Premio Strega, Emanuele Trevi: “Assurdo escludere Aldo Busi”

“E’ una cosa assurda escludere Aldo Busi. Non capisco perché un libro bello come il suo non rientri nella cinquina di un premio così importante, soltanto perché il suo editore non ha rapporti forti con i salotti romani. E poi ho rimpianto per il volume di Lorenzo Amurri ‘Apnea’ pubblicato da Fandango. Si meritava la finale”.

Lo scrittore Emanuele Trevi, arrivato secondo al Premio Strega dell’anno scorso, con il suo ‘Qualcosa di scritto’, a due soli voti da ‘Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi’ di Alessandro Piperno, boccia la cinquina uscita la sera del 12 giugno 2013 nel consueto appuntamento di Casa Bellonci.

Ad aggiudicarsi il primo posto è stato ‘Le colpe dei padri’ (Piemme) di Alessandro Perissinotto con 69 voti. A ruota, a tre sole distanze, si è piazzato ‘Resistere non serve a niente’ (Rizzoli) di Walter Siti con 66 preferenze. Terzo gradino per ‘Figli dello stesso padre’ (Longanesi) di Romana Petri con 49 voti. Alla quarta posizione arriva ‘Mandami tanta vita’ (Feltrinelli) di Paolo Di Paolo con 45 voti. A chiudere la cinquina è ‘Nessuno sa di noi’ (Giunti) di Simona Sparaco che ha ottenuto 36 voti.

Trevi, che questa primavera si è dimesso da giudice dello Strega, spiega che “la giuria non seleziona dei libri, ma risponde soltanto dei ‘si” o dei ‘no’ alle proposte pressanti delle case editrici. Quando un editore presenta un libro buono come quello di Walter Siti va tutto bene. Ma nel momento in cui una casa editrice non ha gli agganci giusti, si potrebbe escludere qualunque opera. Il metodo di scelta non è selettivo e culturale. Ma si tratta soltanto di favori realizzati case editrici”.

Il libro di Busi, ‘El especialista de Barcelona’ (Dalai), ribadisce Trevi, ” è molto bello. Ma la ragione della sua esclusione è la debolezza del suo editore all’interno di certi ambienti. Alla fine spero che vinca il lavoro di Siti. In questo caso, l’editore forte che lo pubblica, cioè Rizzoli, coincide con il libro più bello”.

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