Costanza Lindi, “Accordatura della stasi”

Costanza Lindi

Senza sporgenze la tavola,
seduta muta
strofino il palmo della mano
soffio tra le convessità.

Il legno freddo della matrice
composto sotto di me, appoggiata appena
sul palmo.
Ne acceco i nodi
per imporre linee incise
verso la stampa impressa e compressa,
statica.

La punta taglia il groviglio.
Qualsiasi cosa per sciogliere
e sorvolare.

L’incisore depenna il groppo
mentre soffia via le barbe
per scavalcare ed iniziare,
dunque. Continua a leggere