Alfredo de Palchi, “Nihil”

ESTRATTI

è il mio mitico fiume ed è mia intenzione di
scendere con aneddoti e versi nella giovinezza degli
anni prima che accadesse la caccia alla vita e fossi
spinto a un esilio di vituperi, d’invettive, sevizie,
accuse, prigionia, cronache malvage di anonimi vili
reporter, invenzioni abolite poi dalla legge;
rimangono le ferite e sei anni spenti; ma qui, invece
gli aguzzini usurpano ancora persino il loro funebre
fosso.

*

 

Di pomeriggio traccio pentagrammi di fuoco
stonati nel nulla… li cerco per non riscriverli
a memoria avrebbero un segno diverso e un segno
che non è della riga d’apertura
“ti scrivo con mente pornografica
e corpo pornografico”…

poi forse di pornografico un inno
di scoperte del mio precetto esaltato.

 

*
non dimentico oppure non mi fido della tua
intoccabile bruttura con ossessiva sensualità
vulcanica; ancora mi attrai per compiere scorrerie
odorose di mense piccanti che hanno il meglio per
togliere l’impotenza alla vecchiaia; ma tu bionda,
rossa, mora, giovane, anziana, vecchia, antica,
perenne, mi spranghi fra il nulla delle tue cosce
secche di mantide.

Da NIHIL di Alfredo de Palchi, Pref. Maurizio Cucchi, La collana Stampa, 2016

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Alfredo de Palchi, è nato a Verona nel 1926 e vive a Manhattan, New York. Dirige la casa editrice Chelsea Editions. Ha svolto, e tuttora svolge, un’intensa attività editoriale. Tra le raccolte pubblicate: Sessioni con l’analista (Mondadori, 1967; Mutazioni (Campanotto, 1988, Premio Città di S. Vito al Tagliamento); Paradigma (Mimesis/Hebenon, 2006); Contro la mia morte (Libreria Padovana Editrice, 2007); Foemina Tellus (Edizioni Joker, 2010). Ha curato con Sonia Raiziss la sezione italiana dell’antologia Modern European Poetry (Bantam Books, New York, 1966). Ha contribuito a tradurre in inglese molta poesia italiana contemporanea per riviste americane.

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