Leonardo Sinisgalli, quando il matematico superò il poeta

“Furor mathematicus” recentemente ripubblicato da Mondadori, è un libro unico nel panorama letterario del Novecento “espressione di una intelligenza fuor del comune” come scrisse Franco Fortini nel 1950. È anche la consacrazione della prosa di Sinisgalli noto soprattutto come poeta “perché in queste pagine lo scrittore lucano produce un tipo di prosa scientifica che probabilmente non ha eguali nel nostro Novecento. Un periodare mosso, che segue la storia del pensiero in modo consapevole e rigoroso,  ma con una attenzione al senso umano della ideazione sia tecnica che scientifica, caricando di stupore aspettativo la narrazione e rilevando come la serie delle scoperte si iscrivano  in un percorso conoscitivo complessivo, nell’avventura dell’uomo alla ricerca di una radice  razionale del cosmo, di una mathesis che sia in grado di comporre una radice esplicativa del mondo, rilevando come ogni conoscenza risponda anche a una ragione operativa, di creazione e di manipolazione della realtà” (Antonello, 1950).  Continua a leggere