Opere Inedite, Francesca Ghiribelli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Francesca Ghiribelli, poeta esordiente, considerata anche la sua giovanissima età, possiede la forza degli occhi  che si richiede al poeta.  Francesca mi scrive che fino a poco tempo fa  ‘nascondeva’ i suoi scritti nel fondo di un cassetto, perchè era ancora insicura, indecisa, di portare alla luce la sua vera natura di poeta.  “Avevo solo sei anni quando strappando un piccolo foglietto ingiallito impressi le prime timide parole che con una elementare grafia si abbracciavano fra loro intrecciando delle goffe rime, le quali il tempo ha perfezionato in modo da renderle autentiche per il cuore e per me che non avrei immaginato di poter realizzare il mio più grande sogno di bambina.
Sì, fino ad un anno fa guardavo le vetrine e continuavo a nascondere le mie piccole grandi ‘creature’ nel cassetto pensando che nessuno mai un giorno potesse leggerle con piacere oppure soltanto degnarle di uno sguardo. Ora invece mi trovo qui a raccontarvi di una esordiente ‘poetessa’ o meglio mi sento come damigella di un’arte che piano piano mi ha regalato preziose gocce di quella gioia infinita che è la scrittura. Per me scrivere è vivere due volte: la prima vivere la vita così come è e si presenta e la seconda è poter tornare indietro e riviverla con gli occhi della fantasia che il foglio ci regala.
L’unico segreto che anima la vita è l’emozione di saperla vivere completamente, e dentro di me so già di aver vinto la mia piccola grande sfida, perché sono riuscita ad emozionarmi da sola, percependo battere il cuore ogni giorno in una piccola grande ‘’altalena di emozioni”.
‘’….perchè la poesia è la vita scritta fra gli spazi bianchi del cuore…”

———

…Madre

 

Sono madre quelle parole riflesse di infinito
che una briciola di cielo sacrifica
per ogni angelo del paradiso.

Sono madre quelle orfane conchiglie
che hanno scritto ‘ti amo’ sulla sabbia,
mentre i passi di un bambino
scolpiscono i battiti di un cuore.

Sono madre quelle gocce di pioggia
mischiate ad un vento straniero,
mentre piano piano ritorna l’arcobaleno.

Sono madre le ombre della vita,
quando tutto appare perso e abbandonato
tra gli sbagli di un destino un po’ affrettato.

Sono madre le stelle tra le lacrime della luna,
mentre il cielo si tinge di misteriosa premura:
tutto si inquieta dell’amore,
con cui il sole lascia la sera.

E’ madre l’invisibile dolcezza di una piuma
che accarezza la guancia di un figlio,
mentre s’innamora.

E’ padre il respiro
di un abbraccio dimenticato fra gli istanti:
ma questa poesia
sarà figlia immortale
di te, una madre speciale.

 

*

Amarti è

Amarti è
la solitudine
della brezza sulla pelle,
mentre le onde del mare
fanno giungere a riva
le stelle marine più belle.
Amarti è
trovarti panna
nel mio cappuccino,
quando il latte lambisce
i confini per averti più vicino.
Amarti è
il respiro di una duna
soffiata dal vento,
per sentirti sabbia
nella clessidra del mio tempo.
Amarti è
intingere di rosa
l’apostrofo di un tuo sorriso,
mentre le labbra
si vestono del silenzio
che spesso spoglia il tuo viso.
Amarti è
dirti tutto ciò
che una carezza può rivelare,
mentre una parola
non vale quanto
il costante abbraccio
che vivo al tuo fianco.
Amarti è
viverti nell’assoluto stupore
di un bambino che corre
alla vista del sole,
così amarti è
inventare il percorso dell’amore
per averti sempre con me,
lì nel cassetto,
dove custodisco
la chiave del mio cuore.

 
*

Amor che tanto t’ha amato……..

 

Steso e addormentato
se ne sta
sugli immemori fili del passato
l’amor che tanto t’ha amato.
Ricorda meravigliato
quanto spesso aveva promesso
che non si sarebbe innamorato;
non sussurrò versi di poetico scalpore
ma si nutrì soltanto del leggero rumore
di grida che rincorrono
il beffardo sorriso del fato
quell’amor che tanto t’amato.
Non sfugge
e non gioca con le ombre,
ma ascolta il fragile tintinnare
delle gocce della vita
senza pretendere di vincere la partita;
si riveste degli istanti
e di chi li ha smarriti fra tanti,
perché anche se lo hai ripudiato
ti ha amato tanto
l’amor che t’ha amato.
L’amor che non t’ama,
ma che t’ha amato
adesso ormai fa solo parte
del tempo andato.

*

Desio di stagione

 
Socchiudo angeli di inverno
per riaverti in eterno;
indimenticabili armonie
sprizzano fiamme
della magica ode del silenzio.
Assaporo lento
il fugace lamento del mondo,
mentre le mani rinchiudono
una terra bramosa di te.
Sorrido nelle ali fatate dell’aria,
nell’incanto di una goccia di sole
che nella neve respira tempesta;
combatto le armi di un cuore
che corre all’impazzata
negli occhi di una chimera,
sei sepoltura della sera
quando acclami le ombre,
in cui il buio
spira famelico il tuo corpo.
Simbolo di quella ruggente lingua,
simposio di melodica pioggia
che mi bagna,
pregando
che una dolce lacrima
possa ricordarmi
il desio di questa stagione.
La tua primavera
è il mio inverno,
la tua estate fiorisce
tra le foglie
del mio autunno……
……e giacciono immobili
fra le mura
di questo castello,
prigione di un monumento:
il nostro desiderio
per un amore senza tempo.

———–

Francesca Ghiribelli è nata a Piombino (Livorno) nel 1988, dove vive. Diplomata in ragioneria, è impiegata in una farmacia. Ha già all’attivo una raccolta di poesie, “Un’altalena di emozioni”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *