Veronica Tinnirello, “Polaroid stile impero”

Letture
a cura di Luigia Sorrentino

dalla Prefazione di Francesca Serragnoli

«il cielo neanche l’acqua/ dei santi lo lava via, è un ver­so della prima poesia che dà il benvenuto a chi leg­ge e lo trattiene. Poi il ritmo incalza e i segni minimi, di cui è composto, diventano come indizi, orme nella ne­­­ve della memoria, una luce nel pensiero (così anche, mi pare di ricordare, Ungaretti metteva a fuoco la poe­­­­­­­sia del Petrarca). […] È una poesia di viaggio, misteriosa, difficile d’afferrare nella sua stra­­­­­­na metamorfosi, questo filo di se­ta che cuce versi e paesi lontanissimi, citati solo nel lo­ro essere porto del­­lo sguardo. Non dico che la poesia deve avere lo scrupolo di farsi capire (scrupolo che non condivido), dico una co­sa più banale: che la scrittura è sempre serva, seconda, che viene dopo e che non può isolarsi, deviare, non ricordare quel bagliore che l’ha chiamata ad essere.» Continua a leggere