Loretto Rafanelli, la poesia in America Latina

la_nuova_poesiaDella ricca e variegata poesia dell’America Latina, il poeta Loretto Rafanelli ha cercato di individuare quelle che sono le nuove tendenze e le giovani personalità emergenti, illustrando il percorso poetico di scrittori (quasi tutti sotto la soglia di 40 anni) che hanno già espresso una spiccata autonomia e un rilevante valore creativo, oltre ad essere presenti nel dibattito culturale e attivi nella realizzazione di molteplici iniziative. Poeti sconosciuti al pubblico italiano, in generale poco attento alla poesia di lingua spagnola.


Questo libro (uscito dal nuovo editore Algra, nella collana diretta da Maurizio Cucchi e Antonio Di Mauro e dove è uscito di recente una antologia di traduzioni di Roberto Mussapi), permette così di aprire un significativo squarcio sulla poesia di quel continente che, a differenza del grande interesse mostrato verso la narrativa, è ancora in buona parte da decifrare. La presente antologia poetica dà conto del percorso di 25 poeti, con almeno una presenza per ognuno dei 17 Stati con idioma spagnolo. Un lavoro complesso che ha impegnato l’autore in una ricerca lunga e approfondita, ciò per dare una traccia significativa della nuova poesia latino americana.

Nella lunga introduzione Rafanelli, presenta la situazione della poesia nel continente latino individuando le coordinate e le prospettive di un movimento poetico che non ha eguali per numero di poeti, di eventi – soprattutto i tanti festival che si tengono in numerose città, con un grande pubblico – , di riviste, di blog (tra cui ‘Circulo de poesia’, che ha avuto più di 3 milioni di visite), di iniziative editoriali. Un entusiasmo riguardo la poesia sicuramente sconosciuto in Europa. Dei poeti inclusi, Rafanelli individua innanzitutto le peculiarità teoriche, quindi propone la traduzione di alcuni testi, di media 5, in modo da dare una fisionomia dei singoli autori. L’antologia tenta inoltre di dare conto della varietà delle scritture esistenti, evitando di fare una selezione di tendenza o legata ad alcuni gruppi o movimenti.

Ne viene fuori un quadro che chiaramente non potrà essere esauriente, ma neppure trascurabile della poesia latino americana, una utile guida per intendere ciò che c’è oggi dall’altra parte dell’Oceano, dopo la poesia dei grandi padri, cioè, per fare solo alcuni nomi recenti, Gelman, Cardenal, Paz, Pacheco, Parra, Quessep, Barreto, Lopez, ecc. figure fondamentali che sono non solo la vicina tradizione, ma indiscutibili punti di riferimento dei nuovi poeti, i quali tuttavia hanno anche un’apertura verso la poesia del mondo, con un’attenzione particolare verso quella di lingua inglese e quella europea, a partire naturalmente da quella spagnola.
Il volume, ben 300 pagine, include anche un saggio del giovane critico messicano Jorge Mendoza Romero, che oltre a soffermarsi sui poeti antologizzati, fa una panoramica interessante delle ultime espressioni poetiche del continente.
I poeti presenti nell’antologia, sono: Elena Annibali (Argentina), Julián Axat (Argentina), Frank Báez (Repubblica Domenicana), Mario Bojórquez (Messico), Alí Calderón (Messico), Gustavo Adolfo Chaves (Costarica), Andrea Cote Botero (Colombia), Federico Díaz-Granados (Colombia), Julia Erazo (Ecquador), Jorge Galan (S. Salvador), Regina Galindo (Guatemala), Tamym Maulen (Cile), Jamila Medina Ríos (Cuba), Xavier Oquendo Troncoso (Ecquador), Mario Pera (Perù), Alicia Preza (Uruguay), Erika Reginato (Venezuela), Paura Natalia Rodríguez Leytón (Bolivia), Pamela Romano (Bolivia), Jhavier Romero (Panama), Álvaro Solís (Messico), Yaoska Tijerino (Nicaragua), Maggie Torres (Paraguay), Karen Valladares (Honduras), Enrique Winter (Cile).

Una piccola antologia di alcuni poeti inclusi:

Frank Báez (Repubblica Domenicana)

Ieri notte sognai di essere un DJ

Chiamo al telefono Miguel e gli domando
se pensa che mi vada meglio come DJ o come poeta
e Miguel risponde che segua come poeta.
Anche la mia fidanzata mi dice di fare il poeta.
Il fratello della mia fidanzata dice che faccia il poeta
e una ragazzina che fa la fila in un cinema
e che conobbi recentemente dice che faccia il DJ.
Le più giovani mi vedono come DJ
e le donne che comprano al supermercato
dicono che insista con le poesie.
Mia mamma dice che faccia il poeta.
L’idraulico dice che faccia il poeta.
I cinque poeti che conosco mi dissero
che sarebbe stato meglio che faccessi il DJ.
Mia sorella si astenne dal votare.
Andai a vedere il DJ Tiesto
e una gringa mi prese le mani
e mi spiegò che i DJ sono creature di Dio.
-Sono angeli- disse e mentre parlava
io immaginavo i DJ che volavano
con i loro giradischi intorno a Dio
come fossero zanzare e Dio li scacciava
con la mano.
Ma la questione è se i poeti e i DJ
si possono mettere d’accordo.
Se possono essere uno,
se è possibile scrivere con una mano le poesie
e con l’altra mescolare i dischi,
se si può essere metà poeta e metà DJ,
se dall’ombelico in sù sono poeta
e dall’ombelico in giù sono DJ
o al contrario
o forse che un poeta si trasformi
in DJ le notti di luna piena
o forse sto esagerando
e in fondo tutti i DJ vogliono essere poeti
e tutti i poeti vogliono essere DJ.
C’è una fiaba dove un DJ e un poeta
cadono in un pozzo.
Iniziano a urlare e a urlare fino
a che un uomo si affaccia e gli tira una
corda per farli lentamente salire.
Uscì per primo il DJ e quando la
lanciano al poeta questo grida che lo lasciassero giù
e l’uomo e il DJ così fecero, aspettando
in silenzio e se ne andarono poco dopo.

Anoche soñé que era un Dj

Llamo por teléfono a Miguel y le pregunto
si piensa que me iría mejor de DJ o como poeta
y Miguel responde que siga como poeta.
Mi novia también dice que como poeta.
El hermano de mi novia dice que como poeta
y una jevita que hacía una fila en el cine
y que recién conocí dice que como DJ.
Las menores me ven más como DJ
y las mujeres que compran en el supermercado
dicen que persista con los poemas.
Mi mamá dice que como poeta.
El plomero dice que poeta.
Los cinco poetas que conozco me dijeron
que me iría mejor como DJ.
Mi hermana se abstuvo de votar.
Fui a ver a DJ Tiesto
y una gringa me tomó de las manos
y me explicó que los DJ son criaturas de Dios.
-Son ángeles- dijo y mientras hablaba
yo imaginaba a los DJ volando
con sus turntables alrededor de Dios
como si fueran mosquitos y Dios los espantara
con la mano.
Pero bueno, la cuestión es si los poetas y los DJ
se pueden conciliar.
Si pueden ser uno,
si es posible escribir con una mano poemas
y con la otra pinchar discos,
si se puede ser mitad poeta y mitad DJ,
si del ombligo para arriba soy poeta
y del ombligo para abajo soy DJ
o al revés
o quizás que un poeta se convierta
en DJ las noches de luna llena
o quizás estoy exagerando
y en el fondo todo DJ quiere ser poeta
y todo poeta quiere ser DJ.
Hay una fábula en donde un DJ y un poeta
caen en un pozo.
Empiezan a vocear y a vocear hasta
que un hombre se asoma y les tira una
cuerda para irlos subiendo poco a poco.
Sube al DJ primero y cuando se la
arrojan al poeta este grita que lo dejen abajo
y el hombre y el DJ así lo hacen, aguardan
en silencio y se marchan al rato.

Mario Bojórquez (Messico)

Brooklin Bridge

Dall’altro lato della riva da dove dico
si allunga un ponte per arrivare alla mia parola
Ogni volta che pronunzio il mio nome
il mio nome mi ritorna deturpato
Ogni volta che dico acqua, l’acqua ritorna vento
il vento fuoco, il fuoco il mio esatto nome
ma molto più pieno, e più sconosciuto.

Scaglio parole, nomi, versi nell’altra riva
ogni volta
e ogni volta annuncia nuove intensità
di ciò che non conosco.

Avrei da gettare su questo ponte
quello che non dico, il mio silenzio
che qualche volta ritorna come poesia.

Brooklin Bridge

Desde la otra orilla de lo que digo
se tiende un puente para llegar a mi palabra
Cada vez que pronuncio mi nombre
mi nombre vuelve a mí desfigurado
Cada que digo agua, el agua vuelve viento
el viento fuego, el fuego mi nombre exacto
pero mucho más pleno, y más desconocido.

Tiro palabras, nombres, versos a la otra orilla
cada vez
y cada vez anuncia nuevas intensidades
de lo que no conozco.

Habría de arrojar sobre este puente
aquello que no digo, mi silencio
para que alguna vez vuelva poema.

Alí Calderón (Messico)

*

C’è Natalia qualcosa nell’aria che respiri
in ognuno dei passi che fai ineluttabilmente rompono
la continuità dell’istante
nella tua cintura che inaugura all’arte
i nuovi codici
qualcosa
una insolita intensissima vertigine
lunga ferita appena percepibile
un certo non so che di tanto ammirabile Natalia
tanto inaudito e profondamente incomprensibile

I miei giorni sono un lento specchio intatto che aggroviglia
impassibile
nelle sue fragili fibra la tua immagine.

*

Hay algo en el aire Natalia que respiras
en cada uno de los pasos que das e ineluctables rompen
la continuidad del instante
en tu cintura que inaugura del arte
los nuevos códigos
algo
un insólito vértigo intensísimo
larga herida perceptible apenas
un cierto no sé qué tan admirable Natalia
tan inaudito y profundamente incomprensible

Mis días son un lento espejo intacto que enmaraña
inconmovible
en sus fibras frágiles tu imagen.

Federico Díaz-Granados (Colombia)

Alloggio di passaggio

Mai ho conosciuto gli inquilini della mia vita.
Non ho saputo quando escono, quando entrano,
in che stazione sconosciuta riposano le loro miserie.

Le donne sono uscite da questo corpo sbattendo le porte
lamentandosi della mia tristezza
in alcune stagioni si sono lamentate dell’umidità
del molto freddo, di qualche strana muffa nella dispensa.

Gli inquilini della mia vita vanno via sempre senza pagare
e il cortile rimane nuovamente solo
in questo hotel di passaggio dove è sempre notte.

Hospedaje de paso

Nunca he conocido a los inquilinos de mi vida.
No he sabido cuando salen, cuando entran,
en qué estación desconocida descansan sus miserias.

Las mujeres han salido de este cuerpo a los portazos
quejándose de mi tristeza,
en algunas temporadas se han quejado de humedad
de mucho frío, de algún extraño moho en la alacena.

Se marchan siempre sin pagar los inquilinos de mi vida
y el patio queda nuevamente solo
en este hotel de paso donde siempre es de noche.

Julia Erazo (Ecquador)

trifogli e foglie

trifogli di quattro foglie salgono al cielo
coprono il mio nudo corpo
lo proteggono dalla pioggia dalle tormente solari

qualcuno dice il mio nome mi chiama attraverso il bosco

ma io ho lasciato tutte le mie appartenenze dimenticate
per soffrire la vita degli alberi
per inchiodare le mie radici come dita assetate cercando
altre mani

solo i trifogli di quattro foglie possono salire al cielo
arrampicarsi sul mio nudo corpo
coprirlo proteggerlo lasciarlo essere senza nome

il bosco produttore di distanti echi tace

tréboles y hojas

tréboles de cuatro hojas ascienden al cielo
arropan mi cuerpo desnudo
lo guarecen de la lluvia de las tormentas solares

alguien dice mi nombre me llama a través del bosque

pero yo he dejado todas mis partenencias olvidadas
para sufrir la vida de los árboles
para clavar mis raíces como dedos sedientos buscando
otras manos

sólo los tréboles de cuatro hojas pueden ascender al cielo
trepar por mi cuerpo desnudo
cubrirlo guarecerlo dejarlo ser sin nombre

el bosque productor de ecos distantes calla

Tamym Maulen (Cile)

*

Mi sarebbe piaciuto essere un’altra cosa, papà
Se mi picchiasti fu perché mi comportai male
Perché dissi a mia madre che la solitudine
è la cosa più schifosa del mondo
Mi dicesti che sì, la vita è bella
ma prima o poi ha in sé il morire
Avevi ragione: ora quasi nulla vale cento soldi
Dopo che ci siamo sbagliati, il più onesto
sarebbe sbagliarsi di più. Ciao
Mi sarebbe piaciuto essere un’altra cosa, papà:
Il tuo figlio, per esempio.

*

Me hubiese gustado ser otra cosa, papá
Si me pegaste fue porque me porté mal
Porque dije a mi madre la soledad
es lo más asqueroso del mundo
Me dijiste sí, la vida es bella
pero tarde o temprano tiene que morir
Tenías razón: ya casi nada vale cien pesos
Después de equivocarnos lo más sincero
sería equivocarnos más. Hola
Me hubiese gustado ser otra cosa, papá:
Tu hijo, por ejemplo.

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