In memoria di te, Michael Jackson

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In memoria di te, Michael Jackson
a cura di Luigia Sorrentino

 

Un ricordo d’amore
di Roberta Piergallini

Sono trascorsi tre anni esatti dalla scomparsa di Michael Jackson, il Re del Pop.
Il 25 giugno 2009 alle 13.30, ora della California, il sito tmz.com, inserisce un post. “Abbiamo appena appreso che Michael Jackson è stato trasportato con un’ambulanza in un ospedale di Los Angeles. Ci è stato detto che si è trattato di un arresto cardiaco e che il personale paramedico ha eseguito una rianimazione cardiorespiratoria in ambulanza. Pare che le sue condizioni siano gravi”.
Sono le ore 14.44, ancora una volta tmz.com batte tutti sul tempo dando la notizia della morte di Michael Jackson, diciotto minuti dopo che i medici ne hanno dichiarato ufficialmente il decesso.
“Il modo in cui Elvis si è distrutto con le proprie mani mi affascina, perché non vorrò mai seguirlo su quella strada.” Sono parole di Michael Jackson, tratte dalla sua autobiografia “Moonwalk”, pubblicata nel 1988. Dopo il 25 giugno 2009 quelle parole suonano come una drammatica beffa.
La notizia della morte del Re del Pop crea smarrimento e dolore nei fans di tutto il mondo: alcuni si raccolgono davanti alla villa di Jacko in Sunset Boulevard, altri davanti alla casa natale o di fronte all’Apollo Theatre di New York,da dove partì la strepitosa carriera dei fratelli Jackson. Milioni i seguaci che si incontrano in Rete, mandando in tilt i siti di informazione ed i social network.
Al centro l’epilogo di un artista dalla storia complicata e controversa, quasi napoleonica nell’alternarsi di ascensioni e cadute, ma chi era in realtà Michael?

Nato il 29 agosto 1958 a Gary, una malinconica cittadina industriale non lontana da Chicago, Michael è il settimogenito di nove fratelli, figlio di Jo Jackson e Katherine Scruse. Inizia la carriera di cantante a soli 5 anni, diventando il piccolo leader dei Jackson 5 ( gruppo costituito da Michael ed i suoi fratelli Jermaine, Jackie, Tito, Marlon).Il quintetto inizialmente si esibisce in vari locali della zona, fino alla firma con la casa discografica Motown Record nel 1968, che porta la giovane band al successo.Diana Ross fa da madrina al primo album, “Diana Ross Presents the Jackson 5”, che vende seicentomila copie, l’album successivo, “ABC”, ne vende ottocentomila. Il singolo ABC va al numero uno della classifica e scalza Let it Be dei Beatles. Il vero successo di Michael arriva quando l’artista decide di trovare la sua indipendenza e distaccarsi dai Jackson 5. I suoi album che scaleranno i vertici delle classifiche internazionali, con la casa discografica, Epic Records e con la co-produzione di Quincy Jones, sono Off the Wall (1979) e Thriller (1982). Fino ad allora i video erano solo un insieme di immagini, con Thriller tutto cambia: è il primo video-clip ad avere una vera e propria trama ed una coreografia eccezionale. Il brano, tra porte che sbattono, ululati, rap finale con risata agghiacciante dell’attore Vincent Price, noto per i suoi film su Dracula, racconta di un pauroso incontro con un gruppo di zombie. Per dirigere questo costosissimo cortometraggio Michael vuole il regista John Landis. La Epic si rifiuta di finanziare questo video troppo lungo e innovativo per l’epoca, così Michael decide di produrlo da solo. Per poter rientrare nelle spese, ha un’idea geniale che segnerà profondamente la cultura pop dagli anni Ottanta in poi. Michael decide di realizzare, contemporaneamente al video, The Making of Thriller, un documentario sulla sua realizzazione, in cui si svelano i trucchi e si intervistano i protagonisti. Dopo questo filmato, il “making of ” diventa quasi un obbligo per qualunque cosa:dagli spot pubblicitari ai programmi televisivi,alle sessioni fotografiche per i calendari. Non è forse un caso se la pagina americana di Wikipedia dedicata a Michael Jackson inizia definendolo recording artist (artista che ha inciso dei dischi), entertainer ( persona che si dedica a svariate arti come canto, ballo, recitazione) e businessman. Michael non solo inventa un nuovo genere di documentario, ma riesce a venderne anche 350 mila copie. Thriller ha un successo planetario, è l’album più venduto nella storia della musica (più di 104 milioni di copie). “Beat it” e “Billie Jean” (contenuti nell’album) sono stati i primi clip di un artista di colore ad essere trasmessi da un’emittente nazionale americana (MTV).In occasione del grande spettacolo televisivo creato per i venticinque anni della Motown, Michael partecipa cantando con i fratelli qualche successo, ma a una condizione:vuole uno spazio tutto suo per esibirsi in Billie Jean. Il programma resta nella memoria del pubblico, proprio grazie a quel numero, in cui Michael si esibisce davanti a milioni di spettatori nel suo particolare stile di danza detto Moonwalk (camminata sulla Luna).Questo ballo viene dall’influsso breakdance e da alcuni passi di quegli artisti, da Fred Astaire a James Brown, che aveva a lungo studiato durante l’adolescenza.

Gli album successivi di Michael, Bad (1987), Dangerous (1991) History (1995), Invincibile (2001) hanno venduto milioni di copie, ma non sono mai riusciti ad eguagliare la sua punta di diamante, Thriller. Nel 1985 Michael Jackson e Lionel Richie scrivono insieme “We are the word”. Il singolo serve a raccogliere fondi di beneficenza contro la fame nell’Africa Orientale e viene anche premiato con un Grammy come canzone dell’anno. Michael si distingue per le innumerevoli attività di beneficenza che lo coinvolgono, le più celebri sono la “Heal The World Foundation” fondata nel 1992 e la “Heal The Kids/Time with Kids” fondata nel 2001. Vanno anche ricordate la fondazione di un’associazione benefica in supporto di bambini vittime di gravi ustioni e tutti gli ospedali (compreso il Bambin Gesù di Roma) da lui sostenuti. Più volte è stato riconosciuto come la star che più di altre si è distinta per le opere di beneficenza. In particolare la maggior parte delle opere di carità dirette e finanziate da Michael hanno come scopo primario l’aiuto dei bambini di tutto il mondo.

E’ praticamente impossibile parlare di Michael Jackson senza toccare una pagina difficile e controversa della sua vita. Il re del pop viene incriminato per pedofilia e molestie sessuali ai danni di un ragazzino di 13 anni, reati che avrebbe commesso all’inizio del 2003 nella propria casa-parco di divertimenti, Neverland. La cosa certa è che il 13 giugno 2005 la giuria lo assolve da tutti e dieci i capi di imputazione che gli erano stati contestati, ma Michael uscirà devastato da questo processo: la psiche già fragile dell’artista è ormai compromessa e l’unico modo per andare avanti senza pensare, senza provare dolore fisico o morale, è cercare di dormire un sonno profondo, compatto, che solo certi farmaci sono in grado di garantire. La morte improvvisa di Michael ha scioccato il mondo intero. Il 7 novembre 2011 il dottore Conrad Murray, medico personale dell’artista, è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo involontario per aver iniettato al suo paziente una dose letale del potente anestetico, Propofol.

Michael Jackson è stato un brillante artista per la sua generazione, un genio la cui musica ha riflettuto la passione e la creatività di un’era. Il suo talento è innegabile, riconosciuto come il “Re del Pop, R&B e Soul”, ha consacrato la “black music” come musica popolare, riuscendo a fondere musicalità R&B con ritmi pop e rock, generando qualcosa di totalmente nuovo nei primi anni ’80 e consacrando poi negli anni ’90 il genere “Jacksoniano”.La sua arte ed il suo magnetismo hanno cambiato il panorama musicale per sempre. I suoi fans e non solo lo ricorderanno per sempre.

Ora ci piace immaginarlo in cielo, mentre insegna agli angeli a cantare e ballare,come solo lui sa fare.

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