In ricordo di Edgardo Abbozzo e Claudio Spinelli

Abbozzo_SpinelliAppuntamento
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Biblioteca storica dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia
Sabato 12 dicembre 2015 alle ore 16,30
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L’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, facendo seguito a un’iniziativa del suo indimenticato Presidente, onorevole Alfredo De Poi, L’Accademia riflette sulla sua storia (che diede vita, nel 2011, a un importante convegno dedicato ai secoli più antichi dell’Istituzione, i cui atti furono poi raccolti in un prezioso volume), intende proseguirne lo spirito. Con questa seconda tappa, L’Accademia riflette sulla sua storia rivolge la sua attenzione a periodi molto recenti, nella ferma convinzione che con il termine “Storia” si debba considerare tutto l’arco cronologico in cui si situano gli oltre quattro secoli di attività dell’Accademia perugina nella loro piena continuità.

Al centro della giornata di studi sarà l’omaggio alla memoria (e, ancor più, la riflessione critica) imperniata su due figure fondamentali degli ultimi decenni dell’Istituzione, Edgardo Abbozzo, che ricoprì il ruolo di Direttore, con grande propositività e con una preziosa apertura alla sperimentazione didattica, e Claudio Spinelli, che ne fu l’attento Presidente, con una gestione valorizzata dai numerosi ruoli pubblici e politici che egli si trovò a rivestire nella sua carriera. L’occasione di questa doppia celebrazione è l’uscita pressoché contemporanea di due volumi dedicati a ciascuno dei due personaggi: Amedeo Anelli ha infatti curato nel 2015 per le Edizioni Ticinum di Pavia la preziosa raccolta di Aforismi e Pensieri di Edgardo Abbozzo, mentre Gianfranco Ricci, nel 2014, ha dato alle stampe per la Casa Editrice Volumnia di Perugia una documentata biografia, Claudio. Una vita, tante vite. Nell’incontro perugino, organizzato dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, saranno proprio i due Autori a presentare non solo i due rispettivi libri, ma anche e soprattutto i due personaggi che ne sono al centro.

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Edgardo Abbozzo (1937-2004) è stato uno degli artisti più significativi in Umbria, oltre che uno dei maggiori in Europa ad occuparsi del rapporto arte-alchimia, ricerca alla quale si è dedicato sperimentando tecnologie e creando nuovi linguaggi. Stimolato all’amore per l’arte dalla madre pittrice, allieva di Arturo Checchi, studia prima all’Istituto d’Arte, poi all’Accademia di belle arti ”Pietro Vannucci” di Perugia, dove ha come maestri Domenico Caputi e Gerardo Dottori. Nei primi anni Cinquanta iniziò l’attività artistica partendo da un informale che risentiva della lezione di Paul Klee e di Giuseppe Capogrossi, e dedicandosi anche alla scultura e alla ceramica. Nel 1953 tiene, giovanissimo, la sua prima personale alla Sala della Vaccara di Perugia alla quale seguono altre mostre e i primi riconoscimenti da parte della critica. Nel 1962, a soli venticinque anni, assume la direzione dell’Istituto d’Arte di Deruta e nell’anno successivo, su invito della Triennale di Milano, espone a Buenos Aires e a Berlino. In questi anni entra in relazione con artisti come Lucio Fontana ed Edgardo Mannucci e con critici quali Giulio Carlo Argan, Giancarlo Politi, Italo Tomassoni e Nello Ponente.

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Claudio Spinelli (1930-2002) è stato un uomo di multiforme sensibilità, pronto, in 72 anni di vita, a dare il meglio di un animo colto e generoso. Molto legato ai suoi affetti famigliari, ha saputo dare il meglio di sé anche alla poesia dialettale nonché alla politica, alla pubblica amministrazione, alla tutela dei lavoratori, alla solidarietà sociale, alle più significative istituzioni di una città che ha profondamente amato (fra le quali la Presidenza dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, che già si è ricordata).
Un’esistenza, la sua, caratterizzata dalla frequentazione con due cardini culturali e spirituali: il mitico mazziniano Guglielmo Miliocchi, simbolo di un martoriato patriottismo, e il geniale parroco della chiesa perugina di Santo Stefano, don Egidio Giulietti, prete modernista ansioso di garantire alla Chiesa orizzonti più avanzati. Fondamentali figure di riferimento alle quali ha dedicato rime gonfie di ammirata gratitudine.

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Amedeo Anelli è nato a Santo Stefano Lodigiano nel 1956, ma risiede dallo stesso anno a Codogno, si occupa di poesia, filosofia e critica d’arte collaborando con artisti, centri culturali, organizzando numerosi cicli di mostre ed altre manifestazioni. Ha pubblicato numerosi cataloghi, libri d’arte con artisti di fama internazionale, libri d’artista ed opere di divulgazione, dando alle stampe anche significative raccolte poetiche. Ha fondato e dirige dal 1991 la rivista internazionale di poesia e filosofia “Kamen’” e dal 2009 fa parte del Comitato Scientifico internazionale della rivista slovena “Poetikon”. Nel 2012 ha assunto la direzione artistica del Premio Internazionale “Giuseppe Novello” per la satira e il disegno umoristico. Suoi scritti sono tradotti in russo, francese, svedese, tedesco, inglese, portoghese, sloveno e rumeno.

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Gianfranco Ricci è nato a Fiume, ma è cresciuto in Toscana e si è laureato in giurisprudenza all’Università di Perugia discutendo la tesi “Limiti penali della libertà di stampa”. Ha iniziato l’impegno cronistico con “Il Giornale del Mattino” di Firenze. Dal 1964 è stato alla redazione umbra de “La Nazione”. È giornalista professionista dal maggio 1972. Dal 1976 è stato corrispondente da Perugia de “La Gazzetta dello Sport”. Ha affrontato significative esperienze radiofoniche e televisive. Ha collaborato con “Il Resto del Carlino”, “Il Piccolo”, “Il Tempo” e “Il Mattino” di Napoli e con alcuni periodici stranieri. Ha diretto una televisione interregionale. Ha scritto libri di cronaca, storia e varia umanità. È Consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti: è stato membro dell’Esecutivo italiano e componente della Commissione giuridica.

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