La vostra voce
a cura di Luigia Sorrentino
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Autopresentazione
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Tiziana Soressi ha scritto racconti (“La luna nella bottiglia” ed. Serarcangeli e “La lunga vita” Prospettiva editrice), fiabe (“Un due tre… Sole” ed. Il Grappolo e “Una favola celeste” ed. I fiori di campo) e poesie (“Mia lama ardente” ed. Gli occhi di Argo; “L’azzurro non è una parola” Edizioni Progetto Cultura 2003; “Mistero e due occhi” Albatros Editore; “Teso è il destino” Ed. Tigullio-Bacherontius; “I bambini stanno bene” Edizioni Progetto Cultura 2003 e “Se non avessi queste paure” ed. Stamperia della Luna nel pozzo).

 Ha pubblicato in antologie letterarie, giornali, riviste e siti internet. Cura un sito personale on-line http://www.tizianasoressi.altervista.org/

Infinito semplice
.
L’azzurro
della tua bocca
traccia
confini di nuvole,
il cuore
è una luna
d’agosto
d’alta marea.
Vestite d’alberi
gli ignudi,
la festa è appena
cominciata:
un infinito semplice
di baci.

***

La confusione ordinata
.
La confusione ordinata
delle cose
mi fa precisa d’amore
come una foglia:
sono Venere e Santippe,
la gioia e l’ombra
femmina e madre,
creatura
appena.

***

Visioni dall’ignoto
.
Partorire
l’ignoto
come un sonno d’ombra.
Ci svegliamo
nel respiro
della luna,
nell’umore ruvido
della ciliegia.
Io sono
tutto ciò
che esiste,
oltre il tutto che esiste,
oltre il fuoco e l’aria,
la lama e il coltello.
Sono il fiore
che spinge l’onda
e la goccia
e il nulla.
Qui resterò
identica.

***

Frammenti e altri sparsi oggetti
.
Scandisce
il mio tempo
la viola nel bicchiere
due fazzoletti al sole
il riso di una banana.
Lascio
frammenti d’aria
piovere dalla ciglia.
L’invisibile
ha la grazia
dei giorni mancati.
La polvere
è una cattiva consigliera.
Io scelgo
l’impossibile.

***

Volevo il mare
.
Volevo il mare
ma ho solo sponde,
le onde le han prese gli angeli
per fare un tuffo
nel pianto di Dio.

***

Ode alla luce
.
C’è un punto
dove la luce è momento
è momento.
Beata la fretta
delle sponde
di congiungersi al mare.
Beato il lamento gaio
dell’onda
che solleva il firmamento.
Il mattino si fa
come diamante di sale
il mattino si fa
dal nulla
giù all’orizzonte;
capta la scintilla
bagna la piega segreta
della doglia
ed è argento.
Nasce la mia ora
dall’azzurro
dall’ala pregna di gabbiano.
Il mattino
è il mio tempo assoluto:
di mio padre
di mia madre
di mio figlio
della mia sorte.
Il destino è il sole.
La notte è un sogno
malnato.

***

Incarnazione
.
Dammi solo un battito,
remoto divino incerto
dammi la luce che incendia
il corpo
e che chiamano respiro,
e poi il guizzo paziente della palpebra,
l’invisibile diventare pensiero.
Anche oggi nasco viva
da una tasca della carne
da una ruga del cielo.
Piovo come fa il giorno
donna di terra
e pesce di nuvola,
in tempesta.

***

Ricetta per cose inutili
.
Non vorrei dirti
parole più lunghe delle tue braccia,
più brevi dell’aurora.
Che tutti mi sentano:
a volte qui c’è l’infinito.

***
Basta esistere
.
L’altra vita che è in me
come un ramo di rose
trema nella brezza
dell’assoluto.
L’invisibile ha un nome
che mi parla
come un petalo d’acqua dolce
sfiorito.
Faccio naufragio nell’assenza:
a metà fra aria e cielo
incontro la luna.
Per salvarsi dall’esistenza
basta esistere.

***

E il nulla non è il nulla
.
Come va quel mondo?
Nudo scampolo di roccia
dammi la tua scheggia.
Di là fiorisce il sale
sull’albero della bellezza?
E la luce prende il tuo cuore
tra le sue mani?
Cerchiamo oltre la parola,
altri frastuoni della voce
dove l’ugola tace
e il nulla non è il nulla.
***

Se parto non ritorno
.
Se parto non ritorno,
lungo è l’azzurro.
Questa è la mia danza,
nettare di sciame bianco.
C’è un oltre
che mi prende le mani:
chi vivrà non vedrà.

Tiziana Soressi