Wendy Cope, poesie

Wendy Cope

Bloody Men

 

 

Bloody men are like bloody buses –
You wait for about a year
And as soon as one approaches your stop
Two or three others appear.

You look at them flashing their indicators,
Offering you a ride.
You’re trying to read the destinations,
You haven’t much time to decide.

If you make a mistake, there is no turning back.
Jump off, and you’ll stand there and gaze
While the cars and the taxis and lorries go by
And the minutes, the hours, the days.

 

Quei fetenti degli uomini

Sono come quei fetenti degli autobus –
li aspetti per circa un anno
e quando alla fine compare un bus
eccone altri due o tre che sbucano.

Mettono la freccia, guardi il lampeggio,
cerchi di leggere la destinazione.
Loro ti offrono un passaggio,
ma tu non hai molto tempo per la decisione.

Se commetti un errore, non puoi far dietrofront.
Salta giù, e starai là a fissare
le macchine e i taxi e i camion,
e i minuti, le ore, i giorni passare.

 

Faint Praise

 

 

Size isn’t everything. It’s what you do
That matters, darling, and you do quite well
In some respects. Credit where credit’s due –
You work, you’re literate, you rarely smell.
Small men can be aggressive, people say,
But you are often genial and kind,
As long as you can have things all your way
And I comply, and do not speak my mind.
You look all right. I’ve never been disgusted
By paunchiness. Who wants some skinny Youth?
My friends have warned me that you can’t be trusted
But I protest I’ve heard you tell the truth.
Nobody’s perfect. Now and then, my pet,
You’re almost human. You could make it yet.

 

Tiepida Lode

 

La taglia non è tutto. È ciò che si fa
che conta, amore, e tu te la cavi egregiamente
in certe cose, diciamo la verità –
hai un lavoro, sei alfabeta, puzzi raramente.
Gli uomini piccoli san esser prepotenti, dicono i più,
ma tu sei spesso garbato e affabile,
purché in tutto l’abbia vinta tu
e io non protesti e mi mostri malleabile.
Non sei poi tanto male. Non la trovo ripugnante
un po’ di corpulenza. E chi lo vuole uno tutt’ossa?
Le amiche dicono, è un lestofante.
La verità gli ho sentito affermare, è la mia risposta.
Nessuno è perfetto. Di tanto in tanto, amore,
sei quasi umano. Ce la potresti ancora fare.

 

Flowers

 

Some men never think of it.
You did. You’d come along
And say you’d nearly brought me flowers
But something had gone wrong.

The shop was closed. Or you had doubts –
The sort that minds like ours
Dream up incessantly. You thought
I might not want your flowers.

It made me smile and hug you then.
Now I can only smile.
But, look, the flowers you nearly brought
Have lasted all this while.

 

 

Fiori

 

Certi uomini non ci pensano mai.
Tu sì. Ti presentavi alla porta
dicendo che mi avevi quasi portato dei fiori
ma qualcosa era andata storta.

Il fiorista era chiuso. O un dubbio ti assaliva –
di quelli che sorgono all’infinito
a tipi come noi. Forse, pensavi,
io i tuoi fiori non avrei gradito.

Sorridendo allora ti avevo abbracciato.
Solo il sorriso mi resta ora.
Ma guarda, i fiori che avevi quasi portato
durano tuttora.

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Poesie di Wendy Cope tratte dall’antologia Men /Uomini: Ritratti maschili nella poesia femminile contemporanea, cura e traduzione di Giorgia Sensi e Andrea Sirotti, Le Lettere, 2004

 

Breve bio di Wendy Cope

Wendy Cope è nata nel Kent. Si è laureata in storia al St. Hilda’s College a Oxford e ha insegnato nella scuola primaria per molti anni. Ha poi lavorato come giornalista per diverse testate tra cui lo Spectator. Le sue raccolte di poesia Making Cocoa for Kingsley Amis (Faber, 1986) e Serious Concerns (Faber, 1991) sono state entrambe dei bestseller, grazie anche alla sua vena ironica e parodistica, e l’hanno resa famosa. Altre celebri raccolte tra le molte altre sono The River Girl (1991), Two Cures for Love (2008), Christmas Poems (2017), Anedoctal Evidence (2018).

Ha curato numerose antologie, tra cui The Orchard Book of Funny Poems (1993), Is That The New Moon? (1989), The Funny Side: 101 Humorous Poems (1998) The Faber Book of Bedtime Stories (1999) and Heaven on Earth: 101 Happy Poems (2001). È molto letta e amata nel paese.

Wendy Cope ha ricevuto un Cholmondeley Award nel 1987 e il Michael Braude Award for Light Verse (American Academy of Arts and Letters) in 1995. È Fellow of the Royal Society of Literature, e nel 2010 ha ricevuto un OBE. Vive a Winchester.

Giorgia Sensi

è traduttrice freelance dall’inglese di fiction, non-fiction e soprattutto poesia. Vive a Ferrara.

Ha tradotto raccolte di Carol Ann Duffy, Jackie Kay, Gillian Clarke, Margaret Atwood, Eavan Boland, Kate Clanchy, Patrick McGuinness, Kathleen Jamie, John Barnie, Philip Morre, Raymond Antrobus e altri ancora, e curato diverse antologie.

Fa parte della redazione di «Interno Poesia», blog e casa editrice, per la promozione della poesia.

È collaboratrice del Blog Rai, Poesia di Luigia Sorrentino.

Le sue pubblicazioni più recenti, nel 2019: Déjà-vu, poesie scelte di Patrick McGuinness, IP Editore; Falco e ombra, (Hawk and Shadow) antologia di poesie e prose di Kathleen Jamie, IP Editore; La testa di Shakila, poesie e prose di Kate Clanchy, LietoColle-gialla oro;

Istantanea di ippopotamo con banane e altre poesie, (Snapshot of Hippo with Bananas and other poems) Philip Morre, IP.

Nel 2020: Le colombe di Damasco, poesie da una scuola inglese, antologia cura di Kate Clanchy, sua traduzione, LietoColle Editore. The Perseverance di Raymond Antrobus, sua cura e traduzione, prefazione di Kate Clanchy, postfazione di Anna Maria Farabbi, LietoColle Editore.

Con La casa sull’albero, poesie scelte di Kathleen Jamie, Ladolfi Editore, 2016, ha vinto il Premio Marazza 2017 per la traduzione poetica. Ha inoltre ricevuto il ‘Premio Nazionale per la Traduzione’ 2019, conferito da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

 

Andrea Sirotti è nato a Firenze, dove insegna lingua e letteratura inglese. Fa parte delle redazioni di «Semicerchio», rivista di poesia comparata, e di «Interno Poesia», blog e casa editrice per la promozione della poesia. Da circa vent’anni svolge l’attività di traduttore letterario, soprattutto di poesia e di narrativa postcoloniale in lingua inglese per varie case editrici tra cui Einaudi, Giunti, Le Lettere e Interno Poesia. Tra le poetesse tradotte e curate insieme a Giorgia Sensi figurano Carol Ann Duffy, Eavan Boland e Margaret Atwood. Ha inoltre curato, o co-curato, svariate antologie poetiche a tema. Tra gli altri poeti anglofoni tradotti e curati figurano Karen Gut, Arundhathi Subramaniam, Sally Read e Jane Hirshfield e i «classici» Emily Dickinson e Oscar Wilde. Dal 2000 al 2008, insieme a Vittorio Biagini, ha curato per il Comune di Firenze le iniziative sulla poesia giovanile “Nodo sottile”. È tra i fondatori di Linguafranca, agenzia letteraria transnazionale. Negli ultimi anni si è dedicato alle attività di scout letterario, di consulente editoriale e di organizzatore di festival e altri eventi letterari.

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