Non andartene remissivo in quella buona notte,
i vecchi dovrebbero bruciare e impazzire al sipario del giorno;
infuriati, infuriati contro la luce che muore.
Benché i saggi sappiano che alla fine anche la tenebra è giusta
poiché le parole non scatenarono temporali
non se ne vanno remissivi in quella buona notte.
I giusti, dall’ultimo segno, piangendo il miracolo
delle loro fragili membra che danzano in una verde baia
s’infuriano, s’infuriano contro la luce che muore.
I gretti che ghermirono il sole e nel volo cantarono il sole
e troppo tardi s’accorsero d’averlo piegato
non se ne vanno remissivi in quella buona notte.
Gli stremati e ormai prossimi alla morte che con cieca vista
intuirono che occhi spenti potevano splendere
come meteore e sostare nella gioia
s’infuriano, s’infuriano contro la luce che muore.
E tu, padre mio, che sei lì sull’altare triste, ti prego,
maledicimi, benedicimi con le tue lacrime di tempesta.
Non andartene remissivo in quella buona notte
Infuriati, infuriati, contro la luce che muore.
Traduzione di Giovanni Ibello Continua a leggere