Piero Amerio

Piero Amerio

 

 

Piero Amerio professore emerito nell’Università di Torino, docteur de recherche a Parigi, ha ricoperto ruoli di primo piano scientifici e istituzionali nella psicologia italiana ed europea, insignito del premio alla carriera dall’Associazione internazionale Adrips (Montréal 1996). Nei suoi studi, tra cui i recenti saggi Problemi umani in comunità di massa (2004) e L’altro necessario (2013), i problemi esistenziali e identitari della persona sono costantemente intrecciati con quelli della vita comune e della società contemporanea. Ha pubblicato testi di poesia dagli anni sessanta in riviste, tra cui «Rendiconti» (diretta da Roberto Roversi) e «La città» (diretta da Ugo Pirro), in plaquettes spesso illustrate da artisti italiani, e nel volume Veglia nell’età con paesaggi (1999) con prefazione di Giorgio Ficara. Continua a leggere

Eugenio Vitali

Eugenio Vitali Credits/Daniele Ferroni

Nato a Ravenna nel 1934, Eugenio Gino Vitali è autore di numerose opere poetiche edite a partire dal 1965 (“Concerto Atomico”, per le edizioni Cappelli, gli valse nel 1984 la vittoria al Premio speciale Dino Campana e “Testata d’Angolo”, per le Edizioni dell’Orso, quella al Premio Internazionale Moncalieri nel 2006); il suo poemetto “Cantai la vita” appare nell’Almanacco dello Specchio 2010-2011 della Mondadori.

Le sue liriche sono tradotte in Francia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e negli Stati Uniti.

Vitali ha raccolto i consensi formali della più alta critica italiana, da Maria Luisa Spaziani a Giorgio Barberi Squarotti a Roberto Roversi (due le raccolte di Vitali uscite per i tipi della “Libreria Palmaverde”).

Tra il ’69 e il ’70, Vitali sorprese l’Europa con il Libro d’Affissione, manifesti in formato elefante con cui tappezzò di poesie i muri delle grandi città italiane, dal Veneto alla Sicilia, un’operazione inedita per l’epoca e che aprì la strada a fenomeni imitativi, nel nostro paese e all’estero. Continua a leggere

Loris Ferri, Rom (uomo)

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Tredici capitoli come i tredici apostoli di Majakovskij: questo romanzo in versi si disloca temporalmente lungo tutta la vicenda irrisoria del Radaik; verosimile e barocca, visionaria, agli occhi del lettore si presenta come un’epica laica, una presa di coscienza eretica fondata sulla psicotropia della memoria. Un ciclo chimerico balcanico degno di fede nella sua schiettezza. […]

Tredici capitoli: le illusioni, gli orrori, le sconfitte, gli ideali, i soprusi, gli aneliti mortificati dalla società intera, e dall’indifferenza infernale nei confronti di un giovane uomo: ciò che in lingua romanì si direbbe Rom.

(dalla nota di Milan Jodic) Continua a leggere

E’ morto Roberto Roversi

E’ morto il poeta bolognese Roberto Roversi, 89 anni. Era malato da tempo.

”E’ l’ennesimo lutto del modo della cultura bolognese”, ha commentato il sindaco Virginio Merola. Solo nel marzo scorso infatti la scomparsa di Lucio Dalla, per il quale Roversi aveva anche scritto diversi testi negli anni Settanta.

Coscienza critica, libraio e fondatore delle riviste Officina e Rendiconti: di entrambe e’ stato anche editore, scegliendo negli anni Sessanta di non pubblicare piu’ con i ‘grandi’.

Vedi anche: Opere inedite, Roberto Roversi