Olimpia, di Luigia Sorrentino

Olimpia (1)Nota di lettura di Marco Pavoni

Sono molte le peculiarità che rendono “Olimpia” di Luigia Sorrentino un libro particolarmente interessante e stimolante dal punto di vista intellettuale. La raccolta di poesie, pubblicata in prima edizione nel 2013 con le Edizioni Interlinea di Roberto Cicala e, poi, nel 2015, nella traduzione francese di Angele Paoli (con testo a fronte) con la casa editrice Recours au Poème Éditeurs, presenta innegabili caratteristiche linguistiche e stilistiche che rendono questo testo unico nel suo genere.

Il primo elemento che colpisce il lettore è costituito dalla certezza che le unità liriche, pregne di un raffinato nitore classico, trasportano verso una dimensione dove la ricca personalità dell’Autrice, dopo essersi scomposta in frammenti percorsi da una tensione verticale, si ricompone in un corpus dotato di una laica Sehnsucht romantica, ebbra di vita terrena e di sensibilità che ammette il contatto con gli stadi superiori dell’essere. Shakespeare, Blake e, più in generale, i romantici tedeschi e Dino Campana sembrano essere i Maestri di questa letterata itinerante che cerca e, a mio parere trova, almeno provvisoriamente, un ubi consistam in uno spazio e in un tempo dilatati dall’anima dell’Autrice fino ad includere esperienze e pensieri che il lettore sente propri.

olimpiaIl discorso poetico dell’Autrice appare costituito da frasi contemplative ed allusive rispetto ad un mistero che, per sua natura, è solo in parte spiegabile ed è, nel contempo, costantemente in fuga verso un infinito poetico che non supera la realtà annullandola ma la completa, dotandola di una credibile chiave di interpretazione della vicenda umana personale e comunitaria. La parola sembra essere considerata da Luigia Sorrentino una freccia che deve colpire l’anima del lettore attraverso un uso di termini che sono linguisticamente accessibili e che, nello stesso tempo, rimandano ad una verità di vita e di poesia che viene attesa e poi vissuta con rispetto, dignità e, poeticamente, con la consapevolezza di aver toccato, anche se solo per un attimo, le cime del pensiero e del sentimento.

Un altro elemento degno di nota è rappresentato dall’operazione, condotta sapientemente dall’Autrice, di rivitalizzazione e rifondazione dell’archetipo della donna attraverso immagini convincenti e ricche di maestosa dolcezza.

È infine pregevole la forza icastica con cui la poesia di Luigia Sorrentino ritrae l’inquieto spaesamento dell’umanità che trova una pace possibile nel culto eterno e supremo della Bellezza, intesa come lo scrigno contenente una salvezza alla portata di chi sa correttamente intendere e rielaborare il reale.

http://www.recoursaupoemeediteurs.com/ailleurs/olimpia

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Luigia Sorrentino est née à Naples. Journaliste professionnelle, elle vit à Rome et travaille à la Radio-télévision italienne (Rai). Elle a conçu et réalisé pour Rai-news et pour Rai Radio Uno de nombreux programmes culturels et interviews d’écrivains et de poètes italiens et étrangers de notoriété internationale. Parmi lesquels les prix Nobel Orhan Pamuk, Derek Walcott, Seamus Heaney, le prix Pulitzer Mark Strand, et Yves Bonnefoy. Elle dirige pour le site Rainews le premier blog de la RAI dédié à la Poésie, à l’Art et à la Littérature  (http://poesia.blog.rainews.it).

Elle a publié en Italie plusieurs recueils de poésie : C’è un padre (Manni, 2003), La cattedrale (Il ragazzo innocuo, 2008), L’asse del cuore(Almanacco dello specchio, Mondadori, 2008), La nascita, solo la nascita(Manni, 2009) et Olimpia (Interlinea, 2013). Certains de ses travaux ont été publiés dans d’autres langues, notamment dans InVerse (Italian Poets in Translation, John Cabot University Press, Denvers, Massachussetts, 2008), Venters (Twetalige bloemlezing Italiaanse dichteressen, 1965-2012, ed. Istituto Italiano di Cultura, Amsterdam, 2013), The Paris Review (“Two Poems by Luigia Sorrentino”, in n. 206, New York, settembre  2013), Terres de femmes (revue de critique et de poésie d’Angèle Paoli).

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Née à Bastia, Angèle Paoli a enseigné pendant de nombreuses années la littérature française et l’italien. Elle vit actuellement dans un village du Cap Corse, où elle anime la revue de poésie & de critique Terres de femmes créée en 2004. Elle a publié une vingtaine d’ouvrages, mais aussi des poèmes et/ou des articles, notamment dans les revues Europe, Siècle 21, Nu(e), Diérèse, Thauma… Prix européen de la critique poétique francophone Aristote 2013. Poète invitée du 17e Festival « Voix de la Méditerranée » de Lodève (2014). Dernières publications : De l’autre côté (éditions du Petit Pois, 2013), La Montagne couronnée (éditions La Porte, 2014), Les Feuillets de la Minotaure, Terres de femmes / éditions de Corlevour, mars 2015.

www.terresdefemmes.com

EXTRAITS

i muri toccati erano
in tanta lontananza
lei era la forma altissima
contro la parete
era l’incarnato bianco,
il volto che l’attendeva era lì
il suo nuovo volto profondo

nell’oscurità lo sbattere d’ali
la luce copriva, e tutto
stava su di lei e lei era
finalmente comprensibile

 

 

les murs qu’elle touchait étaient
tellement loin
elle apparaissait tout en haut
contre la paroi
elle était la blancheur incarnée,
le visage qui l’attendait était là
son nouveau profond visage

dans l’obscurité le battement d’ailes
cachait la lumière, et tout
reposait sur elle, et elle était
finalement saisissable

*****

Il lago

In un’ellissi chiusa dal vento ingoiava la luce, rivoltandola nella materia fangosa che ribolliva in superficie. Quello che di lì a poco sarebbe accaduto lo avremmo ricordato come un transito, un passaggio senza peso, privi di qualsiasi sostegno materiale. Poche volte quella vicinanza impropria e traboccante si sarebbe accostata a noi: «Siamo scesi qui per vedere l’ombra e il traguardo dell’ombra». L’umana sorte chiamava e aggiungeva, esponendosi e ritirandosi.

Le lac

Dans une ellipse fermée par le vent il engloutissait la lumière, la renvoyant dans la matière fangeuse qui bouillonnait en surface. Ce qui d’ici peu allait advenir nous nous en souviendrions comme d’une traversée, un passage sans poids, privés que nous étions du moindre soutien matériel. De rares fois ce voisinage incongru et débordant  nous accosterait : « Nous sommes descendus ici pour voir l’ombre et la ligne d’arrivée de l’ombre ». Il appelait l’homme et son destin, et s’y joignait, s’exposant et se retirant.

*****

nella sua sostanza di silenzi
eseguiti, lei era immobile e armata
sotterranea presenza di tutte le cose
centro
congiunzione tra spazio e tempo,
colossale dentro la superficie,
simile a una guglia rocciosa,
incarnata

nella forza
trattiene o separa
afferra dalla profondità
il sottosuolo unisce al cielo
risale tra cespugli
fino alla più alta vetta del monte

in basso spinge creature dell’attimo

dans sa substance de silences
accomplis, elle était immobile et armée
souterraine présence de toute chose
centre
conjonction entre espace et temps,
colossale dans la surface,
semblable à une aiguille rocheuse,
incarnée

dans sa force
elle retient ou sépare
enserre depuis les profondeurs
le sous-sol l’unit au ciel
resurgit d’entre les buissons
jusqu’à la plus haute cime du mont

tout en bas elle pousse des créatures de l’instant

Traduzione di Angèle Paoli

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