Opere Inedite, Massimo Guidi

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Si scrive perché si deve, soltanto. E si scrive per sapere, sempre. Si scrive e si scava. Così, si fatica per recuperare la forza della parola, quella primitiva, per poterne ascoltare il suono atavico, per evocarne ancora un’espressività integrale. Per ricavarne ed estrarne il significato. Si cerca la parola, quindi. Una parola che viene dalla terra, da quel contesto materiale e mutevole, salvifico anche, che avvolge generazioni e generazioni nella spirale del tempo, plasmandole. Una parola che viene dal sangue, da quella prima essenza umana, dal fondo e dall’indice più elementare di ciascuno.”

di Massimo Guidi

ECCO, GUARDALI CORRERE

I
Ecco, guardali correre
i nuovi, sono questi:
non lavorano a sé
ma coltivano gli idoli,
educano la mente
per avere o dovere.
II
Impiegano strumenti
allestiti dai padri;
godono ancora, certo,
di quell’eredità
o sforzo maturato,
d’un plusvalore altrui.
III
Così sciolgono i nervi –
non tendono nell’agio;
non sanno più la fame,
patiranno spogliati.
IV
Ciascuno sa di sé
e conta su di sé,
ripudiando l’idea
e il comune per l’io.
V
Coloro che hanno e fanno
sempre meno si curano
di chi finora è stato
e di chi potrebbe ora.

VI
Ma tornassero i nuovi
a curarsi dell’uomo;
ricavassero almeno,
finalmente potendo,
per sé strumenti e spazio
coltivandosi umani.
VII
Il compito è sapere,
conoscere di sé.
La fatica è di stare,
non per il dire o il fare.
VIII
L’uomo sa, ma non è.
Eppure, occorre credere
che egli sia come dice
e che ritorni ad essere;
che si risvegli il nuovo
e porti la sostanza.
IX
L’opera del moderno
non richiede un comando:
la mente è di ciascuno
e ciascuno è l’attore.
X
Il segno è certo, dici.
La pratica dell’uomo
riconduce al comune,
a una via per il vero
che l’altro non rifiuti.
L’altro è la moltitudine.

—-

Massimo Guidi è nato a Figline Valdarno nel 1976 ed abita a Reggello, in provincia di Firenze, dopo un periodo di tre anni trascorso a Milano.
Laureato in Scienze giuridiche, lavora in un istituto di credito. Una mia raccolta è stata pubblicata da Aletti Editore nel 2004, ed altri testi sono stati pubblicati su alcune riviste di poesia come Il Segnale, Il Filorosso, La Clessidra, Poliscritture. Le poesie che allego sono inedite e successive a quelle raccolte nella silloge del 2004, Vulnerabile.

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