Rita Antonietta Gorini, “Viaggi di versi”

ViaggiDiVersi

Nota di Beniamino Soressi

Con la raccolta poetica intitolata “Viaggi di versi”, l’autrice ha scandagliato il proprio passato, alla ricerca di un modo per interpretare ed esprimere se stessa. Il titolo scelto per la prima sezione, Affreschi, appare molto significativo per riflettere sulla poetica dell’autrice che, partendo da memorie impresse “sull’intonaco dell’anima”, intende richiamare i visi, le usanze, i gesti, le parole e gli ambienti che hanno caratterizzato la propria vita, a cominciare proprio dagli affetti, delineando come in un dipinto immagini di vita quotidiana con la propria famiglia; ecco dunque le poesie dedicate alla madre, al padre e ai nonni. Si propende qui per una lirica narrativa basata sul verso libero per descrivere in modo spontaneo scene di vita domestica.

Un altro tema affrontato dall’autrice è quello dell’“assenza” di soggetti che appartengono al proprio vissuto. Indagare all’interno di queste assenze provoca nostalgia nella poetessa, come recita il titolo di un suo componimento. Di fronte a questo sentimento “l’unica scelta quando non c’è scelta” è la rassegnazione per un tempo scomparso, per il vuoto lasciato.

Segue la sezione intitolata Percorsi, dove l’autrice esibisce nei suoi versi maturità e consapevolezza dopo aver attraversato il dolore, la nostalgia e la rassegnazione, al punto che in alcuni di essi dialoga con un interlocutore a cui dà consigli: “lascia che sia un sorriso”, “concediti una carezza”.

Altra sezione importante della raccolta si apre con Cromie, un secondo manifesto poetico dell’autrice, che qui affronta il proprio rapporto con la natura, una natura armonica, perfettamente accordata con il suo stato d’animo, una natura che non minaccia, ma che conforta, al punto che ritornano le “cromie di versi”, i colori usati per affrescare ancora una volta l’anima. Da qui si “riaccendono le luci della speranza”, come recita un verso della poesia Notturno romano.

 

ESTRATTI da: “Viaggi di versi” di Rita Antonietta Gorini, Giuliano Ladolfi Editore

DIAFRAMMA

Seduto sul muretto
sembri assorto in pensieri
lenti come le tue gambe.
Non hai fretta.
ti gratti il naso,
ti alzi, ti risiedi.
Scatti di irrequietezza dilatata dal sopore degli anni.
Occhi, diaframma esposto a un tempo infinito
per catturare il bagliore di una lunga attesa.

* * *

ADOLESCENZA

Mani serrate a pugno di dissenso,
cuori lacerati da incertezza.
Innamorati i sogni,
gli sguardi s’infiammano,
vibrano i desideri.
Teneri bruchi,
clandestini nel corpo,
quanto è faticoso
strisciare nel bozzolo
prima che spuntino le ali.

* * *

VECCHI

Ogni giorno un piccolo indizio:
movimenti che rallentano,
pensieri che si sgretolano.
Ci sono vecchi mascherati di delusione,
che voltano la schiena ai desideri
e incorniciano tele vuote.
Ci sono vecchi sempre stati vecchi
e accumulano cianfrusaglie nei ricordi.
Ci sono vecchi che, solleciti,
brulicano tra le emozioni
e per non arrossire dei loro sogni
si rifugiano in un delicato… “non ricordo…”.

____

Nota dell’autrice

“Viaggi di versi” è un percorso di vita.
Ho compiuto un’esplorazione dentro e fuori di me, attraverso il ricordo e l’osservazione, fermando le emozioni, come in uno scatto fotografico, e usando la parola come veicolo.
La poesia mi ha preso per mano, dandomi la forma e gli strumenti per raccontarmi.
E’ stato estremamente liberatorio poter parlare di ciò che mi ha sfiorato, incontrato o ferito.
Leggersi dentro e conoscersi aiuta a riconoscersi in questo mondo.
Se conosci te stesso, conosci le tue passioni e le tue capacità, anche i tuoi limiti.
Esprimerlo è ciò che resta.

 

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