Alberto Casadei, "Letteratura e controvalori"

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 «Abbiamo ormai introiettato una lunga serie di analisi allarmate o catastrofiche sullo stato attuale e sui destini di quel settore della cultura umana che da circa cinque secoli siamo abituati a chiamare letteratura. Va ribadito invece che proprio in questa fase la letteratura, se tornerà a essere la più potente forma di condensazione di immaginari cognitivi e linguistici, potrà diventare un nuovo laboratorio di ipotesi, utopie, mondi possibili».
Alberto Casadei, Letteratura e controvalori” Critica e scritture nell’era del web, Donzelli Editore, Collana Saggine, 2014, € 19,50.


IL LIBRO

I controvalori sono quelli che, nel mercato finanziario, indicano il valore materiale di un titolo e insieme la disponibilità degli operatori al suo acquisto o alla sua vendita. Anche la letteratura sembra ormai soggetta a leggi di mercato, ma i suoi sono spesso «valori contro», tendenzialmente rivolti più alla lunga durata che al realizzo immediato.
Giocando in questo campo semantico, il volume di Alberto Casadei delinea alcuni aspetti essenziali per la rilettura attuale delle opere letterarie: le potenzialità del loro particolare realismo, al di fuori di ogni mitologia dell’inesperienza; la loro capacità di rappresentare situazioni locali o nazionali anche in un contesto globalizzato; le basi che devono essere poste per interpretare criticamente i testi nell’epoca dell’inflazione degli spazi virtuali, tra blog e social network. Lo scopo non è quello di tornare a una passiva difesa dei valori umanistici o all’esaltazione delle opinioni acquisite, fossero pure quelle di grandi critici come Erich Auerbach. Bisogna invece avere il coraggio di accettare sfide che vengono non solo dalla società globale ma anche dalle nuove intersezioni fra campi del sapere (in primo luogo le scienze cognitive), campi di potere culturale e finalità della critica.
Come sostengono gli «assiomi» conclusivi, dopo la famosa gita a Chiasso proposta a suo tempo da Arbasino, è forse giunto il momento di fare una gita a Seul, per guardare la letteratura da nuovi orizzonti, senza abdicare allo scopo fondamentale dell’azione critica: l’individuazione di forme e stili emblematici, ossia all’altezza di questo tempo culturalmente caotico ma ricco di prospettive.
 
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Alberto Casadei
è docente di Letteratura italiana presso l’Università di Pisa.
Si è occupato di Dante, di letteratura italiana del XVI secolo, di poesia e narrativa contemporanea, di teoria letteraria e poetica cognitiva.
Tra le sue pubblicazioni più recenti: Stile e tradizione nel romanzo italiano contemporaneo (il Mulino, 2007), Poetiche della creatività. Letteratura e scienze della mente (Bruno Mondadori, 2011), Dante oltre la «Commedia» (il Mulino, 2013).
 
 

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