Eraldo Affinati, “Elogio del ripetente”

Letture

Eraldo Affinati, “Elogio del ripetente” Mondadori, 2013

Pinuccio non fa i compiti. Mirko gioca col cellulare.
Davide rompe le penne. Romoletto scrive “vado ha casa”. Siamo di fronte a vecchi Pinocchi o nuovi somari? Cosa succede nella testa di molti adolescenti di oggi? Perché è così difficile coinvolgerli nelle attività didattiche?

Per rispondere a queste domande non basta analizzare le statistiche dell’abbandono scolastico o interpretare i risultati delle prove di verifica. Bisogna indagare sulle emergenze sociali e culturali del nostro mondo, legate alla rivoluzione digitale, alla crisi della famiglia, alla frantumazione informativa, alla decadenza di principi morali un tempo ritenuti invalicabili.
Eraldo Affinati, da sempre impegnato nel recupero dei ragazzi difficili, racconta con tenerezza non priva di ironia lo splendore e la fragilità dei quindicenni con cui divide l’esistenza quotidiana.
Riflette sulla sua esperienza di insegnante scegliendo il punto di vista del ripetente, cioè colui che fallisce, ma proprio per questo può aiutarci a capire cosa non ha funzionato e perché. La valutazione, la nota, i genitori, la questione del voto, le canne, la finzione pedagogica, i programmi, i consigli di classe, le autogestioni, gli alunni non italiani, i dislessici: questi e altri nodi sono affrontati, con appassionata competenza, nella consapevolezza che la sfida educativa contemporanea è un impegno decisivo per uscire da una crisi etica che riguarda tutti.

Pagine che si chiudono con l’immagine di una scuola diversa: la Penny Wirton, dove si insegna la lingua italiana ai ragazzi immigrati e proprio i “ripetenti” hanno la possibilità di vedersi con occhi nuovi e liberarsi dalla loro maschera aiutando i coetanei che arrivano da tutto il mondo.

Eraldo Affinati (Roma 1956) ha pubblicato “Veglia d’armi. L’uomo di Tolstòj” (1992), “Soldati del 1956” (1993), “Bandiera bianca” (1995), “Patto giurato. La poesia di Milo De Angelis” (1996), “Campo del sangue” (1997), “Uomini pericolosi” (1998), “Il nemico negli occhi” (2001), “Un teologo contro Hitler. Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer” (2002), “Secoli di gioventù” (2004), “Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori” (2006), “La città dei ragazzi” (2008), Berlin (2009), “Peregrin d’amore” (2010), “L’11 settembre di Eddy il ribelle” (2011) ed “Elogio del ripetente” (2013). Ha curato l’edizione completa delle opere di Mario Rigoni Stern, Storie dall’Altipiano (“I Meridiani”, Mondadori 2003) e, insieme alla moglie, ha fondato la “Penny Wirton”, una scuola di italiano per stranieri.

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1 pensiero su “Eraldo Affinati, “Elogio del ripetente”

  1. Caro Eraldo Affinati,
    In tutto cio’ che si menziona sopra, crisi della famiglia inclusa, si dimentica il lavoro della mamma, il lavoro di eminenza grigia fatto dalle mamme e sottovalutato nel mondo “moderno” che idolatra la produzione e la crescita. Sfortunatamente tutti i mali americani arrivano in Europa, in Italia con venti … trent’anni di ritardo. Qui il disprezzo e la non considerazione del durissimo lavoro delle mamme in casa, ha causato la perdita di miliardi di dollari alla nazione e la creazione di scuole per adolescenti difficili al costo di $60,000.00 per studente, per anno. Ora psichiatri, psicologi e soprattutto lo stato, il ministero dell’educazione con le casse vuote, comincia a rivalutare il lavoro della mamma, lavoro gratuito fatto con devozione, generosita’ e modestia per secoli dalle mamme che hanno dato la loro vita per i loro figli. Anche i padri cominciano a risvegliarsi… pagare $60,000.00 non e’ cosa facile ed anche i nonni si mettono in azione per salvare giovani che altrimenti sono distrutti dalla droga o dalle guerre, il servizio militare non e’ obbligatorio negli USA e coloro che si ingaggiano al servizio della guerra sanno che la morte e’ piu’ probabile che la medaglia d’oro. Tanti “Marines” che ritornano con ferite di guerra possono andare all’universita’ con borse di studio, gli altri americani pagano circa cinquanta mila dollari all’anno e tutti fanno sacrifici enormi per “educarsi” e diventare liberi professionisti.
    Pinocchio ha ritrovato Geppetto nel ventre della balena e la sua “rinascita” dopo la grande prova gli e’ stata data dalla fata buona e severa.
    Ai giovani italiani che pagano qualche centinaia di euro per l’iscrizione all’universita’ dico “studiate e siate consapevoli delle agevolazioni di un’educazione che vi viene offerta gratuitamente…negli Stati Uniti ci vogliono i risparmi di due generazioni di laboriosi immigranti per pagare l’educazione di un giovane all’universita’…”

    Com’era gentile l’epoca dei somari!

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