Anna Bergna

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A cura di
Luigia Sorrentino

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Oggi vi presentiamo una poesia di Anna Bregna,  che vive a Blevio, sul lago di Como, tratta da “I CORPI E LE CISTERNE” (LietoColle, 2015).

Precedentemente Anna ha pubblicato CROCEVIA, sempre con LietoColle nel 2011 e PALAFITTE, con lo stesso editore, nel 2012.

Le “domande” che si pone Anna in questa poesia, “annegano” fin dalle prime ore del giorno, in quella che lei stessa definisce, “un’amara colazione”.

Domande senza risposta, oppure, risposte amare, “tempeste lessicali,” che vivono in uno spazio che non ha futuro, in cui ci si ritrova, come “un vento passeggero”, “nella pieghevolezza”  di un canneto.

I.

Domande insolubili annegano
in un’amara colazione.
Gigli sulle dune del pensiero,
alla mercé dei predatori,

 

relitti di tempeste lessicali
e sabbia attorno alla visione:
sogni di Altri estremi e prodigiosi,
grondanti chiavi di interpretazione.

 

La luce di un amato separato dal pensiero,
guado per le mandrie esauste,
vento salmastro rivelato
dal vibrare di un calice bianco.

 

Concentriche possibilità verticali,
estasi di una domenica mattina.
Cadute sulle ginocchia nude e preghiere
a un padre che non ha
sostanza umana,
padre mentre lo stiamo generando.

 

Eppure la vita è priva di disegno,
nata nel fondo di depositi gravitazionali
umili abbracci su terrazze esposte a eventi stagionali,
misura dei racconti e guardia
dalle sorgenti fonde.

 

Polifonia che sgorga da un vento passeggero,
giocoso nella pieghevolezza di un canneto.

 

 

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