Walter Mauro, La letteratura è un cortile

La letteratura è un cortile di Walter Mauro, Giulio Perrone Editore (Roma, 2011).

<<Questo libro è il cortile dove finalmente raduna tutti gli amici di una Vita. Anche, soprattutto quelli che adesso gli mancano. Poeti con le tasche colme di fogli, scrittori. Calvino armato di forbici, Moravia e la sua impazienza, Pasolini spericolato, Sciascia taciturno. Rafael Alberti ripensa a García Lorca, Carlo Levi chiede notizie di Neruda, Montale lascia in eredità un cappotto, Marquez ha paura di volare. Gli entusiasmi e le sconfitte; la musica, tantissima musica – la partitura di un’esistenza irripetibile che è un lungo tratto di storia del ‘900. Percorsa a ritroso con il passo allegro, mai nostalgico, “da marinaio appena sceso dalla nave che ha circumnavigato il mondo”.>>

in: “La letteratura è un cortile”, di Walter Mauro, da “Nel catino c’è uno scrittore, Nel 1967 – L’affollata solitudine di Philip Roth”

<<In quell’anno 1967, fatto di esperienze straordinarie, intanto, erano usciti due tra i libri certo più importanti del secondo Novecento, Il lamento di Portnoy di Philip Roth e Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez, oltre a un terzo libro, Z, di Vassilis Vassilikos, che raccontava in presa diretta ciò che in quello stesso anno stava accadendo in Grecia, il colpo di stato militare, la dittatura dei colonnelli.
Philip Roth è la persona più scontrosa che io abbia mai conosciuto. Il nostro primo incontro avvenne a New York. C’eravamo dati appuntamento sulla Fifth Avenue, c’era tantissima gente e non riuscivamo a trovarci. New York è un enorme catino e la prima impressione che ebbi fu quella di un atomo perso al centro di una girandola spaventosa, spettacolosa, e quell’impressione doveva essere giusta, visto che poi Roth sarebbe andato a vivere in campagna, fuori dal circuito urbano, dalla confusione, dalla città, dal progresso. Non si sarebbe trattato di una fuga alla Salinger, però. Salinger lo avevo conosciuto a Roma, al salotto di un’edizione del Premio Strega, e in lui c’era la curiosità di avvicinare l’altro per conoscerlo, e poi però la fuga totale; in Roth al contrario c’è sì una fobia per l’umanità, ma non la fuga: lui si è solo allontanato. Anzi, è proprio per questo allontanamento che lo ritengo il più grande scrittore contemporaneo. Vive in completa solitudine, sia quando è fuori città, sia quando se ne sta su un grattacielo di New York.

Esce raramente, a meno che non sia in periodo di promozione del libro, e altrettanto raramente lo si riesce a incontrare. Si mantiene a distanza, e però, magicamente, cosa ci sembra leggendo i suoi libri? Che lui gironzoli tutto il giorno per le strade di Manhattan, incontrando persone e persone, annotando dialoghi, assistendo a mille scene di vita. La sua rappresentazione della società, nitida, perfettamente coincidente con la realtà, sebbene lui si neghi, non è una costruzione immaginaria, ma una visione chiara ed evidente di quello che è il tessuto sociale del suo tempo. È un prodigio, un prodigio che obbedisce a un’invenzione che a sua volta corrisponde matematicamente al vero, alla realtà storica, a quello che accade ai piedi del grattacielo, a Manhattan, o in Louisiana, o nel New Jersey, o ovunque sia andato ad ambientare i suoi libri. All’inizio del nostro incontro, Roth interpretò la parte di un muro insormontabile, non riuscivo a farlo parlare. Solo con molta pazienza e molti sforzi riuscii a togliergli di dosso quella corteccia, quella cortina di difesa.>>
di Walter Mauro (continua in libreria…)

www.giulioperroneditore.it

6 pensieri su “Walter Mauro, La letteratura è un cortile

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  2. Un libro piacevole, divertente e interessante. Mentre racconta con leggerezza, il lettore si ritrova, quasi senza accorgersene, a riflettere.

  3. Un libro gradevole che si legge con curiosità. Uno sguardo sul mondo letterario, artistico e musicale del Novecento da un punto di vista profondo, attento, talvolta irriverente ma soprattutto sincero..che non è poca cosa!
    monica martinelli

  4. Grande Walter, corro a leggerti! Un tuffo per me nel passato anni ’80 quando condividevi con noi gioie e dolori al ‘Camaiore’. Ho avuto il piacere e l’onore di avervi di nuovo qua a Lido con Elena Clementelli nel 2003, in occasione del premio speciale a lei assegnato. Il presidente Francesco Belluomini vi ha incontrato di recente al Salone della Fiera del Libro di Torino, dove l’Edizioni TRACCE di Pecara erano presenti con i loro prestigiosi titoli, tra cui la preziosa collana ‘I Cammei’, di cui fanno parte: Clementelli, Rondoni, Belluomini, con opere di recente pubblicazione. Un grande e caloroso saluto caro Walter , sperando davvero di incontrarti di nuovo unitamente a Elena. Rosanna Lupi

  5. Walter Mauro è l’esempio che la grandezza non ha fronzoli. I titani ci lasciano uno ad uno… e Walter ha lasciato un vuoto incolmabile nella nostra società, nel mondo della cultura… “La letteratura è un cortile” è un libro che andrebbe adottato in tutte le scuole, perché, con chiarezza ed eleganza, sottovoce, dà l’idea di che cosa abbiamo avuto e non abbiamo più… di che cosa voglia dire essere scrittori… Grazie, Walter, per la tua forza e il tuo impegno… cercherò ancora tra i tuoi scritti la tua profonda conoscenza dell’uomo…

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