Per favore non dite niente

Salvatore Toma nel bosco il 9 giugno 1969

Da Canzoniere della Morte (Einaudi, 1999)

È un innato modo di fare
questo mio non accettare
di esistere.
Non state a riesumarmi dunque
con la forza delle vostre certezze
o piuttosto a giustificarvi
che chi s’ammazza è un vigliacco:
a creare progettare ed approvare
la propria morte ci vuole coraggio!
Ci vuole il tempo
che a voi fa paura.
Farsi fuori è un modo di vivere
finalmente a modo proprio
a modo vero.

*

Se su una moto
vai incontro a un grattacielo
e dietro c’è una stella
per un’ovvia ragione
vedi la stella cadere:
allora per incanto
esprimi un desiderio:
io vorrei
una grande esplosione.

*

Quando sarò morto
e dopo un mese appena
come denso muco
color calce e cemento
mi colerà il cervello dagli occhi
se mi si prende per la testa
(l’ho visto fare a un mio cane
disseppellito per amore
o per strapparlo ai vermi)
per favore non dite niente
ma che solo si immagini
la mia vita
come io l’ho goduta
in compagnia dell’odio e del vino.
Per un verme una lumaca
avrei dato la vita:
tante ne ho salvate
quando ero presente
sciorinando senza vergogna
l’etichetta della pazzia
con l’ansia favolosa di donare.
Per favore non dite niente.

Salvatore Toma (Maglie, 1951-1987), in poesia ha pubblicato: Poesie, Ad esempio una vacanza, Poesie scelte, Un anno in sospeso, Ancora un anno e Forse ci siamo. La sua morte è avvenuta in circostanze sospette. Alcuni hanno attribuito l’evento, avvenuta alla prematura età di 35 anni, ad un suicidio, sebbene l’ipotesi più credibile sia che egli si sia lasciato morire per abuso di alcolici. La sua fama è stata accresciuta a livello nazionale dalla pubblicazione della raccolta di poesie Canzoniere della Morte (Einaudi, 1999), a cura della filologa Maria Corti. Il libro  raccoglie le più intense composizioni, spesso inedite e introvabili, del giovane poeta salentino.

La scelta dei testi qui pubblicati è di Giovanni Ibello

1 pensiero su “Per favore non dite niente

  1. Ci sono poeti che sono tali anche al di là delle oggettive doti compositive. Emanano un’energia incontrovertibile, accendendosi di una intensa ribellione verso i vili luoghi comuni della società costituita, che li porta a imboccare una terribile parabola autodistruttiva: definitiva e brutale conferma di quell’incontenibile autenticità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *