Mircea Cărtărescu

Mircea Cărtărescu

Nota di Giovanni Ibello

Mircea Cărtărescu, nato a Bucarest nel 1956, è considerato uno dei più raffinati autori dell’Est Europa, nonché il precursore di una generazione di poeti vissuti negli anni ’80 sotto il regime di Ceausescu.
Nella poesia di Cărtărescu, mi stupisce la straordinaria capacità dell’autore di “desaturare” lo scibile.
Infatti, a mio sommesso avviso, una delle prerogative del vero poeta è saper individuare quello spazio obliquo e malfermo, dove il reale si fa elettrico e desueto, con l’intero cosmo che riverbera senza disciplina.
Cărtărescu, dunque, ci offre una sorta di anteprima postatomica: una visione abbacinata dell’esistenza, frutto di un dinamismo che tiene conto del moto di rivoluzione della terra, del delirio chimico della clorofilla, dei combustibili fossili, del silenzioso fervore dei microcosmi. Eppure, al di là di questo buio caos, il dettato lirico del poeta appare straordinariamente compatto, limpido (come se questo fosse l’unico scenario possibile), pregno di una commovente malinconia che si rivela poco a poco e lo fa per paradossi. L’autore, ad esempio, ci racconta l’amore carnale, ma distratto… l’abisso, ma anche il “merito” della solitudine. E allora nella poesia di Cărtărescu ci accorgiamo che il lavandino si innamora delle stelle stampate sulla tenda, o che nel ristagno di benzina la luce ricama tutti colori dell’iride. Esiste, in definitiva, un processo di sussunzione dell’accadimento, che muta la prospettiva, che muta i cardini della percezione convenuta.


Da “Il poema dell’acquaio” (Nottetempo, 2015)

un giorno l’acquaio prese una cotta
s’innamorò d’una piccola stella gialla nell’angolo della [finestra della cucina
si confidò con l’incerata e con il barattolo di mostarda
si lamentò con le stoviglie bagnate.
un altro giorno l’acquaio svelò il suo amore:
– stellina, non brillare sopra il panificio e il molino [dîmboviţa
vieni giù, quelli non hanno bisogno di te
loro hanno nel seminterrato centraline elettriche e sono [pieni di lampade
ti dissipi posando la tua luce dorata sui tetti
e sui parafulmini.
stellina, il mio nichel ti desidera, il mio sifone ha [borbogliato
ogni sorta di canti per te, per come lui può riuscirci
i piatti con rimasugli di pesce sott’olio
ti si sono già affezionati.
vieni, e brillerai tutta la notte sul reame di linoleum
regina di scarafaggi rossi di cucina.

però, ahimé! la stella gialla non rispose a questo appello
poiché lei amava un colino da brodo
della casa di un contabile della pomerania
e notte dopo notte si tormentava suggendolo con gli occhi.
sicché alla fine l’acquaio cominciò a porsi domande
……………………………circa il senso dell’esistenza e [la sua oggettività
e alla fine della fine fece una proposta all’incerata.

… a un certo punto ho preso parte anch’io al gioco dell’amore
io, il foro della tenda, che vi ho raccontato questa storia.
ho amato una splendida vettura dacia color crema
……………………………………che ho visto solo una [volta…
ma perché parlarne ancora, ora ho dei figli in età [prescolare
e tutto ciò ch’è stato mi sembra un sogno.

 

Poema chiuvetei

într-o zi chiuveta căzu în dragoste
iubi o mică stea galbenă din colţul geamului de la [bucătărie
se confesă muşamalei şi borcanului de muştar
se plânse tacâmurilor ude.
în altă zi chiuveta îşi mărturisi dragostea:
– stea mică, nu scânteia peste fabrica de pâine şi moara [dâmboviţa
dă-te jos, căci ele nu au nevoie de tine
ele au la subsol centrale electrice şi sunt pline de becuri
te risipeşti punându-ţi auriul pe acoperişuri
şi paratrăznete.
stea mică, nichelul meu te doreşte, sifonul meu a [bolborosit
tot felul de cântece pentru tine, cum se pricepe şi el
vasele cu resturi de conservă de peşte
te-au şi îndrăgit.
vino, şi ai să scânteiezi toată noaptea deasupra regatului [de linoleum
crăiasă a gândacilor de bucătărie.

dar, vai! steaua galbenă nu a răspuns acestei chemări
căci ea iubea o strecurătoare de supă
din casa unui contabil din pomerania
şi noapte de noapte se chinuia sorbind-o din ochi.
aşa că într-un târziu chiuveta începu să-şi pună întrebări [cu privire la sensul existenţei şi obiectivitatea ei
şi într-un foarte târziu îi făcu o propunere muşamalei.
…cândva în jocul dragostei m-am implicat şi eu,
eu, gaura din perdea, care v-am spus această poveste.
am iubit o superbă dacie crem pe care nu am văzut-o decât [o dată…
dar, ce să mai vorbim, acum am copii preşcolari
şi tot ce a fost mi se pare un vis.

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Mircea Cărtărescu (Bucarest, 1956), è scrittore, poeta, saggista, giornalista e accademico rumeno.
Cărtărescu è uno scrittore postmoderno influenzato, oltre che dalla tradizione fantastico-mitologica romena, anche dalla cultura psichedelica, pertanto le sue opere sono spesso caratterizzate da costrutti letterari legati più a piani simbolici, che narrativi. Dotato di una poetica assimilabile all’opera di James Joyce, Franz Kafka e, soprattutto, Thomas Pynchon, è stato un autore di spicco della cosiddetta Blue jeans generation, corrente sorta negli anni ottanta all’interno del panorama letterario romeno. Più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura, è considerato il maggiore romanziere in lingua romena contemporaneo.
Per Nottetempo è uscita la raccolta di poesie Il poema dell’acquaio, a cura di Bruno Mazzoni (2015).

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