Alida Airaghi, da “L’attesa”

Alida Airaghi

Io, in attesa
e ferma, come una cosa
qualunque, trascurata, inessenziale
(non mi avesse vista,
un mattino; oppure subito
– così! – cancellata).
Ad aspettare
un nuovo sguardo,
nuovo davvero, non educato;
o la mano che osa alzarsi
sulla mia. Poi resta
sospesa, senza appoggiarsi,
turbata. Continua a leggere

Alida Airaghi, “Omaggi”

DAL RISVOLTO DI COPERTINA

Questo di Alida Airaghi è un libro profondamente autobiografico ma in maniera distanziata da un «gioco»: scrivere le varie sezioni «alla maniera di» tutti i piú grandi poeti italiani del Novecento, da Gozzano a Saba, da Ungaretti a Montale, da Caproni a Luzi, da Zanzotto a Pasolini e altri ancora. Una forma di confessione privata travestita da esercizio tecnico, che dimostra il grande orecchio poetico dell’autrice e le permette di proiettare i nodi piú privati della propria vicenda esistenziale, che siano il rapporto col padre o la morte del marito, in un quadro piú ampio e decantato di storia letteraria. Naturalmente per ognuno di questi nodi l’Airaghi sceglie un poeta di riferimento consentaneo e vicino a quel tipo di situazione. Omaggi, dunque, ai grandi autori della poesia italiana del Novecento, ma anche l’assimilazione profonda di diversi linguaggi poetici che diventano esperienza personale e mezzo espressivo della vita interiore.
Completa il volume una raccolta indipendente dagli «omaggi», intitolata Il viaggio, nella quale l’autrice racconta una sua breve vacanza invernale a Zurigo, città dove anni prima aveva vissuto una fase fondamentale della sua vita. Dunque ancora una volta la prevalenza del tema autobiografico, declinato in questo caso senza apparenti attraversamenti intertestuali. Continua a leggere

Addio a Gilberto Finzi

Gilberto Finzi (nella foto di Dino Ignani)

Gilberto Finzi (nella foto di Dino Ignani)


Lo ricordiamo con questo scritto di Alida Airaghi su uno dei suoi ultimi libri pubblicati, “Diario del giorno prima”, (Nomos, 2013) uscito su “CriticaLetteraria”, il 18 marzo 2014.
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Nota di lettura
di Alida Airaghi
Gilberto Finzi ha dedicato lunghi e operosi anni alla letteratura in qualità di docente, critico e consulente editoriale, distinguendosi inoltre in modo particolare come poeta impegnato nella ricerca linguistica e sperimentale: ha pubblicato numerosi volumi di versi con le maggiori case editrici italiane, è stato tradotto all’estero, antologizzato, premiato, discusso e celebrato. Raggiunta la ragguardevole età degli ottantacinque anni, ha deciso di dedicare a se stesso l’omaggio di una pubblicazione, presso le eleganti edizioni Nomos, di una sessantina di poesie scritte nell’arco di pochi mesi, “versi insoliti e inattesi…poesie non liriche, umane, forse irripetibili”, tutte incardinate intorno al tema, sofferto e desolante, della senilità: l’età “monstre”.
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Gabriella Musetti, "Le sorelle"

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Nota di Alida Airaghi
Solo una trentina di poesie, inframezzate da qualche prosa e da interventi artistici di Donatella Franchi, in questo volume di versi della poetessa genovese Gabriella Musetti. Dedicato a uno dei nodi parentali meno facilmente districabili, intriso com’è sempre di memorie comuni, affetto, rivalità, gelosie, solidarietà, tensioni. “Anche sorelle gemelle segnano distanze, vivono fratture inconciliabili, sperimentate asciutte dentro i liquidi umorali. Punto fisso nella memoria è ‘quel’ volto, il volto della madre. Essere state dentro le stesse acque, ninnate dallo stesso ritmo del cuore e del respiro, accolte nelle stesse braccia.” La madre, appunto, la stessa per le sorelle, che continua a vivere severa come un rimprovero, tenera come una carezza, anche quando non c’è più: “E tu lo sai bene/ cosa direbbe lei/ -se ancora parlare potesse-/ risuona nei tuoi chiusi/ sensi…”. Continua a leggere