La poesia di Giovanna Marmo

Giovanna Marmo, foto di proprietà dell’autrice

Intorno al nostro sonno,
per giorni e giorni.
Camminando da svegli.

La metà che parla

Insetti, piccoli pesci.
Larve sul tavolo. Mobile,
sotto la stessa luce.

Sotto la stessa luce
io dormo, tu vegli.

Le gambe poco aperte.

Una frase si forma,
senza quello che
avviene.

Sonno,
imbuti di sabbia.

Vieni con me, sedia
metà quasi muta:

non sembri nemmeno
riconoscermi.

Fuori dall’acqua
siamo linee
inclinate.

Solo la pioggia

Il cappotto viaggia nell’ombra,
una mano abbandona un braccio
sinistro. Lentamente

in uno spazio disabitato.

Oltre i cristalli
i tronchi fumano
odorano di carne.

La pioggia racconta
una storia. La testa cade
sulla spalla-ali di sonno.

Automobili galleggiano,
non si sa dove.

Una scarpa affonda.

L’acqua scorre
nella pianura vuota.

 

La testa capovolta

Vetro-piombo,
la luce cade

fuori di me.

Nella retina una testa,
capovolta parla: perché io?

Le braccia strette
lo zaino, lo sguardo

su, verso le finestre
cieche.

Chissà che tu nel sonno
non veda il mio volto.

Lunghe code dividono
le quattro pareti del cervello.

L’ombra che mi segue

L’aria è senza luce,
un’ombra cammina.

Ho spento il sole,
mi volto

e di nuovo si accende
lo spazio che abbandono.

Un solo racconto

Hai freddo?
Freddo.

La strada gira
verso il ponte.

Ingoio il respiro,
sposto il mio peso.

Nuoto, nell’erba
alta. Ma il sonno
è leggero.

Mi fermo.

Chiuso, dentro
un albero.

La stanza si alza, si volta.
È il vento. Nessuna voce.
È vento, è acqua.

I pensieri sono mani,
ma io voglio vederti

fermarti, in un racconto
che è solo.

Abitante di un pianeta
piccolo.

 

È sempre sera

Livide si fanno
le cose.

La nuca il muro,
la finestra è quadrata.

Una strada vuota, e in ogni occhio
un punto cieco.

Manchi da tre mesi, hai perso forse
lo sguardo?

Freddo dai fiumi, sono un pesce che
non vede colori.

Il fumo torna nella tua bocca.

Livide si fanno le cose che
mi dimenticano.

Da La testa capovolta (Edizioni d’if, 2012)

Giovanna Marmo (Napoli 1966) ha pubblicato: Poesie (Studiozeta, 1998), Fata morta (Edizioni d’if, 2006), Occhio da cui tutto ride (No Reply, 2009), La testa capovolta (Edizioni d’if 2012), Lunghe piogge (Ogopogo 2013), Oltre i titoli di coda (Aragno 2015) e il cd audio Sex in Legoland (Derive Approdi, 2002). Beyond the Eyelids (Al di là delle palpebre) trad. Martin Corless-Smith (2020, Chapbook vol 16). È presente in antologie e riviste tra cui Verso, l’immagine. (Fondazione Baruchello, 2004), Sette poeti italiani (Oédipus, 2005), Veus paralleles (Rema 12, 2007), Poesie dalla fine del mondo (Derive Approdi 2007), La fisica delle cose. Dieci riscritture da Lucrezio (Perrone 2011), Antologia di poesia italiana (Lieto Colle 2018), Antología de poesía italiana contemporánea (Huerga y Fierro, Madrid 2018),“Sewanee Theological Review”, “Italies n.13. Parcours poétiques au féminin”, “Chicago Rewiew”, “il Verri”, “Semicerchio”, “Atti impuri”, “alfabeta2”, “Trivio”, “Diaphanes”. Tradotta in francese, inglese, catalano, russo, serbo, tedesco, spagnolo. Nel 2005 ha vinto il premio Delfini.
Ha partecipato a numerosi Festival e Readings di poesia in Italia e all’estero. Disegna e scrive. 

 

 

 

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