Laura Corraducci, “Il passo dell’obbedienza”

Laura Corraducci

Maria Stella Maris

Allora Maria disse: “Eccomi, sono la
serva del Signore, avvenga di me quello
che hai detto”. E l’angelo partì da lei.
(Lc 1, 38)

poi d’improvviso fu di nuovo mattino
il sole ti aprì gli occhi e ti strinse le mani
il corpo per la prima volta lo sentisti intero
nel timore che si sciolse nel fuoco del grembo
poco importa che la voce fosse di angelo o di uomo

*

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio,
seduto in mezzo ai maestri, mentre li
ascoltava e li interrogava.
(Lc 2, 46)

non sapevi del mondo che comincia di là
dal tempio del figlio smarrito nelle stanze
di una voce di ragazzo che zittisce i maestri
e forse fu allora che imparasti che il silenzio
è sempre la parola più potente dell’amore

*

Venuto a mancare il vino, la madre di
Gesù gli disse: “Non hanno più vino”.
(Gv 2, 3)

da sotto il velo li osservavi da lontano
la donna e il suo sposo intrecciati alla vite
le labbra di lei frutti dolci di melograno
ma a sentirne l’angoscia tu fosti la prima
e nell’acqua rossa di Cana iniziasti a vedere
un figlio che volle spostare il percorso al dolore

*

Donna, ecco tuo figlio!
(Gv 19, 26)

mai ti voltasti per paura potesse sparire
quella strana quiete dentro i suoi occhi
la serbasti per anni nel tumulto del cuore
e quando alzasti in alto la testa per gridare
– pensasti –
a come sa risplendere il sangue sotto la luce

 

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