Alle radici dell’ identità

C  O  M  U  N  I  C  A  T  O    S  T  A  M  P  A

Torna anche quest’anno il Festival – organizzato dal Consorzio per il Festival della Memoria di Mirandola, con la collaborazione della casa editrice Einaudi – l’edizione intermedia del Memoria Festival, e dà appuntamento a Mirandola da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno 2019 per incontri, spettacoli e approfondimenti dedicati al tema dell’Identità. A riprova dello stretto legame con il territorio e della predilezione per allestimenti suggestivi che conferiscano nuova vita e significato a luoghi della città già ricchi di storia, tutti gli appuntamenti del Festival si svolgono presso il Parco Piazza Matteotti, già sede della Cassa di Risparmio di Mirandola di piazza Matteotti.

L’identità di ciascuno di noi, come quella di popoli, nazioni e appartenenze, è senza dubbio figlia della memoria: i ricordi individuali, il passato collettivo, le tradizioni di pensiero e dei costumi, i miti fondatori, sono tutti tasselli indispensabili per completarne il mosaico. La formula più concentrata del pro-memoria offre quindi un filo conduttore che filosofi e scienziati, storici e scrittori, giornalisti e critici letterari possono seguire spaziando nel tempo e negli argomenti. Così, dopo l’inaugurazione di venerdì 31 maggio (alle 16.30), si entra nel vivo con un ricordo di Leonardo Sciascia a trent’anni dalla scomparsa, attraverso la testimonianza del suo amico e biografo Matteo Collura in dialogo con Mario Patanè (alle 17) e con lo storico Alberto Melloni e l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi che riflettono sull’identità religiosa (alle 19), per chiudere in serata con la proiezione, in prima visione assoluta, del film Le monde de Sorrentino (idea di Jean Antoine Gili, regia di Sandra Marti e Emmanuel Barnault; alle 21.30), accompagnata dal dialogo tra lo storico e critico cinematografico Gian Piero Brunetta e il collega francese Jean Antoine Gili. Sabato 1 giugno, il filologo Maurizio Bettini, in dialogo con Ernesto Franco (alle 11), segue le tracce del concetto di “umanità” nella cultura antica, sulla base di ciò che oggi definiamo “diritti umani”, lo psicobiologo Alberto Oliverio e Patrizia Campolongo, docente di Farmacologia all’Università La Sapienza di Roma, sono impegnati ad analizzare il rapporto fra l’io e i ricordi (alle 15), Gian Piero Brunetta dialoga con la regista e sceneggiatrice Francesca Archibugi raccontando al pubblico Il cinema che ho incontrato, amato e vissuto (alle 16.30) e la scrittrice e critica letteraria Nadia Fusini ripercorre, insieme all’antropologo Marino Niola, la storia dell’identità in amore, da Giulietta a Don Giovanni (alle 17.30). La sera, invece, il critico musicale Sandro Cappelletto dialoga con i cantanti, compositori e polistrumentisti siciliani Enzo e Lorenzo Mancuso (alle 19) i quali, a seguire (alle 21.30), invitano il pubblico nella loro isola natale attraverso il concerto Sfrimma (Apri la serratura dell’anima, dille qualcosa), un viaggio musicale fatto di molteplici modulazioni di accenti, cadenze e melismi che risuonano di antiche memorie.

Domenica 2 giugno spazio in particolare all’universo della narrazione: la docente di letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa Lina Bolzoni si confronta con il poeta Franco Marcoaldi (alle 11) sul tema della lettura come incontro personale e dialogo con gli autori che si leggono, da Petrarca a Machiavelli, da Tasso a Montaigne, lo storico Giuliano Albarani dialoga con il collega Alberto De Bernardi (alle 15) sul racconto di un secolo di vicende italiane, dal 1919 ad oggi, tra storie, memoria e identità, lo scrittore Marco Balzano esplora insieme a Ernesto Franco l’identità e l’origine di alcune parole, e i motivi per i quali sono così importanti (alle 16.30), e il candidato al Premio Strega Marco Missiroli passa in rassegna le declinazioni dell’idea di fedeltà, intervistato da Ernesto Franco (alle 18). A conclusione del pro-memoria, l’attore e registra teatrale Ivano Marescotti e la Filarmonica “C. e G. Andreoli” propongono il concerto Musica e identità nazionale verso una nuova identità europea (alle 21.30).

E non è tutto: alla vigilia del Festival tre appuntamenti in anteprima il 30 maggio. Alle 17.30 presso il Parco di Piazza Matteotti sarà inaugurata la mostra Una Piccola Capitale. Saggi di memoria, visitabile fino al 7 luglio nell’Aula Santa Maria Maddalena (via Goito). La mostra vuol essere un esercizio di recupero o di riappropriazione di identità: nell’esposizione si incontrano infatti opere già in precedenza conservate al Museo Civico di Mirandola e che temporaneamente ritornano nella città, dopo l’evento sismico del 2012, in rappresentanza di un più vasto patrimonio storico, artistico e culturale. A seguire, alle 18.30, la presentazione – con prima proiezione – del breve filmato, visibile fino al 2 giugno, Mirandola. Suggestioni identitarie di una Città, narrato da Carlo Lucarelli: partendo dall’identità più profonda di Mirandola, indissolubilmente legata al nome della famiglia Pico, si ripercorrono alcuni secoli del passato locale, tra personaggi, fatti ed episodi, conducendo il pubblico attraverso le vie del centro urbano e lungo i percorsi di tante storie. Il video sarà proiettato al Parco di Piazza Matteotti per tutta la durata del Festival. Infine, al Parco di Piazza Matteotti, sarà inaugurata la mostra fotografica, visitabile sempre fino al 2 giugno, Le radici del futuro per celebrare il 120° anniversario di CPL Concordia Group.

Il pro-memoria è partner del Maggio dei Libri, la campagna di promozione della lettura del Centro per il libro e la lettura (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) iniziata il 23 aprile, che proprio a Mirandola concluderà la nona edizione.

Il Festival è promosso e organizzato dal Consorzio del Festival della Memoria (composto da Comune di Mirandola, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Coldiretti Modena, San Felice 1893 Banca Popolare, Cpl Concordia Soc. Coop, Egicon srl, Autocarozzeria Imperiale srl, Lions Club Mirandola, Rotary Club Mirandola, Anna Maria Gambuzzi, Giovanna Recchi), in collaborazione con Giulio Einaudi editore, con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Istituto Beni Culturali, Artistici e Naturali Regione Emilia Romagna, la Provincia di Modena.

Il pro-memoria è realizzato con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, CPL Concordia Group e Intesa Sanpaolo.
Inoltre è supportato da: B.Braun, Baxter, Cima spa, Haemotronic, LivaNova, Fresenius Kabi, Coop Alleanza 3.0, Wamgroup, Mec Palmieri, Sidam. Cui si aggiunge gli sponsor tecnici Consulta del Volontariato, AeC costruzioni Srl, Assicoop Modena e Ferrara Spa UnipolSai. Sono media partner Radio Pico e Trc tv.

Identità

Mirandola, 31 maggio – 2 giugno 2019

Conferenze e spettacoli per andare alle radici dell’idea di identità e scoprirne i volti più diversi.
Attesi, fra gli altri: Francesca Archibugi, Marco Balzano, Maurizio Bettini, Nadia Fusini e Marco Missiroli.


Il Festival è promosso e organizzato dal Consorzio del Festival della Memoria (composto da Comune di Mirandola, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Coldiretti Modena, San Felice 1893 Banca Popolare, Cpl Concordia Soc. Coop, Egicon srl, Autocarozzeria Imperiale srl, Lions Club Mirandola, Rotary Club Mirandola, Anna Maria Gambuzzi, Giovanna Recchi), in collaborazione con Giulio Einaudi editore, con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Istituto Beni Culturali, Artistici e Naturali Regione Emilia Romagna, la Provincia di Modena.

Il pro-memoria è realizzato con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, CPL Concordia Group e Intesa Sanpaolo.

 

www.memoriafestival.it

 

PROGRAMMA

 

Modifiche e aggiornamenti su memoriafestival.it

 

Tutti gli eventi e le mostre sono a ingresso libero

VENERDI 31 MAGGIO

Ore 16.30

Parco Piazza Matteotti

 

Inaugurazione del Pro-Memoria Festival

 

Ore 17

Parco Piazza Matteotti

 

A futura memoria. Un ricordo di Leonardo Sciascia a trent’anni dalla scomparsa

Mario Patanè dialoga con Matteo Collura

 

Amico intimo e biografo di Leonardo Sciascia, il giornalista e scrittore Matteo Collura ne rievoca lo spirito critico, affamato di verità e giustizia, a partire da alcune parole chiave, vere e proprie voci dell’Alfabeto Sciascia: amicizia, fascismo, Gattopardo, giustizia, lavoro, mafia, Moro… Un appuntamento per tornare a riflettere sul significato e il valore dell’impegno civile, dell’essere testimoni liberi e scomodi del proprio tempo.

 

Ore 19

Parco Piazza Matteotti

 

Identità religiosa

Alberto Melloni dialoga con Matteo Maria Zuppi

 

L’identità è forse uno degli aspetti più legati alla memoria: da essa discende e ad essa fa ritorno per definirsi e riconoscersi. Lo storico Alberto Melloni incontra l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi per ripercorrere il suggestivo intreccio fra storia, narrazione, scrittura e religione: quell’insieme di ricordi e testimonianze che nei secoli ha tracciato la via della cristianità.

 

Ore 21.30

Parco Piazza Matteotti

 

Le monde de Sorrentino

Gian Piero Brunetta dialoga con Jean Antoine Gili

Proiezione – Prima visione assoluta

Idea di Jean Antoine Gili, regia di Sandra Marti e Emmanuel Barnault

 

È il primo documentario dedicato al regista Paolo Sorrentino: l’obiettivo è di comprendere in che modo, attraverso i soggetti reali o immaginari che ritrae, egli sia riuscito a costruire un vero e proprio mondo e sia così diventando, soprattutto per le nuove generazioni, il principale esponente del cinema italiano, pluripremiato nei maggiori festival internazionali.

 

SABATO 1 GIUGNO

Ore 11

Parco Piazza Matteotti

Identità radici, umanità

Ernesto Franco dialoga con Maurizio Bettini

 

Insieme al filologo, saggista e scrittore Maurizio Bettini, si va alla ricerca della nostra umanità: cosa significa essere uomini e quanto contano i diritti umani, oggi come ieri? L’invito è a riscoprire l’origine greca e romana del nostro senso di umanità, capire quanto è cambiato da allora e cosa la nostra cultura ha ancora in comune con l’antichità.

 

Ore 15

Parco Piazza Matteotti

 

L’Io e i ricordi

Alberto Oliverio dialoga con Patrizia Campolongo

 

L’interrogativo che Alberto Oliverio, medico e biologo, pone a Patrizia Campolongo, docente di Farmacologia, punta a individuare il nesso fra identità e ricordi a livello fisiologico, neurologico: i due ospiti si confrontano sul ruolo della medicina nella definizione di chi siamo e nella difesa della memoria, aprendo alle prossime innovazioni scientifiche.

 

Ore 16.30
Parco Piazza Matteotti
Il cinema che ho incontrato, amato e vissuto

Gian Piero Brunetta dialoga con Francesca Archibugi

 

Gian Piero Brunetta, storico e critico cinematografico, e la regista e sceneggiatrice Francesca Archibugi rievocano trent’anni di storia e costume d’Italia, tra evoluzioni sociali e politiche, mode e sentimenti. Da sempre impegnata a ritrarre l’identità più autentica degli italiani, Francesca Archibugi ha firmato anche la regia, da ultimo, del film Gli sdraiati, tratto dall’omonimo best seller di Michele Serra.

 

Ore 17.30

Parco Piazza Matteotti

 

Identità e amore. Da Giulietta a Don Giovanni
Marino Niola dialoga con Nadia FusiniCos’è l’amore e chi siamo disposti a diventare in suo nome? La scrittrice e critica letteraria Nadia Fusini e l’antropologo Marino Niola si immergono nell’affascinante storia dell’identità in amore, da Giulietta a Don Giovanni. Le vite di questi personaggi immaginari, simboli e maschere, rispecchiano le nostre mutevoli concezioni dell’amore, della fedeltà, delle idee di piacere, dolore, onore…
Ore 19

Parco Piazza Matteotti

 

Rumore di acque

Sandro Cappelletto dialoga con Enzo e Lorenzo Mancuso

 

Operai poeti musicisti. I loro volti antichi, le parole nuove, una musica che affonda le radici nel passato e vive il nostro tempo. Enzo e Lorenzo Mancuso, in dialogo con Sandro Cappelletto, raccontano l’unicità della loro vicenda umana e artistica, prima del concerto che li vede protagonisti al Festival.

 

Ore 21.30

Parco Piazza Matteotti

 

Sfrimma

(Apri la serratura dell’anima, dille qualcosa)

I Fratelli Mancuso in concerto

 

L’identità si fa viaggio musicale. Teatro di questo viaggio è la Sicilia, l’isola natale dei fratelli Mancuso, intima e incandescente come un meteorite caduto sul cuore, che si fa gridare e cantare, nelle mille e mille modulazioni di accenti, cadenze, melismi: un alfabeto che risuona e si fa memoria.

DOMENICA 2 GIUGNO

Ore 11

Parco Piazza Matteotti

 

I libri per amici

Lina Bolzoni dialoga con Franco Marcoaldi

 

In un’epoca in cui i modi di comunicare e di pensare cambiano vorticosamente, la lettura resta salda nella propria identità: che sia su carta o su nuovi dispositivi, è incontro personale e dialogo senza confini con autori e altre vite. Di questo discutono Lina Bolzoni, docente di letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa, e il poeta Franco Marcoaldi, spaziando da Petrarca a Machiavelli, da Tasso a Montaigne.

 

Ore 15
Parco Piazza Matteotti
Italia 1919-2019: storie, memoria, identità

Giuliano Albarani dialoga con Alberto De Bernardi

 

Com’è cambiata la nostra identità negli ultimi cento anni e in cosa è rimasta la stessa? Di quali storie siamo stati protagonisti e che tipo di memoria tramandiamo? A partire da questi interrogativi, i due storici mettono davanti a uno specchio l’Italia politica e sociale, per analizzarne i tratti vecchi e nuovi, i segni del tempo e quelli che già si intravedono per il futuro.

 

Ore 16.30

Parco Piazza Matteotti

 

Il racconto delle parole
Ernesto Franco dialoga con Marco BalzanoVincitore del Premio Bagutta 2019, lo scrittore e insegnante Marco Balzano propone al pubblico del Festival una riflessione sul ruolo e il valore dell’etimologia. A partire da parole come confine, felicità, memoria, fiducia o resistenza, lo scrittore spiega perché rintracciare l’origine dei termini che usiamo conferisce loro una specie di tridimensionalità e ci aiuta a capire meglio tutto ciò che con esse indichiamo.
Ore 18

Parco Piazza Matteotti

 

L’idea di fedeltà

Ernesto Franco dialoga con Marco Missiroli

 

A chi dovremmo essere fedeli? A ciò che siamo secondo noi o all’immagine che gli altri hanno di noi? Fino a che punto possiamo cambiare, per amore, per necessità, per scelta, senza tradire la nostra identità? Sono alcuni degli interrogativi al centro dell’incontro con Marco Missiroli, candidato al Premio Strega con il romanzo Fedeltà e che a Mirandola esplora i mille volti di questo complesso concetto.

 

Ore 21.30

Parco Piazza Matteotti

 

Musica e identità nazionale verso una nuova identità europea

Con Ivano Marescotti

Filarmonica “C. e G. Andreoli”

 

Un viaggio tra musica e parole partendo dai presupposti dell’identità nazionale, dal Risorgimento alla contemporaneità, per cogliere i fondamenti di una comune identità europea. Ivano Marescotti ci conduce lungo un percorso in cui le considerazioni su fatti e persone delle storia sono accompagnate dai puntuali commenti sonori, in un attraente insieme, da Beethoven a Nino Rota.

 


 

MOSTRE E PROIEZIONI

 

Dal 30 maggio al 7 luglio

Aula Santa Maria Maddalena,

via Goito

Mostra Una Piccola Capitale. Saggi di memoria

 

La mostra si propone come un esercizio di recupero o di riappropriazione di identità: nell’esposizione si incontrano infatti opere già in precedenza conservate al Museo Civico di Mirandola e che temporaneamente ritornano nella città, dopo l’evento sismico del 2012, in rappresentanza di un più vasto patrimonio storico, artistico e culturale. Le opere esposte sono ritratti di esponenti di casa Pico, della famiglia d’Este e di notabili cittadini, nonché opere a soggetto religioso.

 

Dal 30 maggio al 2 giugno

Parco Piazza Matteotti

 

Mostra Le radici del futuro
Mostra fotografica del 120° anniversario di CPL Concordia Group.
Dal 30 maggio al 2 giugno

Parco Piazza Matteotti

 

Mirandola. Suggestioni identitarie di una Città

 

L’identità di una città si può misurare naturalmente sulla base della sua storia. L’identità è ciò che fa riconoscere, ciò che contraddistingue, ciò che rende consapevoli. Ed è anche un fondamentale presupposto di memoria collettiva, che per Mirandola è indissolubilmente legata al nome di una famiglia, i Pico. Partendo da questi presupposti, Carlo Lucarelli narra alcuni secoli del passato di una Città, tra personaggi, fatti ed episodi, conducendoci per le vie del centro urbano e lungo i percorsi di tante storie. Proiezioni dal 30 maggio al 2 giugno.

 

 

PROFILI BIO-BIBLIOGRAFICI

Giuliano Albarani, Presidente del Consorzio per il Festival della Memoria, docente di materie letterarie all’IIS Meucci di Carpi, insegna Storia dell’Europa contemporanea e Storia delle Istituzioni e delle Culture politiche contemporanee presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. È Presidente della Fondazione San Carlo di Modena e fa parte del comitato direttivo dell’Istituto storico di Modena. Tra le sue pubblicazioni: Giordano Bruno (Unicopli, 2007), Il mito del primato italiano nella storiografia risorgimentale (Unicopli, 2008) e La guerra dentro (Artestampa, 2013).

 

Francesca Archibugi, romana classe 1960, è attrice, regista e sceneggiatrice. Il suo primo lungometraggio, Mignon è partita (1988), le vale due David di Donatello e due Nastri d’Argento; Il grande cocomero (1993), le fa guadagnare per la seconda volta un Nastro d’Argento e tre David di Donatello. Molto apprezzata dalla critica italiana e internazionale, con i suoi film investiga da 30 anni le evoluzioni sociali e politiche dell’Italia: tra gli ultimi ricordiamo Il nome del figlio (2015), Gli sdraiati (2017), tratto dall’omonimo romanzo di Michele Serra, e Vivere (2019).

 

Marco Balzano è nato a Milano nel 1978. Oltre a saggi e raccolte di poesie ha scritto quattro romanzi. Per Sellerio ha pubblicato Il figlio del figlio (premio Corrado Alvaro nel 2010), Pronti a tutte le partenze (2013, Premio Flaiano) e L’ultimo arrivato (2014, Premio Volponi e Premio Campiello). Per Einaudi è uscito nel 2018 Resto qui (tra gli altri, premio Bagutta, premio Isola d’Elba, premio Asti, finalista al premio Strega e Prix Méditerranée) e nel 2019 il saggio Le parole sono importanti. I suoi libri sono tradotti in dieci paesi. Collabora con le pagine culturali del “Corriere della Sera”.

 

Maurizio Bettini classicista e scrittore, insegna Filologia classica all’Università di Siena, dove ha fondato, assieme ad altri studiosi, il Centro Antropologia e Mondo antico, di cui è direttore. Dal 1992 tiene seminari presso il Department of Classics della University of California a Berkeley. È stato più volte Directeur d’Études associé presso l’École des Hautes Études di Parigi e ha insegnato al Collège de France. Con Einaudi cura la serie “Mythologica”, presso l’editore Il Mulino è responsabile della collana “Antropologia del Mondo Antico”. Collabora con “la Repubblica” ed è autore di romanzi e racconti. Il suo principale campo di studi è costituito dalla riflessione antropologica sulla cultura greca e romana, spesso in rapporto con l’esperienza della modernità. Tra i suoi ultimi libri: Radici (Il Mulino, 2016), Viaggio nella terra dei sogni (Il Mulino, 2017), A che servono i Greci e i Romani? (Einaudi, 2017) e Homo sum (Einaudi, 2019).

 

Lina Bolzoni è docente di Letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha fondato il Centro per l’elaborazione informatica di parole e immagini nella tradizione letteraria. Ha insegnato fra l’altro all’Università di Harvard, a Ucla e al Collège de France. Ha curato l’edizione delle Opere letterarie di Tommaso Campanella e la parte introduttiva della mostra La fabbrica del pensiero: dall’arte della memoria alle neuroscienze (Firenze-Parigi 1990). Per Einaudi ha pubblicato: La stanza della memoria (1995), La rete delle immagini (ultima edizione 2009), vincitore del Premio speciale del Presidente al Premio Viareggio e del Premio Brancati per la saggistica, Il cuore di cristallo (2010) e Una meravigliosa solitudine (2019).

 

Gian Piero Brunetta, storico e critico del cinema, è ordinario di Storia e critica del cinema presso l’Università degli Studi di Padova. È conosciuto per essere l’autore di un’importante opera in quattro volumi dedicata alla storia del cinema italiano (Editori Riuniti). Ha diretto varie collane cinematografiche e ha collaborato con “la Repubblica” e con numerose riviste letterarie e cinematografiche italiane e straniere. Il suo ultimo libro è Attrazione fatale (Mimesis, 2017). Ha collaborato con il regista Gianfranco Mingozzi per i programmi televisivi L’ultima diva: Francesca Bertini (1982) e Storie di cinema e di emigranti (1988), ed è stato consulente per il film Splendor (1988), di Ettore Scola. Nel 1995 è stato nominato commendatore della Repubblica Italiana.

 

Patrizia Campolongo insegna Farmacologia presso l’Università La Sapienza di Roma, è autrice di pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali tra cui “PNAS”, “Journal of Neuroscience”, “Molecular and Cellular Biology” e “Neuropsychopharmacology”. Ha condotto parte delle sue ricerche negli Stati Uniti presso il Center for Neurobiology of Learning and Memory dell’Università della California Irvine. Fa parte del consiglio direttivo della Mediterranean Neuroscience Society ed è membro di numerose società di neuroscienze e farmacologia nazionali e internazionali. La sua ricerca, fortemente traslazionale, è focalizzata alla comprensione dei meccanismi che sottendono la modulazione della memoria.

 

Sandro Cappelletto, critico musicale, dopo gli studi al Conservatorio e la laurea in Lettere e filosofia, ha collaborato con diversi quotidiani e nel biennio 1999-2000 ha diretto il settore drammaturgia e didattica del Teatro dell’Opera di Roma. Ha inoltre collaborato con la Rai nella cura di programmi radiofonici ad argomento musicale e ha realizzato il film per la TV Maurizio Pollini, la mia musica (2001). Nel 2005 ha curato la sceneggiatura del balletto We like Mozart. Il suo ultimo libro è Le voci del violoncello (ETS, 2017).

 

Matteo Collura, scrittore e giornalista culturale, ha esordito in letteratura con Associazione indigenti, pubblicato da Einaudi (1979) su approvazione di Italo Calvino. Tra gli altri suoi titoli: l’Almanacco Bompiani Leonardo Sciascia (1998), Alfabeto Sciascia (Longanesi, 2009), Sicilia (Longanesi, 2013), La badante (Longanesi, 2015), Sicilia sconosciuta (Rizzoli, 2016) e Il maestro di Regalpetra (La Nave di Teseo, 2019). Sua la versione teatrale del romanzo Todo modo. I suoi libri sono tradotti in cinque lingue. Vive a Milano.

 

Alberto De Bernardi, professore di Storia contemporanea all’Università di Bologna, è Presidente di Refat, Rete internazionale per lo studio dei fascismi, autoritarismi, totalitarismi e transizioni democratiche. Nel 2015 ha vinto il Premio G.Imbucci dell’Università di Salerno con l’opera Un paese in bilico (Laterza, 2014). Il suo ultimo libro è Fascismo e antifascismo (Donzelli, 2018).

 

La Filarmonica “C. e G. Andreoli” di Mirandola è un complesso di strumenti a fiato che dalla fine del 1700 porta passione, musica e cultura sul territorio mirandolese, modenese, nazionale e internazionale. Dal 1996 è diretta dal Maestro Gianni Malavasi e vanta la presenza di circa 70 strumentisti, tutti volontari. All’attivo ha diverse incisioni, la partecipazione a numerosi concorsi in Italia e all’estero ottenendo importanti risultati come nel 2008 a Strasburgo (1° premio assoluto) e nel 2013 al World Music Contest di Kerkrade nei Paesi Bassi (1° classificata in III divisione). Il suo repertorio spazia dalla musica classica a quella originale per banda, passando per colonne sonore da film e musical.

 

Ernesto Franco, laureatosi in lettere all’Università di Genova, ha lavorato presso le case editrici Marietti e Garzanti e insegnato alle università di Genova e Siena. Studioso della cultura ispano-americana, ha curato o tradotto opere di Jorge Luis Borges, Julio Cortazar, Alvaro Mutis, Octavio Paz, Ernesto Sabato, Mario Vargas Llosa; ha curato inoltre l’Antologia della letteratura fantastica con testi di Borges, Silvina Ocampo, Adolfo Bioy Casares (Einaudi, 2007). Dal 1998 è direttore editoriale della Einaudi. Nel 1999, con Vite senza fine (Einaudi), ha vinto il Premio Viareggio. È fra gli autori di Scena padre (Einaudi 2013) e Undici per la Liguria (Einaudi, 2015).

Nadia Fusini, studiosa di Letteratura inglese e Letterature comparate prima presso l’Università La Sapienza di Roma, poi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ha dedicato a Shakespeare molti libri – tra cui Di vita si muore. Lo spettacolo delle passioni nel teatro di Shakespeare (Mondadori, 2010). Per Feltrinelli dirige la collana universale economica di traduzioni shakespeariane. Ha tradotto e collaborato all’adattamento de La Tempesta che Roberto Andò ha portato in scena al teatro Biondo di Palermo nel 2018 e alla stessa opera ha dedicato Vivere nella Tempesta (Einaudi, 2016). Si è inoltre occupata della questione dell’identità e della scrittura femminile in molti saggi, tra cui Hannah e le altre (Einaudi 2013). Fra i suoi ultimi libri, Una fratellanza inquieta (Donzelli, 2018) e María (Einaudi, 2019).

 

Jean Antoine Gili è un regista, storico e critico cinematografico francese. Dopo aver insegnato all’Università di Nizza, dove è nato nel 1938 e poi all’Università di Parigi, attualmente è professore emerito all’Università di Parigi 1 Pantheon-Sorbona. Tra i massimi esperti di cinema italiano d’oltralpe, è autore tra gli altri di L’Italie de Mussolini et son cinéma (Henri Veyrier, 1985) e Le cinéma italien à l’ombre des faisceaux, 1922-1945 (Institut Jean Vigo, 1990). Ha scritto su tutti i nostri più importanti registi e attori: da Rosi ai fratelli Taviani, da Nanni Moretti a Luigi Comencini, da Ettore Scola a Fellini, Visconti e Mastroianni. Ha curato L’Italie au miroir de son cinéma (Editalie édition, 2014 e 2017), opera omnia in due volumi, e ha fondato il festival del cinema italiano di Annecy e l’associazione francese di ricerche storiche sul cinema AFRHC.

 

Enzo e Lorenzo Mancuso raccolgono nel 1993, insieme a composizioni proprie, i canti del loro paese (Sutera, la tradizione musicale di un paese della Sicilia). Nel 1993 vincono il Premio Recanati e nel 1997 partecipano come attori e compongono due brani per la colonna sonora del film Il talento di Mister Ripley del regista inglese Anthony Minghella. Si sono esibiti in Italia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Giappone, Sud America, Indonesia, Stati Uniti e Russia ottenendo importanti premi e riconoscimenti tra cui Il Premio Lo Straniero (2012), Premio SoundTrack Stars (2013 – 70a mostra del cinema di Venezia) e la Nomination al Globo d’oro e al Nastro d’argento (2014) per la migliore colonna sonora del film Via Castellana Bandiera.

 

Franco Marcoaldi vive da anni sulla laguna di Orbetello, è poeta e saggista. Da Einaudi ha pubblicato le seguenti raccolte in versi: A mosca cieca (1992), Celibi al Limbo (1995), L’isola celeste (2000), Animali in versi (2006), Il tempo ormai breve (2008), La trappola (2012), Il mondo sia lodato (2015) e Tutto qui (2017). Altri due suoi libri di versi sono usciti da Bompiani: Amore non Amore (1997) – ripreso e ampliato in Amore non amore. Cento poesie (La Nave di Teseo, 2019) – e Benjaminowo: padre e figlio (2004). Fra i suoi libri in prosa, il più recente è Una certa idea di letteratura (Donzelli, 2018).

 

Ivano Marescotti inizia a recitare a teatro nel 1981 e si misura con registi teatrali come Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari e Giorgio Albertazzi. Nel 1989 l’esperienza con Silvio Soldini nel film L’aria serena dell’ovest lo convince a dedicarsi soprattutto al cinema: ha interpretato oltre cinquanta film, lavorando con registi tra i quali Antony Minghella, Ridley Scott, Marco Risi, Roberto Benigni, Pupi Avati, Sandro Baldoni, Maurizio Nichetti, Carlo Mazzacurati, Marco Tullio Giordana, Antonello Grimaldi, Klaus Maria Brandauer, Antoine Fuqua e John Irvin. L’attività cinematografica gli frutta quattro nomination al Nastro d’Argento, che vince nel 2004. Tra gli ultimi film: Loro chi? (2015), Il crimine non va mai in vacanza (2017), A casa tutti bene (2018); è presente anche in diverse serie televisive, tra le quali recentemente Meraviglie – La penisola dei tesori (2018) e Don Matteo (2018).

 

Alberto Melloni insegna Storia del cristianesimo all’Università di Modena e Reggio Emilia e dirige la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna. Ha curato l’edizione italiana della Storia del Concilio Vaticano II (5 voll., il Mulino, 1995-2001) e ha pubblicato fonti e studi su Angelo Giuseppe Roncalli, inclusa l’edizione critica de Il Giornale dell’Anima (Istituto per le scienze religiose di Bologna, 2003), nel quadro dell’edizione nazionale dei diari di papa Giovanni di cui è stato l’ultimo direttore. Con Einaudi ha pubblicato Chiesa madre, chiesa matrigna (2004), L’inizio di papa Ratzinger (2006), Papa Giovanni (2009) e Quel che resta di Dio (2013). Fa parte dell’Académie des sciences réligieuses di Bruxelles, del Consiglio scientifico della Treccani e di varie riviste scientifiche. Dal 2001 scrive sul “Corriere della Sera” e collabora con Rai.

 

Marco Missiroli è nato a Rimini e vive a Milano. Con il suo primo romanzo, Senza coda (Fanucci, 2005), ha vinto il premio Campiello Opera Prima. Con Guanda ha pubblicato Il buio addosso (2007), Bianco (2009) e Il senso dell’elefante (2012), premio Campiello 2012, premio Vigevano e premio Bergamo; con Feltrinelli Atti osceni in luogo privato (2015), che ha ricevuto lo stesso anno il premio Mondello. Il suo ultimo libro è Fedeltà, edito da Einaudi, candidato al Premio Strega 2019.

 

Marino Niola è un antropologo della contemporaneità. Insegna Antropologia dei simboli, Antropologia delle arti e della performance, Miti e riti della gastronomia contemporanea presso l’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, dove è anche direttore del MedEatResearch (Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea). Oltre a collaborare con la radio e con la televisione italiane, francesi e svizzere, è editorialista de “la Repubblica” e sul “Venerdì di Repubblica” cura la rubrica Miti d’oggi. Dal 2008 al 2010 è stato Presidente del Teatro Mercadante, divenuto da qualche anno Teatro Stabile di Napoli. Il suo ultimo libro è Andare per i luoghi della Dieta Mediterranea (Il Mulino, 2017; con Elisabetta Moro).

 

Alberto Oliverio insegna Psicobiologia all’Università La Sapienza di Roma. Si interessa, in particolare, dei rapporti che intercorrono tra lo sviluppo e il funzionamento cerebrale e i fattori genetici e dei processi di apprendimento e memoria. Ha, inoltre, elaborato un modello che spiega la dinamica dello stress. È autore di saggi scientifici e opere divulgative fra cui: L’arte di pensare (1997), L’arte di ricordare (1998), L’arte di imparare (1999), La mente. Istruzioni per l’uso (2001) e, con Anna Oliverio Ferrarsi, Le età della mente (2004), tutti disponibili in BUR. Fa parte del comitato editoriale di numerose riviste scientifiche e collabora al “Corriere della Sera”, al “Messaggero” e alla rivista “Mente e Cervello”. È autore di circa 400 pubblicazioni scientifiche e di numerosi libri.

 

Mario Patanè ha sviluppato da oltre un trentennio un’intensa attività come organizzatore di festival cinematografici e di iniziative finalizzate alla valorizzazione dei beni culturali presenti nel territorio siciliano. Dal 2007 al 2011, dirige e cura per la Casa editrice Città del sole la collana delle monografie dedicate ai protagonisti di CineNostrum. Dal 1985 al 1995 è ideatore e organizzatore della manifestazione Incontri con il cinema e, dal 2005 al 2011, della rassegna CineNostrum. Nel 2011 gli viene conferito, assieme a Maria Grazia Cucinotta, Giuseppina Torregrossa, Marco Dentici, Marcello Sorgi, il Premio Letterario Nazionale Ercole Patti.

 

Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna dal 2015, prete dal 1981, per anni assistente spirituale della Comunità di Sant’Egidio, parroco a Santa Maria in Trastevere e a SS. Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, una delle parrocchie più grandi di Roma.

 

 

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