Opere Inedite, Mariastella Eisenberg

mariastella-eisenberg

A cura di
Luigia Sorrentino
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“L’odissea della migrazione e lo strazio di un mare, il Mediterraneo, non più via di rapporti fecondi tra genti e paesi ma tomba di un’umanità minore, la cui sorte è nelle mani dei moderni mercanti di schiavi, è il tema di questa mia silloge.

I testi sono accompagnati da due parole (un aggettivo e un sostantivo) a piè di pagina, che si alternano con l’uso delle liquide iniziali, per dare anche fonicamente l’idea della liquidità di un’opera che ha per protagonisti il mare e i migranti, la cui vita – tra erranza e viandanza – non presenta alcuna connotazione di solidità.”

Mariastella Eisenberg

TRE POESIE INEDITE

 

PROLOGO

C’era una volta…

                                                frammento di vita in attesa

                                               di futuro

 

un bambino

con grandi occhi lucenti…

 

                                              bianco di sale

                                              di mare

 

color d’ebano il corpo

un libricino

al cuore…

 

 

                                               parole formiche

                                               sui fogli

 

così fu trovato nel tempo

del mai…

 

 

                                                silenzioso e

                                                beffardo l’orizzonte

 

da un vento pellegrino

su una riva.

 

            A chi tocca

sollevato da molteplici umane gru spogliato e mostrato

è spazzato via.

         *

 

 

A chi tocca

setacciati gli ultimi stracci da lacrime disseccate

passato nei filtri del dolore concima il mare.

 

 

          *

A chi tocca

vagone staccato da un binario morto senza un preciso giorno

da calendario con un salto mortale senza rete

va giù.

 

 

                                                          Rabbioso Raccapriccio

 

          Non so più

le ombre dei cani randagi… Un cane randagio

azzannò il mio bambino… Il mio bambino

morì per quel morso… Il morso

mi tolse il respiro… Il respiro

tornò nel mio petto… Al mio petto

stringevo -ancora- bambini…

            Così

 

son partito

 

e

non voglio più tornare indietro.

 

Languore Languido

 

È tempo

di raccontare senza parole dove il cielo si fa mare dove mare è il cielo

tutti

indossano tasche piene di freddo:

come dirlo?

Luce Lubrica

 

Riemergi nel latte

della luna piena dopo

passi d’acqua neri di buio. Tua

la testa fuor d’acqua lontana

la casa, la luna

la casa più vicina. Cammini ancora passi d’acqua bianchi di luce

di barca in arrivo.

Letto Lindo

 

 

 

EPILOGO

                                            
                                       “Per cena una favola

Verde germoglio profumo d’aglio dappresso un tiglio lontano un miglio corre un

coniglio ed io lo voglio

lassù su un ciglio mangia un germoglio il mio coniglio

                                      e

 

il bimbo ride

il mozzo irride lei che sorride timida intride mani di fata

e di fattucchiera nella patata

               fatta di cera e

Ho fame, mamma,

scoppia la voce… Aspetta,

figlio,

che ora cuoce…

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Bibliografia di Maria Stella Eisenberg

Perché ancora i Promessi sposi – Marimar ed. Napoli 1989; Sara – Guida ed. Napoli 2005 (romanzo); Chiedi alle mani – Sovera ed. Roma 2009 (racconti).
Sillogi : Alfabetando – L’Aperia ed. Caserta 2010; Cantico nella parola svelata – La Compagnia dei Trovatori ed. Napoli 2013; Madri vestite di sole – Interlinea ed.Novara 2013;

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