Silvia Bre, “Le campane”

Silvia Bre Photo Dino Ignani

La luce di qualche verità
qui è eclissi
gli sguardi le cantano il buio.
Anche la grammatica fa
il suo salto mortale
e non lo sbaglia e muore.

*

C’è una forza che tiene e ha una forza
che tira avanti come un animale
non chiede niente e si prolunga buia
nel suo buio venire in mezzo al mondo
travolge tutto dalle sue radici
via dalla memoria di qualcuno
puntando oltre, verso più nessuno
averla dentro leva da se stessi
come va via da te quello che dici.

*

In questo sonno raccolgo la mia polvere
se la mano distesa ancora manca
di franare nell’unica quiete
e la parola innata non significa
ma scendo sempre ancora
nel quieto darsi a lei del mio pensare,
mentre dormo la vita ancora sogno
la quiete che mi accerchia e sta sospesa.

*

Questo diventi, mia acuta differenza
spartita dalle correnti d’aria, squilibrio
rincorsa, tuoni di nostalgia in un suono perso
che si fa dilaniare a ogni rimbombo.
Ma io resisto, ti sto murando col gesto del vento
ti tengo ferma via da me
ti impongo all’universo.

(Silvia Bre, “Le campane”, Einaudi 2022)

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