Alida Airaghi, “Omaggi”

DAL RISVOLTO DI COPERTINA

Questo di Alida Airaghi è un libro profondamente autobiografico ma in maniera distanziata da un «gioco»: scrivere le varie sezioni «alla maniera di» tutti i piú grandi poeti italiani del Novecento, da Gozzano a Saba, da Ungaretti a Montale, da Caproni a Luzi, da Zanzotto a Pasolini e altri ancora. Una forma di confessione privata travestita da esercizio tecnico, che dimostra il grande orecchio poetico dell’autrice e le permette di proiettare i nodi piú privati della propria vicenda esistenziale, che siano il rapporto col padre o la morte del marito, in un quadro piú ampio e decantato di storia letteraria. Naturalmente per ognuno di questi nodi l’Airaghi sceglie un poeta di riferimento consentaneo e vicino a quel tipo di situazione. Omaggi, dunque, ai grandi autori della poesia italiana del Novecento, ma anche l’assimilazione profonda di diversi linguaggi poetici che diventano esperienza personale e mezzo espressivo della vita interiore.
Completa il volume una raccolta indipendente dagli «omaggi», intitolata Il viaggio, nella quale l’autrice racconta una sua breve vacanza invernale a Zurigo, città dove anni prima aveva vissuto una fase fondamentale della sua vita. Dunque ancora una volta la prevalenza del tema autobiografico, declinato in questo caso senza apparenti attraversamenti intertestuali.

ESTRATTI

La dolcezza è cosa rara
(omaggio a Sandro Penna)

I.
La dolcezza è cosa rara.
Chiara e lieve se accarezza.

II.

Com’è forte il rumore dell’alba!
E tutto si muove, si muove dal sonno.
Solo il mio amor dorme, la mano sul cuore.
Si tocca appena: forse non sente
che gli sfioro la bocca, o finge il niente.
Provo a chiamarlo piano, a voce scialba.

III.

Sul lago in un bagliore
deriso era il mio cuore.
Eppure all’improvviso
comparve in me l’amore.

IV.

Notte bella, riduci la mia pena.
Che io mi perda, al buio; e poi guarisca.

V.

Il gatto che attraversa la mia strada
si muove lento, nero, e a me non bada.
Ma attento, micio! Non tutti gli umani
son buoni come me, come me strani.

VI.

Oh se potessi io lo comprerei.
Averlo sempre mio. Ne morirei.

Alida Airaghi è nata a Verona nel 1953. Vive a Garda. Ha partecipato a due antologie einaudiane curate da Walter Siti nel 1984 e a quella curata da Giovanna Rosadini nel 2012. Tra le sue raccolte di poesia: Litania periferica (Manni 2000), Il silenzio e le voci (Nomos 2011), Elegie del risveglio (Sigismundus 2016).

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