Ewa Lipska, "L'occhio incrinato del tempo"

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Lunedì 10 Febbraio 2014 a Roma, alla sede dell’Istituto Polacco di Via Vittoria Colonna presentazione del volume “L’Occhio incrinato del tempo”, raccolta di prose poetiche di Ewa Lipska, a cura e con la traduzione di Marina Ciccarini, Armando Editore, 2013.
Con: Ewa Lipska, poetessa, Luigia Sorrentino poetessa e giornalista RAI, Raffaele Manica, saggista, critico letterario e Marina Ciccarini, polonista, traduttrice e curatrice del volume.
Ewa Lipska, poetessa polacca, è nata a Cracovia, l’8 ottobre 1945 è una delle voci poetiche più vive del Novecento.
Debutta come poetessa nel 1961, pubblicando sul quotidiano Gazeta Krakowska le poesie Krakowska noc, Smutek e Van Gogh.
Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Cracovia e dal 1970 al 1980 lavora presso la prestigiosa casa editrice Wydawnictwo Literackie dove cura le collane di poesia e continua la sua attività creativa, che le vale numerosi premi e inviti a Festival importanti come Toronto e Rotterdam.
Emersa nel 1960 come una delle voci principali delle giovani generazioni di poeti polacchi, si afferma rapidamente come una voce critica della generazione del dopoguerra.
In questi anni viaggia per il mondo, grazie anche a borse di studio ministeriali. Tra il 1975 e il 1976 visita gli Stati Uniti, dove partecipa all’International Writing Program dell’Università dell’Iowa come visiting poet. Negli anni ’80 collabora con la rivista letteraria Pismo e, grazie ad un’altra borsa di studio del programma ministeriale DAAD (das Künstlerprogramm des Deutschen Akademischen Austauschdienstes), nel 1983 trascorre sei mesi a Berlino Ovest. Interessata ed appassionata di Letteratura e naturalmente di Poesia, nel 1989 è tra i fondatori dell’Associazione Scrittori Polacchi.
Dal 1990 Ewa Lipska collabora con la redazione di Dekada Literacka e dal 1991 al 1994 ricopre l’incarico di vicedirettore dell’Istituto polacco di Vienna diventandone la direttrice. Nel 1997 la poetessa ritorna a Cracovia e attualmente si divide tra Vienna e la città natale.
Nel corso degli anni l’attenzione di Ewa Lipska si è focalizzata e si è impegnata riflettere sugli effetti degli sconvolgimenti politici a cui ha assistito in prima persona, sulla sua pelle.
La sintesi poetica le permette di trattare le cose contemporaneamente su più livelli, senza disperdere o appesantire la sua vena lirica.
In Italia sono state pubblicate alcune antologie, contenenti nuove liriche: “Deposito d’oscurità” pubblicata nel 1985, Wakacje mizantropa (La vancanza del misantropo) (1993), Godziny poza godzinami (Le ore oltre le ore) (1998) e Sekwens (Sequenza) (2003), ma sono introvabili.
La figura di Ewa Lipska e la grazia delle sue poesie hanno fatto dire ai suoi traduttori, “leggere la spiritosa, bella e inquietante poesia di Ewa Lipska è una sfida ma anche un privilegio, perché poter condividere la sua sofisticata intelligenza, talvolta laconica, a volte rovente, a volte malinconica, ma sempre umana, ci permette di sentirei per un momento che ci appartiene”.
Ewa Lipska, “L’orecchio incrinato del tempo”
Presentazione lunedì 10 febbraio 2014
Istituto Polacco
Via Vittoria Colonna, 1
00193 Roma
www.istitutopolacco.it
(Il sito è in fase di nuovo allestimento)

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