“(A)mare Conchiglie”: i migranti del mare protagonisti di una performance di Kyrahm e Julius Kaiser

amare conchiglie 2 (1)di Silvia Buffo

Il 3 luglio, in occasione ella Biennale di Anzio e Nettuno, per la ‘Sezione Poesia’, appuntamento al tramonto sulla spiaggia di Forte Sangallo dove si terrà “(A)mare Conchiglie”, Performance Art scritta e diretta dalle artiste internazionali Kyrahm e Julius Kaiser, attiviste in ambito sociale, che vede protagonisti migranti, anziani, lucciole, erranti in un suggestivo reportage delle loro esperienze.

 

Ad accoglierli in riva al mare una lunga tavolata: il cibo è l’elemento primordiale della ‘condivisione’, aldilà delle lingue e delle culture.

 

Ma il cibo è anche un dono per chi ha una storia da raccontare, dal mare si approderà a questo simposio estemporaneo che prenderà voce attraverso la poesia performativa.

 

L’atto performativo in sé ha un’implicita valenza poetica che qui si stempera nei racconti di storie biografiche dei partecipanti, intervallati da poesie sull’amore e sulla migrazione. Non a caso i critici, Canova e Novelli, paragonano il lavoro di Kyrahm e Julius Kaiser a quello del poeta, scrittore e regista Pierpaolo Pasolini, affiancandolo alla sua inquietudine visionaria. Proprio negli anni ’70 Pasolini prende parte ad una indimenticabile performance di Fabio Mauri, chiamata“l’Intellettuale”: seduto su una sedia, sul suo corpo viene proiettato il film “il Vangelo secondo Matteo” e, in coerenza con il linguaggio performativo, Pasolini non può far altro che essere se stesso. È l’estemporaneità che differenzia la performance dalla rappresentazione teatrale e Pasolini è il simbolo stesso del Realismo sperimentale.

 

 alcuni migranti della performance

 

 
Oggi, anche grazie al lavoro di Kyrahm e Julius Kaiser, in Italia possiamo assistere a una ripresa della Performance Art che loro abbinano sempre ad un’indagine sociale approfondita: in questa occasione, le artiste per oltre due settimane, hanno cercato le persone nei centri di accoglienza e nelle strade, il pubblico potrà così ascoltare la storia di queste vite. 
 

Come conchiglie, dal mare, giungono anziani, erranti, lucciole, migranti. Ed è proprio “(A)mare Conchiglie” il titolo di questa Performance Art, il cui gioco etimologico richiama l’amarezza delle storie da raccontare, il mare come veicolo verso la speranza e l’amore come risoluzione della sofferenza.

 

Testimonianze di migranti e quelle di alcuni italiani anziani, per riflettere e ricordare che erano proprio gli italiani, un tempo, a migrare, nel disperato tentativo di migliorare la propria esistenza e il futuro dei loro figli, accanto ad altre storie di chi vive ai margini e di chi non ha solo il corpo da donare.

 

Tutte queste persone si uniranno in una ‘comunione laica’, oltre il credo religioso, oltre le differenze di sesso e di razza. L’obiettivo è quello di approdare con umanità a mondi sconosciuti, per riuscire ad abbattere la paura e il pregiudizio ma soprattutto per conoscere e comprendere la realtà di questi mondi.

 

Ulteriori azioni intervalleranno la performance tra cui “Il Perdono Materno” ripreso dal documentario di Jiulius, “Il Maestro del Mare”, che vede protagonista un anziano italiano emigrato in Germania per sette anni, “Il Minacciato” di Kyrahm e “Nella Valigia c’è il Mare” di Julius Kaiser.

 

Kyrahm e Jiulius Kaiser hanno già realizzato con successo altre campagne sociali attraverso le performances “Azione col sangue” per promuovere la donazione di sangue e “Il gioielliere” opera contro la violenza verso il sesso femminile ed ancora “Dentro/Fuori”, una performance dalla durata di 24 ore in cui Kyrahm si trovava in una cella di isolamento, una riflessione sulle condizioni dei detenuti in carcere.

 

Con “(A)mare Conchiglie”, quelle stesse conchiglie che calpestiamo distratti sulla spiaggia o che gridano il vento se vi poggiamo l’orecchio, ancora una volta le artiste mirano a scuotere le coscienze, decostruire gli stereotipi, combattere i pregiudizi, offrire alternative alla verità socialmente condivisa.

 

silvia_buffoSilvia Buffo, 1985. Giornalista. Cultore di Materia in Letteratura Italiana, studiosa e amante della classicità. Si occupa di Formazione, tenendo a Roma seminari sul Web Writing, di Direzione Editoriale e Start Up impreditoriali dedicate al WebMarketing e al Supporto Digitale. Si auto-definisce un’idealista. Scrive di Cultura, in primis. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto che ha delicatamente rubato a Stendhal. 

 

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