Alessio Alessandrini, “I congiurati del bosco”

Alessio Alessandrini

IL MERLO
(su una tela di ED TEMPLETON, SYNTHETIC SUBURBIA 1 )

Assetate come rampicanti in un santuario
le intenzioni ci cingono d’assedio:
riverberano nelle tasche vuote.

Ne coltiviamo a bizzeffe nei solai,
sotto le coltri, nelle suole delle scarpe:
scorie sopite sopra a zerbini,
negli anditi arditi di armadi e comò.

Poi un merlo nel suo nero lirico
volò, sobillatore elegante
sconfiggendo una lenta siepe.

Tu resti al di qua inanimato
giardiniere,
graffio inerme di una tela,
sulla sdraio acciambellato
bagni un finto prato
verde marmo plastificato
di un inerme quartiere
suburbano.

Le intenzioni frattanto
sbocciano come palmizi tardivi
e già appassiti
inzaccherano la mano
pietrificate.

BREXIT

Ho preso in mano il libro
di un virtuoso poeta
britannico oggi mentre scende
imprevista in uno scroscio
tutta la pioggia di una stagione
avvolta nel lento decorso del temporale.

Anche le previsioni del tempo
debbono scontare sondaggi
dai risultati inaspettati.

La resistenza è negli orizzonti
come suona vero, a volte,
un verso come si srotola
sincero. Così se ne va
solitaria la rondine bagnata
battezzata da tanto inclemente
cielo, è l’unica a cui non importi
del profitto e della storia,
del sogno comunitario,
del finanziario crollo e
la paura che dismetta
per sempre e persino
l’azzurro del limpido
pensiero.

 

I CONGIURATI DEL BOSCO

I

E poi una volta in superficie
risorto, vedi occhieggiare
la carboneria degli alberi
in riga, o tra i vapori dei caffè
un’amicizia di insospettabili
volti che a labbra conserte
incitano al comando,
sei messo alla prova
tu solo conosci la parola che brilla
come d’intorno un accento in coda
al più soffice dei perché…
Incolume brilla ed è l’ora
che si vada l’ora
che si appresta
alla rivolta alla tempesta.

Tu ascolti
il passo della marcia
della marcia il passo
che avanza e non c’è.

IMMOBILITÀ

Oggi che mi sembra che tutto sia stato detto
tu fai una pallina di carta, una mica
e gattonando scusi l’abitudine
che ci impara a camminare.

È questo stare immobili che ci esangua.

Alessio Alessandrini è nato ad Ascoli e vive a Monteprandone (AP).
Scrive poesia. Insegna nelle scuole medie. I testi qui pubblicati sono tratti dalla sua terza raccolta di versi “I congiurati del bosco”, pubblicata con Italic-Pequod nel 2019.

2 pensieri su “Alessio Alessandrini, “I congiurati del bosco”

  1. Persona di soave discrezione e poeta per vocazione, in cui microcosmi e riflessioni intime si intrecciano sapientemente al macrocosmo della Storia e alle riflessioni più alte sul senso dell’esistere.

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