Opere Inedite, Federico Caruso

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Autopresentazione
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“Mi chiamo Federico Caruso. Ho 32 anni sono di Termoli, ma sono nato a Milano.

Dall’età di 17 anni scrivo poesie, mi cimento nella letteratura, e da diversi anni pubblico i miei testi su diversi siti web. Ho partecipato a diversi concorsi letterari, nonché presente in alcune antologie letterarie, e riviste.Queste poesie che presento le ho scritte tra il 1999 e il 2011, e mai pubblicate. Alcune sono presenti in diversi siti letterari e di poesia.

La mia poesia prende spunto dal vivere quotidiano, dalla realtà odierna. I temi che prediligo e che tratto maggiormente sono l’introspezione, la visione esistenzialistica, la natura e la vita.

Poesie nate da riflessioni quotidiane,che alternano momenti di riflessione profonda introspezione, alternati da momenti di gioia e tristezza.

Con queste poesie voglio esprimere la mia interiorità, il mio essere, e condividerlo con gli altri.

Chieti
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Chieti,ti conobbi una sera
gelida d’inverno
salendo su per curve
e tornanti.
Come rocca solitaria
nascosta sull’alta rupe
apparisti.
Era già buio
Quanto freddo quella sera!
Attraversammo la villa comunale,
la strada era innevata.
I palazzi antichi,la cattedrale,
ma la città era deserta …
A tenermi compagnia quella
sera solo il freddo e i neon
delle vetrine.
Abbandonata al freddo inverno
eri tu Chieti.

L’esodo

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Febbraio duemilaeundici
salpa la nave carica
di sogni e disperazione.
La carretta traversa
lemme lemme
il mare.
L’esodo biblico
ha inizio.

Versi tricolori
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Per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia
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Pochi giorni,poi comincia la grande
festa nazionale.
La città del Vasto adorna di tricolori.
Sembra quasi Natale…
Dovunque camminando incontro bandiere,
sulle cimase delle case,sui balconi
sui campanili delle chiese.
Che gioia improvvisa ebbi!
I negozi con le vetrine tappezzate
del tricolore,i quadri di Mazzini,
Cavour e Garibaldi recano lustro
e gioia al grande evento.
Si avverte nelle strade
l’afflato patriottico,
respiro risorgimentale,odor
di libertà.
Anche Rossetti,il patriota
al centro della piazza plaude
festoso.
Italiani inneggiamo alla patria
Onore al tricolore!
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Vasto ,15 marzo 2011

 


Il tricolore
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Scendendo giù per Corso Umberto
vidi appoggiato alla parete del
Castello Svevo
il magnifico tricolore.
Guarda come fiammeggia al vento
tra le due torri il tricolore!
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Termoli,14 marzo 2011

 


Apocalisse
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Trema il Sol Levante!
Trema la terra,trema il mare…
Apocalisse!
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14 marzo 2011

Miracoli
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A Giulio Tiberio

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Nascosta tra le colline sopra il mare,
accanto ai vitigni sorge l’antica
basilica di Madonna dei Miracoli.
Maestosa e imponente la cupola
si erge nel cielo,il campanile
alle sei di sera rintocca la solennità
dell’ Apparizione.
Si stagliano nel cielo le lodi
dei benedettini,la supplica del
Muzio genuflesso davanti a Maria.
Quanto sei bella terra d’Abruzzo!
Le tue colline armoniose sopra
l’Adriatico mi fanno sognare.
Le tue viti nascoste,il sapore del mosto
che a settembre rinfranca l’anima.
Dal Trionfo della Morte di D’Annunzio
che Miracoli ispirò,terra genuina e
contadina.
I pellegrini accorrono al Santuario
di Maria al tempo della messe,
dal Molise e dal Canada implorando
grazie.
Deh Maria,tu che sedasti la tempesta
e la grandine in Abruzzo porta pace
e sollievo nei nostri cuori.Amen!
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10 giugno 2011

 


Incontro

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E’ stato bello incontrarti
cara ragazza…
E’ stato bello ascoltare le tue
parole,percepire le tue carezze,
i tuoi baci.
Nel parco sotto il platano quel
giorno d’estate c’abbracciavamo
forti ,ti ricordi cara ragazza?
Io ti cullavo come una bambina,
t’accarezzavo la testa,i tuoi
capelli ramati io baciavo.
Poi tu mi dicesti:”Ti voglio bene sai”.
Era così soave quel momento
quanta poesia c’era nell’aria…

 

Come farei

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Come farei senza te,
senza le tue parole,
senza i tuoi gesti.
Mi riempisti l’anima!
Senza te sarei come un vaso
senza fiori.
Ma tu col tuo sorriso
sbarazzino m’irrigasti
il cuore.

 


Cinque agosto

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A Roma t’incontrai la prima volta.
Che marasma alla stazione,
io ti cercavo…
Poi arrivasti.
Complice il nostro incontro.
Prima il caffè a Piazza di Spagna,
poi le carezze e i baci su al Pincio.
“Quanto è magnifica Roma” esclamai
nel cuore.
Quel giorno d’estate mi cullasti
sotto il platano come un bambino,
le tue carezze,i tuoi baci me li porto
ancora dentro.
Poi verso sera ci salutammo e io
salutai Roma.

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