Il Museo Civico Archeologico-Virtuale di Narce

Appuntamento

Il 6 settembre 2013 apre al pubblico il Museo Civico Archeologico-Virtuale di Narce (MAVNA) a Mazzano Romano.

Il MAVNA è stato istituito nel 2012 per favorire il “ritorno virtuale” delle antichità falische conservate nei diversi musei europei ed internazionali provenienti dal sito archeologico di Narce, oggi nei territori di Mazzano Romano e Calcata, nel cuore del Parco Regionale Valle del Treja.
Una parte dei reperti rinvenuti nella campagne di scavo tra il 1890 e il 1896 non fu acquistata dallo Stato, ma fu dispersa sul mercato antiquario. Il MAVNA, in accordo con le diverse istituzioni museali internazionali, ospita le ricostruzioni dei corredi conservati nel mondo. Dall’University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology di Philadelphia al Musée du Louvre di Parigi, dal Field Museum di Chicago al National Museum of Denmark di Copenhagen, dallo Smithsonian National Museum di Washington al British Museum di Londra, sei grandi musei in un piccolo nuovo museo.

La nascita di un museo a Mazzano Romano, nel luogo originario di provenienza dei beni archeologici all’estero, costituisce per tutte queste istituzioni museali l’occasione per affermare il possesso dei corredi esposti, dal momento che la totalità di questi materiali fu legalmente acquistata alla fine dell’Ottocento e di segnare la differenza con i tanti musei stranieri costituiti su collezioni acquistate o esportate illegalmente.

Le ricostruzioni virtuali – riproduzioni di corredi funerari, filmati di ricostruzione, taccuini di scavo ottocenteschi, disegni e foto d’epoca, scenari e paesaggi dell’antica Narce – grazie alla disponibilità della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria meridionale, sono accompagnate dall’esposizione di una piccola raccolta archeologica, frutto di recuperi sporadici, che, con la nascita del museo, diviene strumento di conoscenza della storia del territorio grazie ad una sua ricontestulizzazione in dialogo con l’esposizione virtuale.

Il MAVNA infatti, al di là dell’interesse scientifico che ne ha motivato l’istituzione, è nato anche con un forte connotato civico. Purtroppo, già a partire dai primissimi anni del Novecento si interruppe la stagione degli scavi ufficiali delle necropoli e cominciò quella che può essere definita una progressiva devastazione del patrimonio culturale mazzanese e calcatese, operata dagli scavatori clandestini. La missione del MAVNA è di costituire il fulcro locale delle iniziative di valorizzazione sul territorio delle antichità falische, costituendo l’occasione preziosa di disincentivare culturalmente le pratiche illecite, contribuendo a formare i cittadini e soprattutto le nuove generazioni al rispetto e alla tutela del patrimonio culturale e specialmente dei beni archeologici. Proprio per questo il museo nasce fin da subito con un percorso espositivo dedicato ai più piccoli visitatori del museo accompagnato da un libro a loro dedicato.

La prima mostra, Le principesse di Narce nel mondo: bambine, spose e madri tra VIII e VII secolo a.C., presenta virtualmente sei corredi femminili eccezionali conservati nei musei stranieri partners (per la gran parte conservati in magazzino e non esposti al pubblico), tra ricostruzioni visive e ricomposizioni degli antichi costumi funerari femminili, a conclusione di un laboratorio di tessitura antica che ha coinvolto un folto gruppo di tessitrici locali. Le sepolture femminili di Narce ci raccontano infatti di una società antica in cui il ruolo della donna doveva essere particolarmente rilevante. Simboli di status legati all’età e al ruolo si legano ad ornamenti personali particolarmente ricchi. Le bambine, le mogli e le madri, all’inizio della storia di Narce scelgono di apparire come ricche filatrici e tessitrici, responsabili dei sacrifici, custodi di un sapere antico che la mostra vuole raccontare.
(Jacopo Tabolli Direttore Scientifico del Museo Civico Archeologico-Virtuale di Narce)

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