Papusza, “Canto romanì”

Papusza, Bronislawa Wajs, 1908-1987

CANTO ROMANÌ CON PAROLE USCITE DALLA TESTA DI PAPUSZA

Il bosco mi ha allevata come ramo dorato,
in tenda romanì simile a un fungo.
Amo il fuoco più della mia vita.
Venti impetuosi e lievi
cullarono la bimba romanì.
La spinsero come trottola in giro…

Le piogge mi asciugarono le lacrime,
il Sole – aureo padre romanì –
m’ha il corpo riscaldato
e l’anima abbronzato.
Dalla fonte azzurra forza ho tratto,
i miei occhi ho sciacquato… Continua a leggere

Krzysztof Kamil Baczyński

Krzysztof Kamil Baczyński, reproduction by: Andrzej Szypowski/East News

Krzysztof Kamil Baczyński, reproduction by: Andrzej Szypowski/East News

Nota e traduzioni di Fabio Izzo

Fu davvero un proiettile, figliolo,/ o fu il tuo cuore che si spezzò?

Considerato dai suoi connazionali come uno dei più grandi poeti del Ventesimo secolo,  Krzysztof Kamil Baczyński è purtroppo sconosciuto al di fuori della Polonia.

Per i critici letterari polacchi non è secondo a nessuno, anzi, si sprecano le parole d’elogio, a partire dall’endorsement avuto a suo tempo da Czesław Miłosz, per arrivare alle parole d’elogio che vengono tuttora spese nei suoi confronti dagli insegnanti di letteratura nei prestigiosi atenei a stelle e strisce, sembra proprio che nessun amante di poesia lo ha dimenticato, nel presente come nel passato. Infatti, recentemente Magda Romanska, stella nascente della drammaturgia e docente di Yale, lo ha così descritto nel mondo social digitale: “Bob Dylan, William Shakespeare, Pablo Neruda e James Dean, tutti in uno.” In altre parole: un romantico per eccellenza.

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