Opere Inedite, Matteo Zattoni

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

A Opere Inedite incontriamo la poesia di Matteo Zattoni che mi scrive una originalissima nota sulla poesia: “Il mio rapporto con la poesia è mutevole, risente e si plasma a seconda dell’oggetto e del mio sguardo su di esso. Persino la poesia è forse un’astrazione, il risultato di un’opera induttiva a partire da eventi concreti: le singole poesie. In effetti ciò che rimane, se rimane, sono: i contenuti, le persone fisiche, le cose, i volti e i mondi che cerchiamo affannosamente di fissare in una lotta impari contro il tempo e il mutamento stesso. In questo senso il poeta è un ‘martire’, nel significato etimologico di ‘testimone’, e tutta la poesia si risolve nel ‘dono’ ad altri di questa testimonianza, fissata nei versi una volta per tutte. Anche i versi che seguono sono un dono, un dono postumo purtroppo, destinato perciò a restare irrelato”.

Di Matteo Zattoni

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