Suicidi in carcere. Oldani propone “Il giorno dell’impiccato”

Poesia e impegno civile: ditelo con noi
a cura di Luigia Sorrentino

Nasce il 13 dicembre, a cura del poeta Guido Oldani, (nella foto di Dino Ignani), “Il giorno dell’impiccato” un’ iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno dei suicidi in carcere divenuti sempre più numerosi anche a causa del grave sovraffollamento degli istituti penitenziari.

Oldani individua nell’arte e nella poesia l’unica forza civile oggi legittimata a rappresentare degnamente ‘i fratelli impiccati’. Cosa ne pensate? Lascia un tuo commento.  Proprio oggi, un ragazzo di venticinque anni detenuto nell’Istituto Buoncammino di Cagliari  di nazionalità algerina, Feres Chabachb, si è impiccato nella propria cella. Una settimana fa Monia Bellafiore, detenuta cagliaritana di trentanove anni, richiusa nello stesso carcere, si è suicidata. Una circostanza che ha portato nei giorni scorsi il ministro della Giustizia, Paola Severino, a pianificare una visita al carcere Buoncammino. Il ministro ha sottolineato che “il suicidio di un detenuto rappresenta un fallimento per tutta la società, per la famiglia, per la scuola, per il carcere e le istituzioni“.

Martedì 13.12.11 – ore 18:00 -Via Galvani 24 – Libreria Ugo Mursia Milano Il giorno dell’impiccato, Requiem per flauto traverso con Adalberto Borioli. Lettura de La Ballata degli impiccati di François Villon.

Testi e storie di : Amedeo Anelli, Claudia Azzola, Carol Biscioni, Alberto Cocco, Gabriella Colletti, Aldino Leoni, Filippo Lombardi, Daniela Marcheschi, Beppe Mariano, Olga Karasso, Alfredo Panetta, Francesco Piscitello e alcuni studenti della Paolo Grassi.

24 pensieri su “Suicidi in carcere. Oldani propone “Il giorno dell’impiccato”

  1. Quella che pubblichiamo oggi è una riflessione acuta di Giovanni Mafrica, detenuto di Spoleto, che parla non solo di uno Stato che, soprattutto in carcere, ha perso ogni legittimità a causa dei continui soprusi e violazioni delle leggi che lo stesso ha promulgato e dovrebbe far rispettare. Ma, si chiede Mafrica, come fa se è proprio lo Stato che per primo non rispetta le Leggi? Il problema è anche nostro, che invece di ribellarci, ci siamo ormai abituato a tutto…

    Ecco cosa pensa Giovanni Mafrica in proposito:

    Può uno Stato ordinare di rispettare le leggi, quando egli stesso non le rispetta?

  2. Secondo quanto scrive l’agenzia di stampa ANSA “ad aggravare la situazione nel carcere (ndr. cagliaritano) lo stato di degrado della struttura e la carenza organica del personale di Polizia Penitenziaria che ha 54 unità in meno rispetto alla tabella decretata”.

  3. Anche con le misure che adottera’ il ministro Severino,si arrivera’ a togliere dai carceri quante persone? 3000? mettiamo anche 6000….ma per arrivare al numero LEGALE e MORALE,(45000posti) se ne devono togliere 23000! e allora mi sembra che dopo tutti quei bei propositi di risolvere l’emergenza carceri, di ridare dignita’ ai detenuti, da parte del ministero della giustizia se ne venga fuori con un “ritocco” alla detenzione domiciliare che servira’ solo a rimandare a un’altra data la risoluzione di questo virus italiano che punisce due volte gli autori di reati che gia’ stanno pagando con consapevolezza i loro sbagli. AMNISTIA SUBITO!

  4. Penso a queste festività molto dolorose per milioni di persone. Anziani soli, giovani disoccupati, malati, pensionati, carcerati in attesa disperata… Tanti, troppi, già molto colpiti in passato da tutta una serie di circostanze negative, si vedono oggi addirittura negare anche la possibilità di sognare di vivere in futuro una vita decente e giusta. Una speranza negata proprio dalle istituzioni, da chi è preposto a tutelare i soggetti più deboli. Chi detiene i cordoni della borsa e chi é al servizio della comunità deve rivolgere lo sguardo e il cuore anzitutto verso le fasce più deboli e non tartassarle ulteriormente!… Altrimenti DOMANI SARA’ NOTTE FONDA!… La poesia ha detenuto sempre un ruolo primario nelle varie epoche (‘madre di tutte le arti’). Essa può aprire un varco luminoso, anche oggi, in questo particolare periodo così arido e privo di umanità , può ridare voce e dignità a chi per troppa indifferenza ed egoismo non ha più voce, ho voglia di vivere.

  5. Ultima agenzia lanciata oggi 13.12 alle ore 17 dall’Uff stampa di Mursia:
    LA GIORNATA DELL’IMPICCATO: LA VOCE DEI POETI SI ALZA IN DIFESA DEI DETENUTI E CONTRO IL DEGRADO DELLE CARCERI.
    ALLA LIBRERIA MURSIA QUESTA SERA ALLE 18.00

    “Un altro detenuto si è tolto la vita oggi in carcere al Buoncammino di Cagliari. Un ragazzo algerino di 25 anni, un’altra vittima che nessuno vuole ascoltare.
    Per questo i poeti vogliono oggi ridare voce agli oltre sessanta detenuti morti in carcere nel solo 2011,vogliamo che le loro
    voci continuino a risuonare giorno e notte.” Così il poeta Guido Oldani annuncia la serata che si terrà stasera alla libreria Mursia di Milano dal titolo
    inequivocabile: La giornata dell’impiccato.
    Con Oldani saranno presenti tra gli altri Beppe Mariano, poeta; Amedeo Anelli, direttore della rivista Kamen, Claudia Azzola, Roberto Marelli, il flautista Adalberto Borioli, i pittori Antonio Tonelli e Michele Cannò che insieme a un gruppo di ragazzi della scuola di Teatro Paolo Grassi daranno vita a una performancepoetica per sensibilizzare l’opinione pubblica. Durante la serata anche letture di brani di una delle più celebri “allocuzione ai vivi” della storia della letteratura, La ballade de pendus di Francois Villon.
    Guido Oldani, promotore di una corrente di poesia civile, lancia con questa iniziativa la proposta di una giornata permanente, da tenersi ogni anno, per smuovere le coscienze sui problemi del sovraffollamento carcerario e delle morti per suicidio.”C’è anche una graduatoria dei sofferenti, chi è nascosto scompare: e nessuno è più nascosto di chi sta in carcere”, ricorda Oldani, “noi vogliamo rendere visibili queste morti”.
    Alla serata ha dato la sua adesione anche il presidente della Provincia di Cagliari Graziano Ernesto Milia.

  6. trovo che ci sia un grande bisogno di poesia, che non è un esercizio per intellettuali: la poesia parla di noi, parla di tutto

  7. (ANSA) 14 DIC. – Il ministro della giustizia Paola
    Severino “spera” che il decreto ‘svuotacarceri’ possa essere
    adottato venerdì dal Consiglio dei ministri. Lo ha detto al
    termine del consiglio giustizia dell’Unione europea. Severino ha precisato che tra le misure non ci sara’ il braccialetto elettronico.

  8. cara Luigia Sorrentino,
    con “Il giorno dell’impiccato”, ho cercato di ridare “vita” alle vittime di questo turpe safari con tanto di caccia all’uomo. Questo che accade è uno degli infiniti esempi di applicazione del mio “Realismo terminale” .(vedi omonimo mio saggio edito da Mursia e diventato in questi giorni americano). I popoli si accavallano sugli altri popoli irreversibilmente, nelle metropoli, sopra gli oggetti. Qui avviene lo scambio dei ruoli: l’oggetto diventa soggetto e l’uomo si trasforma in complemento oggetto. Vi è di più. Ciò comporta che la natura sia a immagine e somiglianza dei prodotti e la similitudine si rovesci (decisivo, a mio avviso per la poesia). es.: non è più la ruota di un cammion, rotonda come il sole ma, quest’ultimo tondo come la ruota di scorta. Inappellabile e progressivo è dunque l’accatastamento dei popoli nelle metropoli.8già 4 miliardi su 7 e in continua crescita). La giustizia, inconsciamente, è strumento del “Realismo terminale, che porta alle estreme conseguenze ed imballa gli esseri umani, che si rompono. Ecco perchè la stessa giustizia è allo sbando e non sa più da che parte voltarsi.E con lei la politica. Però i fratelli impiccati, uno ogni pochi giorni, non tacciono più.Mai ho visto un incontro come quello di ieri, Continuerà, con chi vorrà, il girotondo con i fratelli impiccati, che stanno con me.

  9. Carissimo Guido Oldani,
    forse ricorderai la poesia straordinaria del nostro Giuseppe Ungaretti contenuta ne “L’allegria”, iniziava così:

    ”Si chiamava Moammed Sceab/ discendente/ di emiri, di nomadi/ suicida/perché non aveva più/ Patria” […] Cito a memoria.

    Il grande Ungaretti nella poesia ricordava un suo caro amico. Moammed infatti, si tolse la vita per ‘uccidere il mondo intorno a lui’, o, forse – mi sento di aggiungere – per ritrovare se stesso.

    Un omaggio del poeta Ungaretti all’ ‘esiliato’, a colui che ha perso la sua Patria e la sua cultura e che non ne ha trovata un’altra corrispondente.

    caro Olodani,
    Solo i poeti possono restituire la dignità agli esiliati, agli emarginati.

    La ringrazio personalmente e pubblicamente per il suo contributo. Per aver dato una ‘seconda vita’ a un ragazzo algerino che… “Si chiamava Feres Chabachb…”

    Ma quanti ce ne sono? E quanti ce ne saranno ancora?

    ….

  10. ed oggi l’ennesimo suicidio: un giovane venticinquenne è la sessantanovesima vittima.
    da anni porto poesia nella casa circondariale di varese.
    e fortunatamente tra tutti i ristretti con cui scandisco il percorso sulle forme espressive nessuno ha mai compiuto tale gesto, di cui sento il fallimento anch’io, sulla mia pelle.
    questa settimana cagliari e busto arsizio.
    due ulteriori fallimenti di questa società.
    la poesia a i ragazzi con cui lavoro non porta conforto, ma sicuramente coscienza, approggio alle regole e loro sovvertimento nel momento in cui le si maneggia con cura (ed in carcere sono delle spugne… usano l’endecasillabo come bandiera!).
    questa sera porteremo l’estratto della performance “banda a mano libera” alla Casa della Poesia di Milano, perché Tomaso Kemeny ha voluto sul colle di Recanati anche i testi dei ristretti che ho raccolto nella sezione “unificAzione” de “carovana dei versi – poesia in azione 2011”.
    il nostro pensiero scandendo i loro versi sarà rivolto a tutti i 70.000 ristretti in Italia ed ai 69 che hanno rinunciato la vita dietro le sbarre, quelle stesse che ancora si ritiene li riabilitino ad una società in fallimento.

    mi piacerebbe però portare ai ragazzi La Ballata degli impiccati di François Villon che avete proposto l’altro giorno.
    è possibile?

  11. IL GIORNO DELL’IMPICCATO
    Gentile Luigia Sorrentino,
    ho ideato questo giorno che a Milano ha avuto ampio consenso, soprattutto fra i giovani artisti. Credo che questo giorno dell’impiccato durerà un anno; mi fa piacere che altri facciano eco all’iniziativa presso la Libreria Mursia di Milano, dove tutto è nato.
    Il prossimo episodio sarà in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, fra breve. Sarà il giorno della danza macabra, in riferimento alle meste cerimonie che l’inizio d’anno giudizionario comportano. La ballata dell’impiccato? Siamo noi! con il nostro disagio e la nostra confusione. Intanto, da subito, data la pessima situazione del bilancio dello stato, proporrei il dimezzamento dello stipendio dei magistrati. Ciò li renderebbe più scattanti e con quel denaro si potrà fare qualcosa di buono, aiutando i detenuti (radioline, spazzolini da denti, schiuma barba, saponette, corsi per la disassuefazione al fumo, etc..). No?
    Guido Oldani

  12. Il giorno del’impiccato continua: con l’anno nuovo si sono aggiunti almeno un paio di suicidi e la corda la fa sempre da protagonista.

    Fra un po’ ci sarà il nuovo anno giudiziario . Con che faccia?

    Guido Oldani

  13. Gentilissimo Oldani,
    un triste primato quello dei suicidi in carcere.

    Nel 2012, sembra che qualcosa si stia muovendo!
    Speriamo bene…

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