Marino Santalucia, “Norma L’altra me”

Marino Santalucia

Marino Santalucia racconta in “Norma L’altra me”, Edizioni progetto cultura 2020, lo sguardo di una donna nei diversi momenti della vita. Una poesia che si posa sullo sguardo femminile e poi sul se stesso maschile, poi su altre donne e uomini che si interrogano su ciò che vedono, su ciò che vivono.

IL NIDO

Non parlano i miei slanci
assalgono il silenzio impigliandosi
alle tue reticenze fanno il nido.

 

FOSSI STATA ALMENO UNA CORDA

Chi ha scolpito
labbra e viso
per cantare la mia poesia?
Fossi stata almeno una corda
avrei vibrato all’infinito.

 

IL BRUNO ODORE DELLA TERRA

Dentro me non manchi mai
non svanisci nell’aria,
ovunque spandi
il bruno odore della terra
e canti eterne piramidi.

 

SAREI UN ORTO BELLISSIMO

Potrei essere rinchiusa in uno spazio infinito
bellissimo come un orto incolto
senza rumori
tranne il seme che sboccia
o il vento che scompiglia.

 

INNUMEREVOLI SBAGLI

E’ impossibile stabilire
chi sia Marino e chi sia Norma

quanto ci siamo amati
persi e poi ritrovati

mentre gli anni ci avranno cambiati
liberandoci del superfluo
dopo innumerevoli sbagli.

Marino Santalucia, Edizioni Progetto Cultura, 2020

 

Marino Santalucia nasce a Roma dove risiede. Nel 204 entra nell’ONG Emergency. E’ tra i vincitori del Premio Concorso di Poesia il Federiciano. A Ottobre 2010 esce la sua prima raccolta “Versi Riversi”. Nel 2014 pubblica “Gli angoli del corpo”.

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