Andrea Bajani, “Promemoria”

Andrea Bajani

di Eleonora Rimolo

Nelle poesie di ” Promemoria” di Andrea Bajani l’uomo è “un essere gettato nel mondo”, alla maniera heideggeriana. Il suo modo di aggrapparsi alla vita e di sentire la consistenza del proprio esserci è trovare un intimo accordo con le cose che lo circondando: gli oggetti diventano strumenti affettivi, simboli di un sentimento che permane tra “piatti e bicchieri per mangiare”. Il tentativo di uscire dalle strutture entro le quali trascorriamo le nostre giornate non porta ad una rinascita né la natura fornisce risposte certe: in realtà i grandi spazi inquietano, nascondono un mistero ancor più fitto e meno comprensibile della nostra esistenza (“Affacciarsi alla finestra/trovarsi il mare sulla destra”). La morte è annientamento di quella cosa imprecisa detta uomo, la cui traccia poco visibile e deteriorabile rimane incastrata e muta nelle parole degli altri, lasciate in giro come un appunto distratto (“È rimasto scritto sulla lavagnetta/tra le cose da non dimenticare”). Le illusioni dell’età infantile si dissolvono velocemente con il sopraggiungere degli errori – costante dell’agire umano – (“Errore dopo errore continuare”) e lasciano spazio a una rassegnazione velata allo stesso modo di ironia e di malinconia (“sbagliare/un maniera più professionale”): crescere è dunque una cosa da niente, e tutto diventa fine a se stesso in questo libro che è una implosione della verità in forma di verso.

Da ” Promemoria “, Einaudi 2017:

Traslocare dentro un’altra
lingua. Portare soltanto
piatti e bicchieri per mangiare.
Affacciarsi alla finestra
trovarsi il mare sulla destra.

*

È rimasto scritto sulla lavagnetta
tra le cose da non dimenticare.
Sale grosso multa carta da regalo
posta bollettino tacchi da pagare.
Dopo l’esame delle feci guarnizione
andare Verano per la cremazione.

*

Errore dopo errore continuare.
Sbagliando spesso, imparare
a farlo meglio: sbagliare
in maniera più professionale.
Mandare giù la stessa spina
ma guadagnarci in autostima.

Andrea Bajani è autore di romanzi e racconti, di reportage, opere teatrali e traduzioni dal francese e dall’inglese. Nel 2003, per Pequod, esce il romanzo Qui non ci sono perdenti. Nel 2005 pubblica con Einaudi Cordiali saluti mentre nel 2006 esce il reportage Mi spezzo ma non m’impiego, viaggio-inchiesta nell’universo dei nuovi lavoratori precari. Del 2007 è il romanzo Se consideri le colpe, che vince i premi Super Mondello, Recanati e il Premio Brancati nonché il Premio Lo Straniero; nel 2008 è seguito il reportage Domani niente scuola. Con il romanzo Ogni promessa (Einaudi, 2010) vince il Premio Bagutta; successivamente sono pubblicati: La mosca e il funerale (Nottetempo, 2012), Mi riconosci (Feltrinelli 2013), La vita non è in ordine alfabetico (Einaudi 2014), Un bene al mondo (Einaudi 2016) e la raccolta poetica Promemoria (Einaudi 2017). Suoi articoli sono pubblicati su giornali nazionali ed esteri come «La Stampa, «l’Unità», «il manifesto», il supplemento domenicale de «Il Sole 24 ore», «Libération».

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