La vostra voce, Pierino Gallo

La vostra voce, Pierino Gallo
a cura di Luigia Sorrentino

“Poesia? Ma cos’è mai la Poesia? Un ammasso di parole sconnesse, una pagina riempita di segni, un volto riprodotto con l’inchiostro. No, non è questo. Non solo questo. L’arrendersi ad una vigilia che non ha mai fine, a quell’insidioso e continuo sospetto che ci sia davvero qualcosa per cui partire, per cui un sorriso si protende nell’attesa di una risposta. Attendere… attendere e poi di colpo lasciare che il filo si spezzi, come quell’aquilone che, da bambini, ha seguito il nostro percorso nascosto al primo bivio della strada. Allora, forse, attendere era possibile. […. ]

L’ignota energia di un’immagine diventava voglia di scoprire, di indagare ciò per cui la vita è chiamata vita e l’uomo uomo. E il tragitto verticale del nostro aquilone diveniva frutto di una precedente sosta, quella della Poesia. Essa è bambino, uomo, casa, sorrisi, lacrime, un’immensa scatola di vetro in cui gli oggetti sono specchi l’uno dell’altro. Tutto è tutto nel suo grembo. Chiedersi se qualcuno ci ascolta vuol dire non morire mai, non rinunciare a dire e a dare. Questo è Poesia: mi ha colto di notte, all’improvviso, chiedendomi di parlare del mondo, di me stesso. Ritornare bambino fu, allora, il mio supremo sogno d’amore. Riabbracciare quell’ingenuità e quel sorriso pulito sarà il mio eterno cantare, il mio eterno inventare, la mia insostituibile armonia.”(P. Gallo, da Attese. Raccolta di riflessioni poetiche, Orizzonti Meridionali, Cosenza, 2006)

 

POESIA 1
A N. M. e alla nostra gioia, da piccoli, di sentirci grandi

 

Il sabato, finite le lezioni
avevi tra le mani due universi,
uno bianco di luce e girotondi,
l’altro nero di piogge e vecchie pene.
Giocheremo con te – dicevi al vento
asciugandoti il sudore.
Non un istante a ribellarsi
alle linee del tuo tempo.
Coordinate ed oblunghe le assopivi
su ellissi armonizzate e poi aspettavi
che il mio sguardo giungesse
a disegnarle.
Eppure mi sento come allora,
come quando avevo preso ad adorarti
e a stringerti le braccia
in un rituale vano.
Il mio astuccio consumato dall’inchiostro,
la conta per decidere chi a sera
avrebbe spento il lume
e forse il cuore,
fuori tra le stelle.
Solo a cucire quei momenti,
coperte le finestre dalla neve,
io ti respiro.

 

POESIA 2
Ho in serbo, stanotte, di stendermi sull’acqua
ed esserti sostanza, corpo, sole.
Ho voglia di scaldarti come l’uccello il ramo
e raccontarti che il freddo non ci sfiora,
che, se ci sfiora, abbiamo ancora i sogni,
quelli nutriti accanto al focolare
col ghiaccio alle ringhiere.
Ecco amor mio, siamo arrivati
al punto deputato dal destino,
ora puoi aprire gli occhi ed io le mani
ché sto nel grembo della tua carne viva.
POESIA 3
Città deserte

Intrepida, come una vestale,
cantami il corso
di città deserte,
poeta, cavaliere, anfitrione,
svelami il flusso di città sicure
e quei muri trafitti da bottiglie.

Mi riscaldano le albe dello Jonio
con profumi di zagare e di mare.
Era stato il bisogno di invecchiare
a maledirci,
era stato nelle città deserte.

Le braccia tue scoperte
anelano
la recita del sonno.

 
POESIA 4

Parigi, dicembre 2009

Ieri
son nato.

Su quel bestiario
d’ombre a strisce blu
si leggeva:

“son nato”.

Pulivano,
ricordo,
i vetri sporchi
sulla Senna
dove contrabbandiere
dell’amplesso
snocciolavano
a notte
astruse nenie.

Arthur –
mi ripetevo –
non sa amare.

Moralità bislacca,
caro Paul,
sbottonata
sul tuo cappotto
a righe
e i tuoi bicchieri
gonfi d’altro assenzio.

Arthur –
mi ripetevo –
non sa amare.


Autobiografia
Pierino Gallo è nato e vive in Calabria. Nella sua attività di studioso di letterature straniere e traduttologia, si è interessato in gran parte dello scrittore François-René de Chateaubriand, specializzandosi in traduzione letteraria e addottorandosi in Francesistica sia in Italia e che in Francia (Università di Salerno / Université “Jean Monnet” de Saint-Etienne). I suoi interessi si articolano in molteplici percorsi.
Ha scritto una plaquette, Cristallo e pietra (Ass. LucaniArt, 2012) e tre raccolte di versi: Attese (Orizzonti Meridionali, 2006), Geometrie dell’inganno (Aljon Editrice, 2008) e L’abbecedario di Verlaine (LietoColle, 2012).

8 pensieri su “La vostra voce, Pierino Gallo

  1. Com’è liscia la superficie su cui scivolano le parole!

    a volte si chiede se il silenzio dei versi possa scuotere l’animo dei più, come a ridestare rivoluzioni di senso innate in potenza, ma mai rivelatasi in atto.

    Forse qui abbiamo l’eco della semplicità e dell’ecumenicità della Poesia,
    nello stabilire un sussurratoe e fragoroso connubio di spiriti.

    D’altronde, Je est un autre!

  2. Sono commosso da una tale sensibilità d’animo… é bello sapere che esistono ancora persone con un talento cosi grande, che con le loro parole intrise d’infinito ti penetrano il cuore in modo cosi immediato. Grazie per avermi regalato queste emozioni cosi forti.

  3. Grazie di cuore per i vostri commenti. Adriana, forse la risposta che cercavi sta proprio in queste parole dei lettori. La poesia recluta anime, modalità del sentire che, forti della condivisione, migliorano il nostro “essere NEL mondo”.

  4. Le tue poesie sono piene di luce e di bellissimi ricordi.Momenti che hanno fatto si che tu diventassi la persona speciale quale sei….conservali tutti,ti aiuteranno a capire il mondo e renderti sempre più forte nei momenti di difficoltà.

  5. Si! Ma soprattutto nelle tue:
    “Chiedersi se qualcuno ci ascolta vuol dire non morire mai, non rinunciare a dire e a dare.”

    “Mi riscaldano le albe dello Jonio
    con profumi di zagare e di mare”

    La zagara… il fiore degli agrumi che splende e sfavilla di bianco. Il suo profumo si sente lontano. In serra resiste ai ghiacci dei climi nordici. Oggi due fiorelli brillano preziosi nello studio di mio marito. Li ammiro. Riusciranno a trasformarsi in frutti?

  6. Magari se ci mettessimo anche un pochina di tecnica e di mestiere , condita con molta musicalità penso che gioverebbe non solo a chi scrive ma anche a chi legge . La Poesia è musica si ascolta è nata per essere ascoltata e un susseguirsi di frasi non mi lascia dentro niente a meno che non siano di altissimo valore filosofico.

  7. Cara Tiziana,
    lasciamo i condimenti in cucina per preparare ottimi piatti con cui nutrirci per rimanere sani… e la musica alle note… la tecnica ai politecnici ed il mestiere agli artigiani.
    Non ci puo’ essere una poesia artigianale, etc. etc….
    ma l’oggetto creato da un artigiano puo’ suscitare in noi un sentimento poetico.

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