Arte e Poesia, “Silence. Silent”

Arte e Poesia
a cura di Luigia Sorrentino

Silence. Silent? Christina Kubisch / Robin Minard, fino al 3 Dicembre 2011

Pensando al silenzio…cosa si sente?
di Silja Lehtonen

La mostra di Robin Minard e Christina Kubisch affianca due artisti, che attraverso i loro lavori studiano le varie forme del silenzio.
Ciò che rende questa accoppiata particolarmente interessante, é che mentre Minard mostra un approccio diretto al silenzio nelle installazioni e nei video, evocandone l’aspetto più delicato e quasi fragile, la Kubisch tratta il silenzio in una maniera piú concettuale, utilizzando una sorprendente tecnologia e stimolando il pubblico.

Entrambi gli artisti, formatisi come compositori, sono meglio conosciuti per lavori pensati per essere fruiti in spazi pubblici.
Robin Minard fin dal 1994 ha presentato installazioni intitolate Silent Music in numerosi spazi. L’artista presenta le installazioni e i loro microscopici suoni come un’esperienza passeggera rivolta a chiunque si trovi nello stesso spazio di queste, e probabilmente solo per caso. Concentrandosi sullo spazio acustico, Minard va oltre rispetto alla performance temporanea della musica. In Silent Music e nei suoi scritti, Minard infatti enfatizza il ruolo importante degli ambienti che ci circondano, giocando su come noi sentiamo e percepiamo il suono e su come il suono allo stesso modo forma questi ambienti. Questo include gli spazi pubblici quotidiani, nei quali si trascorre molto tempo.

Christina Kubisch ha investigato i suoni degli spazi pubblici nelle sue Electrical Walks, sulle quali lavora sin dal 2003. Sfruttando l’induzione elettromagnetica, rende udibile il suono dell’elettromagnetismo che ci circonda. Per poter ascoltare questi suoni della città, che normalmente non raggiungono le nostre orecchie, si deve camminare in giro, preferibilmente lungo percorsi suggeriti dall’artista, e in questo modo si scoprono I suoni utilizzando cuffie realizzate ad hoc. Questi ultimi rivelano un ambiente acustico parallelo e curioso; un paesaggio sonoro della città che é tutto fuor che quotidiano ed ordinario.

Per i due artisti che spesso operano in spazi pubblici, l’intimità di una galleria spalanca un opportunità interessante per interagire fra di loro e dare nuova forma allo spazio. All’interno delle pareti della galleria infatti i due artisti offrono diverse esperienze del silenzio, il più intimo dei paesaggi sonori.

L’esperienza del silenzio è considerata carica di valore. Il silenzio appartiene a situazioni che sono solenni, sublimi, spirituali e sacre, e in conseguenza di questo esso é anche stato mercificato. Il silenzio è apprezzato in quanto vera e propria necessità per la contemplazione e la concentrazione. Molte persone nel mondo occidentale infatti necessitano di silenzio, per fermarsi e rilassarsi.
Questo, ovviamente, non significa assoluto silenzio, di cui sarebbe paradossale anche solo scriverne – perfino in questo momento mentre sono seduta da sola in una stanza “silenziosa”.

È impossibile riconoscere il silenzio senza riconoscere il suo opposto: il silenzio può circondarci densamente, ma più é spesso più lo si sente, più lo si ascolta. Il silenzio non é vuoto. Riempie le nostre orecchie esattamente come fa il suono. Suoni nascosti vengono rivelati proprio dal silenzio: i suoni degli edifici al loro interno e dell’atmosfera e del clima all’esterno- e infine i suoni che emette il nostro corpo.

A molti di noi la natura è la prima cosa che viene in mente quando si pensa ad un ambiente dove si può trovare il silenzio. I suoni e il silenzio della natura risultano parte integrante dell’esperienza estetica, sebbene storicamente la bellezza della natura sia stata in realtà principalemente percepita e apprezzata attraverso la vista. Questo appare evidente anche nella storia delle arti visive. Nonostante tutto la solitudine, la pace e la quiete sono molto apprezzate durante una camminata in ambienti naturali, ma se si ascolta più intensamente, apparirà chiaro che in realtà sono esattamente i suoni della natura che creano questa sensazione di silenzio. L’sperienza estetica del silenzio della natura richiede una sensibilità verso i suoi suoni delicati: il vento, il frusciare delle foglie, il canto degli uccellini, lo scorrere della corrente.

Silenzio e natura si avvicinano nella interessante combinazione dei due video dei due artisti.

Robin Minard e Christina Kubisch trattano queste tematiche da punti di vista opposti, aggiungendo in questo modo nuovi livelli alle rispettive opere attraverso il dialogo. Nel suo video, prodotto in collaborazione con Susan Meinhardt, Robin Minard porta l’osservatore verso l’acqua. L’acqua è un elemento che può essere facilmente immaginato come un contorno dove si può apprezzare il silenzio della natura. In realtà, ovviamente, l’acqua non è per niente silenzio. Più precisamente il suono dell’acqua che scorre in una corrente é un suono calmante, che ci farebbe fermare e ascoltare attentamente e in maniera quieta. E il suono filtrato del fiume ghiacciato presentato nel lavoro di Minard crea un tipo di silenzio intenso ed avvolgente. Questo è l’intento di Robin Minard in ognuno dei suoi lavori: rendere il pubblico sensibile e attirato dalle molteplici tipologie di silenzio.

Nella parte di Christina Kubisch il silenzio è affrontato in maniera concettuale, nonostante il suo riferimento alla parola “silenzio” sia estremamente diretto. Il suo video mostra la parola ripetuta in diverse lingue, né come un’espressione vocale né come parola scritta, bensì come sonogrammi; rendendo visibile una parola pronunciata, descrivendo il non udibile. La parola é presentata senza il suono, fedele al suo significato e trasformata in una pattern visivo. La natura forse non é la tematica evidente in questo lavoro, ma essendo essa comunque uno degli interessi della Kubisch, inizia ad assumere una presenza affascinante se combinata con i suoni e le immagini dell’acqua di Minard.

Installati insieme, questi due video e gli altri lavori della mostra formano uno spazio dove il silenzio e il suono, natura e tecnologia, entrano ed escono dalle nostre orecchie e dai nostri occhi. L’attenzione del pubblico si sposta tra il visivo e il sonoro. Il paesaggio sonoro della nostra vita quotidiana normalmente ci impone di bloccare un gran numero di suoni e rumori, per poter veramente comprendere cosa veramente vogliamo e abbiamo bisogno di sentire. Nei loro lavori Robin Minard e Christina Kubisch offrono un diverso modo di ascoltare, dove ogni suono risulta rilevante.

Allora pensate al silenzio e iniziate ad ascoltare.

Galerie Mario Mazzoli presents – “Silence. Silent?”, Robin Minard, Christina Kubisch – Vernissage: Friday, October 21st, 7pm – Potsdamer Str. 132, Berlin

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The exhibition of Robin Minard and Christina Kubisch brings together two artists who study forms of silence in their works. What makes this pairing particularly interesting is that Minard has a direct approach to silence with his installations and video works that evoke it in their mere delicate, almost fragile appearance, while Kubisch deals with silence in a more conceptual manner, using surprising technology and activating the audience […] The works in the exhibition form a space where silence and sound, nature and technology, flow in and out of our ears and eyes. The attention of the audience will shift between the visual and the auditive. The soundscape of our daily life usually requires blocking out a great deal of sounds and noise in order to be sensitive to what we really want and need to hear. In their works, Robin Minard and Christina Kubisch offer a different act of listening, where every sound is relevant. So think of silence, and start listening. Silja Lehtonen

Exhibition “Silence. Silent?” Christina Kubisch / Robin Minard
10/22 – 12/3/2011 Vernissage: Oct 21st 2011, 7 pm
Opening Hours: Tuesday- Saturday, 12:00pm – 6:00pm


Einladung zur Ausstellung “Silence. Silent?” , Christina Kubisch, Robin Minard – Vernissage: Freitag, 21. Oktober, 19 Uhr – Potsdamer Str. 132, Berlin— 

Die Ausstellung von Robin Minard und Christina Kubisch vereint zwei Künstler, die sich Formen der Stille in ihren Arbeiten widmen. Besonders interessant wird diese Künstlerpaarung durch die Tatsache, dass Minard mit seinen Installationen und Videoarbeiten eine direkte Annäherung an das Thema Stille sucht, die in einer zarten, ja fast zerbrechlichen Gestalt evoziert wird, während Kubischs Umgang mit Stille einem stärker begrifflichen Ansatz verpflichtet ist, zum Einsatz Überraschender Technologie neigt und das Publikum involviert […] Die Arbeiten in dieser Ausstellung bilden einen Raum,in dem Stille und Klang, Natur und Technik aus unseren Ohren und Augen hinein- und wieder hinausfließen. Die Aufmerksamkeit der Ausstellungsbesucher wechselt vom Sichtbaren ins Hörbare hin und her. Damit wir die Geräuschkulisse unseres Alltagslebens so erleben, dass nur die Inhalte von uns wahrgenommen werden, die wir wirklich hören wollen und hören müssen, sind wir gezwungen, einen Großteil an Lauten und Geräuschen aus unserer Wahrnehmung auszusperren. In ihren Arbeiten bieten Robin Minard und Christina Kubisch einen davon abweichenden Akt des Hörens, in dem jedes Geräusch Bedeutung erlangt. Denken Sie also an Stille und lauschen Sie.Silja Lehtonen

Galerie Mario Mazzoli
Potsdamer Str. 132, 10783
T/F: 030-75459560
Handy: (0)176-61686491
www.galeriemazzoli.com

info@galeriemazzoli.com

Ausstellung “Silence. Silent?” Christina Kubisch / Robin Minard
22.10.- 3.12.2011
Vernissage : Freitag, 21. Oktober 2011, um 19 Uhr

Oeffnungszeiten: Dienstag bis Samstag, 12.00 Uhr – 18.00 Uhr

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