scrittore egiziano Naguib Mahfuz, Premio Nobel per la Letteratura 1988.

El Kharrat debuttò con la raccolta di novelle “Muri alti” (1958) e conquistò fama internazionale con l’acclamato romanzo “Rama e il drago” (1979). Ha vinto numerosi e prestigiosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Sultan Aways (1995), il Premio di Stato egiziano per la letteratura araba (2000) e il Premio per il Romanzo arabo (2008).

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